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Attualità

Telegram, un miliardo di dollari per far mangiare la polvere a WhatsApp

Telegram, gli investitori scommettono sulla compagnia di Durov. Ecco i progetti che ha in serbo per gli utenti il fondatore dell’avversaria di WhatsApp. 

Cinquecento milioni di utenti non sono più sufficienti. Pavel Durov ne vuole molti, molti di più. Ha così tanta “sete” di consensi, il fondatore di Telegram, che il suo obiettivo ora è quello di far sì che il numero dei fruitori della sua app di instant messaging raddoppi. Tanto per cominciare, dopodiché si vedrà.

Leggi anche: WhatsApp, la Coop mette in guardia i clienti: occhio a quel messaggio

L’imprenditore russo, nella giornata di oggi, ha fatto sapere che il suo progetto di crescita procede a vele spiegate. A dicembre aveva annunciato di voler dare il via ad una vera e propria strategia di monetizzazione. In attesa che questa vada in porto, tuttavia, non se n’è stato con le mani in mano.

Durov ha bensì fatto il giro del mondo a caccia di potenziali investitori. E, alla fine, li ha trovati. Ne ha trovati così tanti, addirittura, che le obbligazioni da lui vendute gli hanno permesso di raccogliere, udite udite, la bellezza di un miliardo di dollari. Cifra che, naturalmente, gli servirà per far volare sempre più in alto la sua creatura.

Telegram affila le armi e WhatsApp trema

Il fondatore di Telegram, Pavel Durov (Getty Images)

La somma messa insieme gli permetterà di fare di Telegram una realtà sempre più solida e competitiva, in un settore in cui la concorrenza, come ben sappiamo, è agguerritissima. Ma, soprattutto, fungerà da salvagente. In che senso? Semplice. Con questa mossa, Durov ha reso intoccabile la sua bella app, tanto apprezzata in tutto il mondo.

Grazie al contributo dei finanziatori da lui intercettati, rassicura, non ci sarà bisogno di fare quello che tanto tempo fa, invece, hanno fatto i fondatori di WhatsApp: vendere la compagnia. Oltre a non volerlo fare, non ce ne sarà neanche bisogno, visto e considerato che con il denaro che ha ora a disposizione potrà coprire da sé i costi crescenti di server e di traffico.

Nel frattempo, come anticipato sul finire del 2020, porterà avanti il suo progetto di monetizzazione. Ci sono in cantiere spazi pubblicitari all’interno delle chat, feature per i clienti business e perfino uno shop in cui riempire il proprio carrello virtuale di stickers premium. Insomma, le cose per WhatsApp sembrano mettersi sempre peggio…

 

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