Maturità 2021, pronta la prima ordinanza del neo ministro all’Istruzione. Ecco come si svolgerà il secondo esame di Stato nell’epoca della pandemia.
Patrizio Bianchi si è appena insediato a Montecitorio. Eppure, ha già le idee chiarissime su come gestire il Ministero dell’Istruzione che gli è stato assegnato dal nuovo premier Mario Draghi. E sebbene siano passati pochissimi giorni da quando ha accettato l’incarico, ha già pronta un’ordinanza.
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Il suo primo provvedimento riguarderà l’ormai imminente esame di Maturità 2021, in programma da metà giugno in poi. Bianchi ha annunciato, tramite le colonne del Corriere della sera, che anche quest’anno, per ovvie ragioni, non sarà possibile organizzare le tradizionali prove scritte. Ma non tutti, stavolta, saranno ammessi d’ufficio. Sarà il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, a pronunciarsi in merito.
I diplomandi dovranno sostenere un esame orale, ma guai a parlargli di tesine. Il neo ministro ha già sottolineato che i maturandi dovranno piuttosto preparare un elaborato ampio, che abbracci le principali materie d’indirizzo della scuola. Salvo poi, all’orale, volgere lo sguardo anche alle altre discipline studiate nel biennio e nel triennio. Un lavoro che renda conto di quanto appreso nell’ambito del percorso scolastico quinquennale, dunque, da concordare rigorosamente con il corpo docente.
Maturità 2021, non basterà una tesina per il maxi orale
Al di là dell’esame di Maturità 2021, Patrizio Bianchi sarà chiamato ad affrontare anche un’altra spinosissima questione. Quella sollevata dal neo premier al momento dell’insediamento, relativa cioè al recupero dei giorni persi, a causa della pandemia, durante l’anno scolastico.
Per il momento, il ministro non si è sbottonato troppo. Non parla, a differenza del presidente del Consiglio, di rivedere il calendario scolastico e di tenere le scuole aperte fino a fine giugno. Ha inteso rimarcare, piuttosto, come la competenza sul calendario sia appannaggio delle regioni. E che, di conseguenza, dovrà confrontarsi con esse per comprendere come sia il caso di agire in questa situazione che di ordinario non ha davvero nulla. Vale lo stesso discorso per il rientro tra i banchi. Si è parlato di anticipare l’apertura delle scuole al primo settembre, ma anche in questo caso sarà necessario predisporre un confronto ad hoc con le regioni.
Rilanciare il sistema scolastico a tutti i livelli sembra, comunque, il suo obiettivo primario. Un obiettivo che non può assolutamente prescindere da un’analisi approfondita delle difficoltà vigenti in materia di scuola, ha sottolineato, riferendosi in particolar modo alle “debolezze” del Sud. Ed è da lì, come ha spiegato al Corriere della Sera, che Bianchi vuole ripartire per disegnare il suo progetto.