WhatsApp si aggiorna e porta con sé una funzione che gli utenti hanno accolto con grande entusiasmo. Ecco di cosa si tratta.
La notizia, come avevamo riferito qui, era trapelata già nello scorso mese di marzo. E aveva fatto letteralmente impazzire di gioia tutti gli utenti di WhatsApp, che ne hanno subito intuito l’utilità. Ora, però, è ufficiale: quello che abbiamo sempre sperato che venisse introdotto, da qualche ora è realtà.
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Il nuovo aggiornamento di WhatsApp ha introdotto nel sistema una funzione comoda e attesa da tantissimo tempo. Gli utilizzatori dell’app di proprietà del gruppo Facebook potranno finalmente velocizzare, qualora lo desiderino, la velocità di riproduzione dei messaggi vocali.
Che è una vera e propria manna dal cielo, se si considera che molti utenti, purtroppo, fanno un uso sostanzialmente scorretto dei file audio. Tutti noi riceviamo, se non ogni giorno quasi, messaggi vocali esageratamente lunghi e noiosi. E abbiamo sempre desiderato, probabilmente, velocizzarli, così da accorciare i tempi e arrivare dritti al punto.
Messaggi vocali WhatsApp: cambia tutto
La funzione sarà introdotta progressivamente. Al momento, a quanto pare, è approdata solo su iPhone e su WhatsApp web. Moltissimi utenti hanno quindi già avuto modo di testarla e di apprezzarne la comodità, tanto da aver rilasciato diversi feedback più che positivi sui vari social network.
Ma come si usa la funzione di WhatsApp che velocizza i messaggi vocali? Ogni volta che si riceverà una nota audio, l’utente avrà la possibilità di scegliere per quale modalità di ascolto optare. Ce ne sono 3 e si selezionano cliccando sul tasto Play che, ad aggiornamento installato, comparirà all’interno della chat.
Il numero 1 riprodurrà l’audio alla velocità standard, il 2 dimezzerà i tempi e raddoppierà la velocità di riproduzione. Per chi non va troppo di fretta, infine, c’è la modalità 1,5. Una funzione attesissima e a lungo desiderata, dunque. Che, ne siamo certi, farà dimenticare agli utenti di WhatsApp i potenziali rischi per la privacy legati alla nuova policy entrata in vigore lo scorso 15 maggio.
