Federer, il countdown è ormai iniziato da tempo e domani gli occhi di milioni di tifosi e appassionati saranno rivolti verso il Qatar. Il campione svizzero tornerà infatti a giocare in un torneo ATP dopo più di un’anno di assenza. L’ultima apparizione è stata nella semifinale degli Australian Open del 2020, persa contro Novak Djokovic il 30 gennaio.
La settimana successiva, precisamente il 7 febbraio, il “Re” ha disputato invece una partita di esibizione a Città del Capo, contro un altro rivale top, Rafa Nadal, alla quale hanno assistito dal vivo ben 51.954 spettatori, un record per il tennis.
Dopo è arrivato il Covid e soprattutto due interventi al ginocchio, che lo hanno obbligato a stare fermo ai box. C’è stata l’illusione di rivederlo in capo a Melbourne un mese fa, ma Federer ha valutato con prudenza la propria situazione e ha deciso di ripartire dal cemento di Doha. Un torneo 250, con meno pressioni, che lo ha visto già trionfare tre volte (2005, 2006, 2011). La sfida sarà con il vincente dell’incontro tra il britannico Daniel Evans e il francese Jérémy Chardy.
Di acqua sotto i ponti ne è passata e c’è grande curiosità per capire quanto Feder possa ancora regalare al tennis. “Ho scelto una partenza soft, ammetto che sia piuttosto strano trovarsi a commentare il rientro dopo più di un anno di un uomo di quasi quarant’anni, sinceramente non mi aspettavo di dover rimanere fermo così a lungo. Ma l’importante è che non avverto più dolore e che il ginocchio sia guarito” – ha dichiarato il campione svizzero in un’intervista apparsa sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
E’ senz’altro difficile mantenere un profilo basso, ma Federer preferisce non fare voli pindarici: “Sento di avere ancora qualcosa dentro, abbandonare il tennis non è mai stato davvero in programma. Affronto questa nuova avventura con pochissime aspettative, vivo alla giornata. Mi fa piacere che i fan mi chiedano subito grandi risultati, mi stimola, ma devo essere realista. Ovviamente sono fiducioso, ma credo che più del fisico conti riassaporare la confidenza nelle proprie qualità di gioco. Spero di tornare al cento per cento per l’erba a giugno, ma mi sto ancora costruendo per essere più in forma, più veloce“.
Sulla rivalità con Djokovic, che lo ha appena superato nel numero di settimane complessive in testa al ranking (311 contro 310), e Nadal, e sul dibattitto su chi sia il G.O.A.T. di tutti i tempi, “Re Roger” ha invece dichiarato: “Faremo discutere all’infinito, lo so. Quello che Novak ha realizzato in Australia e quello che Rafa ha fatto a Parigi è stato straordinario, anche perché non hanno più 25 anni. Ma adesso io penso solo alla salute, al mio gioco, e non ai record. I ragazzi sono irreali, alla fine lasceremo lo sport senza rimpianti. E io so che posso puntare ancora a grandi trofei“.
Questo contenuto è stato modificato 9 Marzo 2021 12:10
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