Lotto, quella dei numeri ritardatari è una semplice leggenda metropolitana, oppure una teoria che ha fondamento scientifico? Scopriamolo insieme.
La matematica è una scienza esatta. La statistica, invece, no. Men che meno quando si parla di qualcosa che ha a che fare solo ed esclusivamente con il caso. Con la dea bendata, tutt’al più. Va da sé, alla luce di queste considerazioni, che alcune delle congetture che ogni settimana impazzano in relazione al Lotto debbano essere prese con le pinze.
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Ci riferiamo, in particolar modo, al discorso che concerne i numeri ritardatari. È opinione comune, seppur non supportata da rilievi “scientifici”, che puntare sui numeri che non vengono estratti da un po’ sia una mossa intelligente. In realtà non è così. Non statisticamente, quanto meno.
Può darsi, quello sicuramente, che escano, ma è assai più probabile che la loro “assenza” si protragga ancor più a lungo, mandando a monte previsioni e congetture. Nella maggior parte dei casi, ahinoi, il mito dei numeri ritardatari serve solo a scopo di marketing. Ad alimentare, cioè, una stramba convinzione e a spingere i giocatori a tentare le più svariate combinazioni.
Volendo spiegare in termini matematici perché non è detto che ci siano maggiori possibilità che vengano estratti i numeri ritardatari, piuttosto che quelli che escono più spesso, dobbiamo necessariamente rifarci al calcolo delle probabilità. Potrebbe sembrare strano, ma nelle estrazioni del Lotto interviene la cosiddetta variabile della “perdita di memoria“.
Che significa? Spiega, in soldoni, che se è vero che il tempo di attesa di x è maggiore rispetto al tempo di attesa di y, non è altrettanto vero che ci siano maggiori possibilità che x arrivi prima di y. Non quando c’è in ballo il gioco d’azzardo, nel caso specifico. Ed è corretto parlare di memoria, soprattutto, perché è giusto ricordare che ogni estrazione è a sé stante e non c’è nulla che la leghi a quella precedente.
Prima di ogni sorteggio, infatti, tutti i numeri estratti la volta precedente vengono reinseriti nel “calderone”. A quel punto, tutti i numeri hanno uguali possibilità di essere estratti. Giocano ad armi pari e non c’è alcun favoritismo, se volessimo spiegarlo in modo più fantasioso. Ed ecco argomentato, allora, perché quella dei numeri ritardatari nel Lotto non sia né più né meno che una leggenda. E se proprio vuoi affidarti alla statistica, è molto meglio studiare la tabella delle probabilità di vincita di Lottomatica.
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