Juventus, la società dirama un comunicato stampa per informare i tifosi dell’esito del tampone molecolare cui è stato sottoposto un giocatore.
Quello che la società bianconera temeva si è avverato. C’è un terzo positivo nella Juventus e si tratta di Bernardeschi. A confermarlo è stato l’esito del tampone molecolare cui il giocatore è stato sottoposto nelle scorse ore. Una volta appresa la notizia, da Torino è subito stato diramato un comunicato stampa per informare i tifosi.
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“Juventus Football Club comunica che, nel corso dei controlli previsti dal protocollo in vigore, è emersa la positività al Covid 19 di Federico Bernardeschi. Il calciatore – si legge ancora all’interno del comunicato stampa diramato dalla società bianconera – è in isolamento e asintomatico.
La Società rimane in contatto con le Autorità Sanitarie in attuazione dei protocolli previsti per consentire le attività di allenamento e di gara del Gruppo Squadra”. Non resta che capire, a questo punto, cosa si deciderà di fare in merito alla partita Juventus-Napoli in programma per domani pomeriggio.
La positività di Bernardeschi è chiaramente legata al cluster della Nazionale. Le qualificazioni per la Coppa del mondo sono costate molto care, in termini di contagi, all’Italia. Il primo ad aver contratto il Covid è stato Bonucci, che si è scoperto infetto nel giorno del rientro dal triplice impegno mondiale contro Bulgaria, Irlanda del Nord e Lituania.
A lui si è poi subito aggiunto Verratti, salvo poi scoprire che erano positivi anche Florenzi, Grifo e Cragno. Più un altro “misterioso” giocatore del Torino che, secondo l’Ansa, sarebbe Sirigu. Il tampone è andato male anche per altri 5 membri dello staff di Mancini, ragion per cui siamo già a quota 11 positivi. Senza dimenticare, ovviamente, tutti i federali risultati positivi al rientro in madrepatria. Non è detto che questi siano i numeri definitivi, ad ogni modo. Gli azzurri hanno vissuto a strettissimo contatto per ben 11 giorni, perciò è assai probabile che si registrino nelle prossime ore altri casi sospetti.
Il focolaio sarebbe “esploso” il 30 marzo scorso, quando un membro dello staff ha iniziato ad avvertire i sintomi influenzali. Fino al giorno prima, invece, dai tamponi rapidi effettuati dai medici azzurri erano risultati tutti negativi. Sono trascorsi 6 giorni dal primo campanello d’allarme e questo vuol dire che i prossimi 3 o 4 giorni saranno cruciali: se dovessero esserci altri infetti, lo sapremo prestissimo. Nel frattempo, gli occhi sono puntati sugli azzurri ancora negativi. Sensi, Barella e Bastoni, per fare un esempio, si allenano con gli altri dell’Inter, ma evitano di pranzare con la squadra e di entrare negli spogliatoi. In più, vengono sottoposti a tampone ogni 24 ore.
Questo contenuto è stato modificato 6 Aprile 2021 11:55
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