L’annuncio ufficiale è stato dato ieri: in Corea del Sud si tornerà a giocare la “K-League” a partire dall’8 maggio. In quel giorno verrà infatti disputata la partita tra Jeonbuk Motors e Suwon Bluewings, inizialmente prevista per il 29 febbraio ma rinviata a causa dell’emergenza coronavirus.
In Corea del Sud sono stati registrati finora più di diecimila casi di COVID-19 e il numero di morti è stato contenuto: 240. Tutte le partite verranno giocate a porte chiuse e i calciatori e gli staff tecnici dovranno seguire precise regole comportamentali.
Calciatori e arbitri indosseranno guanti e mascherine fino all’inizio della partita, mentre staff tecnici e panchinari dovranno continuare a tenerli per tutta la partita. Tutte le bottigliette d’acqua verranno contrassegnate con i nomi dei calciatori. Saranno previste anche brevi interviste alla fine delle partite, ma all’interno del campo da gioco e a una distanza di due metri tra calciatore e giornalista.
Delle 38 giornate complessive previste, ne verranno giocate 27. I calciatori verranno sottoposti a continui controlli. In caso di positività di un calciatore, la squadra direttamente coinvolta sarà costretta a non giocare altre partite per almeno altri 14 giorni.
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Corea del Sud, giocata un’amichevole con le nuove disposizioni
Il capitano dell’Incheon United Kim Do-hyeok alla fine di una partita amichevole giocata il 23 aprile contro il Suwon ha detto: “Seguire alcune direttive come quella di non sputare in campo sarà facile, ma non parlare con i compagni di squadra sarà impossibile. Senza scambiarsi indicazioni in campo, semplicemente non si può giocare a calcio”.
L’allenatore del Suwon Kim Do-gyun ha detto che è stato più complicato comunicare con i suoi calciatori indossando la mascherina: “Al momento però non si può fare altrimenti”.
La partita è stata vinta dal Suwon con il risultato di 1-0.
