La truffa del finto malware viaggia via email: i consigli della Polizia postale

Una nuova email truffaldina, che fa riferimento ad un presunto malware, sta terrorizzando gli utenti. Ecco cosa sta succedendo e cosa consiglia di fare la Polizia postale.

Alle finte email ci siamo ormai abituati. In particolar modo a quelle che ci annunciano che abbiamo ereditato una fortuna e che, per riceverla, non dobbiamo fare altro che fornire i nostri dati personali e quelli relativi al nostro conto corrente. A volte, però, capita di ricevere sulla casella di posta elettronica dei messaggi così apparentemente veritieri che è difficile capire se lo siano o meno.

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È il caso, ad esempio, di una email che sta circolando così insistentemente, nelle ultime ore, da aver indotto la Polizia di Stato a divulgare sui social network un comunicato ufficiale. Al suo interno si danno indicazioni sul da farsi, nel caso la si riceva, e viene mostrato a corredo del testo anche il corpo stesso del messaggio incriminato.

Questa nuova e subdola truffa ha già ingannato diverse “vittime” e funziona sostanzialmente così: l’hacker che l’ha ideata spaventa l’ignaro utente che riceve la mail facendo riferimento ad un presunto malware. Un virus, cioè, che avrebbe infettato il suo dispositivo subito dopo la visita ad un sito per adulti.

Un malware che non esiste: ecco la nuova truffa via email

Truffa email
(Pixabay)

Questo malware, come racconta il criminale all’ignaro utente, gli darebbe l’accesso completo a tutti i contenuti presenti all’interno del nostro device. E gli permetterebbe, addirittura, di spiarlo tramite lo schermo del suo stesso smartphone, poiché capace di attivare fotocamera e microfono a distanza che il povero malcapitato se ne accorga.

Un virus non identificabile, aggiunge, così da spiegare come mai l’antivirus non lo rilevi. Naturalmente non c’è nulla di vero, in questa email. È davvero tutto troppo fantascientifico, per essere reale. Ciò nonostante, purtroppo, una persona non troppo avvezza alla tecnologia potrebbe cascarci tranquillamente. E temere, quindi, che si concretizzi quello che l’hacker minaccia nel suo messaggio. Ossia di divulgare i presunti video intimi, di cui la vittima sarebbe protagonista, e che sarebbe riuscito ad acquisire spiandolo tramite il malware.

Si tratta di un ricatto bello e buono: il criminale chiede un riscatto, in assenza del quale, scrive, si vedrà costretto a divulgare i filmati in questione. La Polizia di Stato sconsiglia naturalmente di dar corda a questo hacker, invitando gli utenti che ricevono questa email a cambiare la password del proprio account e ad attivare, laddove possibile, il sistema di identificazione forte. E di dotarsi, infine, di un buon antivirus.

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