Serie A, i no di Spadafora e gli altri ostacoli da superare

Questo messaggio postato su Facebook dal Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, sta facendo discutere e ha irritato la maggior parte dei presidenti dei club di Serie A.

«Leggo cose strane in giro, ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio, e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio. Ora scusate, ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine ecc.) che devono riaprire al più presto!».

Nella giornata di ieri, il Viminale ha mostrato segnali di vicinanza nei confronti del sistema calcistico italiano, autorizzando la riapertura dei centri sportivi per gli allenamenti individuali degli atleti di sport di squadra. Dopo questa decisione, si pensava che la ripartenza della Serie A potesse diventare un’ipotesi più concreta.

Spadafora, invece, sembra andare in una direzione opposta. Non crede in una veloce ripresa dell’attività agonistica e dà l’impressione di sperare che il Governo intervenga presto per decretare la definitiva interruzione del campionato.

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Serie A, i dubbi del Comitato Tecnico-Scientifico

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è meno drastico e preferisce attendere. Vuole concedere anche al calcio il tempo lasciato a tante altre attività produttive del nostro Paese, che stanno ripartendo proprio in queste ore. Tra qualche settimana, se la curva dei contagi scendesse ulteriormente, le restrizioni potrebbero diminuire ulteriormente.

Tornando al calcio, ci sono ancora numerosi dubbi sul protocollo medico preparato dalla FIGC. Secondo gli scienziati, qualora un atleta risultasse positivo al coronavirus, tutta la sua squadra dovrebbe essere messa in isolamento. In sostanza, il campionato potrebbe essere nuovamente interrotto in modo rapido. I club saranno chiamati ad accettare questo rischio, se vorranno provare a riprendere la stagione.

Per provare a raggiungere un accordo, ci sarà bisogno di un nuovo incontro tra il Comitato Tecnico-Scientifico e la FIGC. Potrebbe essere messo in calendario a breve, ma ciò non è affatto scontato. Un suo eventuale rinvio renderebbe ancor più complicato il cammino verso il ritorno della Serie A.

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