MotoGP, mai in griglia c’era stata una tale rappresentanza di piloti azzurri. Ecco chi sono e come si sta muovendo il vivaio motociclistico.
Due new entry e cinque, immancabili, riconferme. Sale a quota sette il numero dei motociclisti italiani che rappresenteranno il Bel Paese al MotoGP, cinque dei quali sono stati assoldati dal 2018 in poi. I debuttanti sono Luca Marini ed Enea Bastianini, con l’adrenalina alle stelle e la voglia di correre sotto le luci artificiali del Qatar. Nonché impazienti, com’è giusto che sia, di iniziare questa nuova ed entusiasmante avventura.
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Oltre a loro, che correranno con Ducati, ci saranno anche Lorenzo Savadori, campione della Superbike tricolore, Franco Morbidelli, Danilo Petrucci che debutta sulla KTM, Pecco Bagnaia e Valentino Rossi, che in questa stagione inseguirà il podio per la 200esima volta.
Mai in MotoGP c’era stata una tale rappresentanza di piloti azzurri. E il numero di italiani in gara è destinato ad aumentare ulteriormente, se si considera che sono previsti diversi salti di categoria e che il vivaio del motociclismo sta “sfornando” campioni a più non posso.
MotoGP, ecco chi sono i possibili campioni del futuro
Sono emblematiche, in tal senso, le esperienze di Bagnaia, Morbidelli e Bastianini, che grazie al lavoro del vivaio sono approdati in MotoGP in men che non si dica. Particolarmente significativa risulta poi essere l’età media degli azzurri delle due ruote, che corrisponde a 23 anni. Un’ulteriore dimostrazione del fatto che molto in Italia si sta puntando sul motociclismo e sui suoi giovani talenti.
Potrebbe salire di categoria prima del previsto anche lo stesso Marco Bezzecchi, che oggi corre per il titolo di Moto2. Ha solo 22 anni, il pilota riminese, ma un’esperienza che farebbe impallidire i veterani. Stesso discorso per Dennis Foggia, tra i favoriti per il Mondiale, che gareggia invece in Moto3 e sta dando filo da torcere agli altri avversari.
Nessuno quest’anno debutterà invece in Moto3: su questo fronte il vivaio italiano si è fermato alla classe 2001. Dopo aver lanciato Vietti e Foggia, nulla più s’è mosso. Poco importa, ad ogni modo, perché con 10 vincitori nelle 3 classi di gara tutto si può dire fuorché il motociclismo italiano non stia facendo passi da gigante.