Formula Uno, la “dittatura” di Lewis Hamilton e della sua Mercedes potrebbe essere rovesciata dopo sette lunghe stagioni? È questo il principale quesito che anima il dibattito a proposito della stagione 2021/2022, ormai vicinissima a prendere il via. Manca poco, i motori si sono già riscaldati. La partenza è fissata per il prossimo 28 marzo, in occasione del primo Gp che avrà luogo in Bahrain.
Secondo l’opinione degli esperti, stavolta non si assisterà all’ennesimo monologo del pluridecorato pilota inglese. E, a quanto pare, lo ha confermato anche la sessione di test prestagionali effettuati nelle giornate dal 12 al 14 marzo. Dove a sorprendere non è stata la scuderia campione in carica, ma la Red Bull, che aveva già lanciato il guanto di sfida chiudendo il 2020 con una benaugurante vittoria ad Abu Dhabi. Protagonista assoluto un ruggente Max Verstappen, apparso più maturo e pronto rispetto allo scorso anno. Già molto affiatato, secondo le prime impressioni, il sodalizio con il messicano Perez.
Molte scuderie considerano questa una stagione di transizione in vista del 2022, quando la Formula Uno sarà “rivoluzionata” dalle nuove regole. La scuderia austriaca pare abbia idee diverse: ne approfitterà per mettere fine al dominio della Mercedes, alle prese con problemi di aderenza e di aerodinamicità. Molte sono le incognite sul team guidato da Toto Wollf, che comunque non può non essere considerato il grande favorito dopo i sette campionati vinti.
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Formula Uno: Ferrari e McLaren possibili outsider?
Chi punta al podio è la McLaren. La scuderia di Woking con ogni probabilità tornerà ad essere competitiva dopo la scelta, presa già lo scorso anno, di abbandonare la power unit Renault in favore di quella targata Mercedes. Il potenziale c’è e non è detto che si debba per forza ragionare in ottica 2022. Nei test, intanto, ha brillato l’australiano Daniel Ricciardo, uno di quei piloti che in questa stagione potrebbe rendere la vita difficile a molti e affermarsi definitivamente.
E la Ferrari? Di sicuro le aspettative sono basse rispetto agli scorsi anni, come ha affermato recentemente il presidente e amministratore delegato John Elkann. Soprattutto per via del fatto che l’attuale regolamento vieta di cambiare telaio, che dunque sarà lo stesso del 2020, un vero e proprio annus horribilis per la scuderia di Maranello. C’è fiducia invece sulla power unit, sulla quale ci sono stati riscontri positivi. La testa di Mattia Binotto e della coppia Leclerc-Sainz, tuttavia, è già rivolta al 2022.