Il Gran Premio d’Italia di Formula 1 del 2020 ha prodotto già sabato due risultati storici. Il campione del mondo in carica e leader del Mondiale Lewis Hamilton ha ottenuto la pole position stabilendo il record di più alta velocità media di percorrenza sul giro in Formula 1. Ha girato a 264,362 km/h di media, battendo il precedente record di Kimi Raikkonen su questa stessa pista.
L’altro risultato storico della giornata di sabato riguarda invece la Ferrari. Era dal 1984 che in un Gran Premio d’Italia non falliva l’obiettivo minimo di piazzare almeno una macchina tra le prime dieci in griglia di partenza. Peggio ancora: mai nella storia di questa corsa la Ferrari di era qualificata così male. Charles Leclerc ha ottenuto il tredicesimo tempo, dichiarando via radio “è il meglio che io possa fare” alla fine del giro. Sebastian Vettel non ha preso parte neppure alla Q2 e partirà diciassettesimo.
La forza della Mercedes
Le qualifiche del Gran Premio d’Italia hanno ribadito e rafforzato il dominio Mercedes del 2020. Con questa fanno otto pole position su otto gare disputate finora: sei per Hamilton e due per Bottas. Oltre che per il record di velocità media quella ottenuta a Monza è meritoria per un’altra ragione. Come da regolamento, per una novità lungamente attesa e richiesta dai team rivali della Mercedes, era la prima qualifica senza possibilità di sfruttare il cosiddetto party mode.
È una particolare mappatura della power unit che consente di avere maggiore potenza per un tempo molto limitato. Da anni la Mercedes, come anche altre squadre, ne faceva uso in qualifica per migliorare ulteriormente le prestazioni delle macchine. Nonostante la novità del divieto di party mode, il pilota che più si è avvicinato a Hamilton e Bottas in qualifica a Monza, Carlos Sainz su McLaren, ha ottenuto un tempo più lento di 8 decimi di secondo rispetto a quello della pole position.
Il Gran Premio di tutti gli altri
McLaren, Red Bull, Racing Point e Renault si sono contesi le posizioni dietro le Mercedes. Chi più ha deluso le aspettative è stata la Red Bull, con Max Verstappen in difficoltà nei momenti decisivi della Q3 e alla fine solo quinto in griglia. Meglio di lui hanno fatto sia Sainz, terzo e da molti giudicato il pilota migliore della giornata, che Sergio Perez, su una Racing Point un po’ meno brillante rispetto alle prime gare della stagione.
Daniel Ricciardo, dopo lo straordinario quarto tempo in Belgio, partirà dalla settima posizione in griglia. È l’unico dei due piloti della Renault ad aver preso parte alla Q3: Ocon partirà dodicesimo, subito davanti alla Ferrari di Leclerc.
Formula 1, GP Italia 2020: la griglia di partenza
1. Lewis Hamilton (Mercedes)
2. Valtteri Bottas (Mercedes)
3. Carlos Sainz (McLaren)
4. Sergio Perez (Racing Point)
5. Max Verstappen (Red Bull)
6. Lando Norris (McLaren)
7. Daniel Ricciardo (Renault)
8. Lance Stroll (Racing Point)
9. Alex Albon (Red Bull)
10. Pierre Gasly (Alpha Tauri)
11. Daniil Kvyat (Alpha Tauri)
12. Esteban Ocon (Renault)
13. Charles Leclerc (Ferrari)
14. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo)
15. Kevin Magnussen (Haas)
16. Romain Grosjean (Haas)
17. Sebastian Vettel (Ferrari)
18. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo)
19. George Russell (Williams)
20. Nicholas Latifi (Williams)
Il pronostico
A differenza di alcune gare delle settimane e dei mesi scorsi stavolta mancano del tutto argomenti o variabili che possano rendere più incerto un nuovo successo di Lewis Hamilton. Né il meteo – nessuna previsione di pioggia – né le strategie sembrano elementi avversi alla Mercedes, e Hamilton è il favorito assoluto. Sarebbe la sua sesta vittoria in otto Gran Premi nel 2020. Verstappen, salvo imprevisti, dovrebbe riuscire a recuperare posizioni e giocarsi quantomeno il suo consueto posto sul podio.
La strategia migliore e più scontata dovrebbe essere quella a una sosta. I primi dieci in griglia partiranno tutti con gomme soft, mentre i piloti dall’undicesima posizione in giù potrebbero tentare un inizio con gomme medie (o hard). Difficile che questo possa bastare a stravolgere l’ordine finale. E tanto più difficile rischia di essere per la Ferrari, che nonostante il vantaggio di poter scegliere la strategia con le gomme non ha mostrato velocità sul rettilineo sufficienti per disputare una gara all’attacco a Monza.