La ripartenza della Serie A resta molto complicata. Se è vero che il modello tedesco con la ripresa della Bundesliga fissata ufficialmente per il 16 maggio ha dato un possibile esempio da seguire (e oggi riprende anche il campionato della Corea del Sud), ci sono ancora parecchie zone d’ombra. Non chiarite ieri nel corso dell’incontro tra il Comitato Tecnico Scientifico del governo e la Figc. Come se non bastasse, i risultati del primo giro di tamponi fatto dai club conferma come la diffusione del coronavirus non si sia ancora esaurita, anzi. Ci sono sei componenti della Fiorentina (tre calciatori e tre dello staff), un calciatore del Torino e quattro della Sampdoria (uno dei quali nuovamente positivo).
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Le positività al coronavirus in Serie A
Per fortuna tutti i calciatori risultati positivi al tampone sono asintomatici e stanno bene. Nel caso della Fiorentina, ad esempio, tasso virologico è molto basso e si presume che possano guarire definitivamente e risultare negativi ai tamponi per la fine di maggio. A Vlahovic, Cutrone e Pezzella che erano stati tra i primi a essere contagiati, si sono aggiunti altri tre calciatori, ma stavolta il club non ha svelato i nomi. I calciatori risultati negativi oggi invece inizieranno ad allenarsi individualmente presso il centro sportivo viola.
Anche la Sampdoria, club che come la Fiorentina era già stato colpito dal coronavirus, ha riscontrato tramite tamponi la presenza di altri quattro calciatori positivi, uno dei quali recidivo. E con il caso del Torino di due giorni fa, al momento il numero totale di positivi è di undici. Casi che confermano al momento la geografia della diffusione del coronavirus, che finora ha colpito esclusivamente i club del Nord Italia.
La riunione tra Comitato Tecnico Scientifico e Figc
Il modello tedesco è da seguire? Gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico non sono poi così sicuri. Lo scoglio principale è quello dell’eventuale positività di un calciatore. In Germania non costringe alla quarantena l’intero gruppo di calciatori con cui è stato a contatto, che invece è consigliata dagli esperti. Naturalmente a partire da quando si tornerà a fare gli allenamenti di gruppo e non individuali come sta avvenendo ora. Sarà una decisione più che altro politica e la palla passerà a breve al premier Giuseppe Conte. Di sicuro bisognerà aspettare ancora. Vista la necessità di sottoporre i calciatori a tamponi frequenti, c’è da attendere che il numero dei test disponibili non vada a intaccare quelli a disposizione dei cittadini. Il presidente Gravina ha ribadito che il calcio non vuole avere nessuna corsia privilegiata.
Il tempo però passa, e a meno di permessi speciali da parte dell’Uefa, con il campionato da chiudere entro il 2 agosto, è inevitabile iniziare a pensare a una modifica del format.