I tempi per il ritorno in campo della Serie A si sono allungati. Ieri il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha preso tempo e non ha assicurato la ripartenza degli allenamenti a partire dal 4 maggio. Forse saranno permessi individualmente, ma in sostanza non cambierebbe nulla visto che già da ora ogni singolo calciatore sta provando a rispettare i programmi dei preparatori atletici. Secondo La Repubblica c’è una data limite per la ripresa degli allenamenti, oltre la quale non si potrebbe andare. Non senza dovere modificare l’attuale format del campionato. Se gli allenamenti non ripartono entro giorno 11 maggio, sarà impossibile completare il campionato entro il 31 luglio come auspicato dall’Uefa. L’Uefa infatti oggi dovrebbe comunicare alle leghe nazionali che entro il 2 agosto andranno consegnate le liste delle squadre qualificate alle prossime competizioni europee.
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Serie A, il piano dei club per i tamponi
Per il Corriere dello Sport, i club di Serie A avrebbero un piano per ripartire in fretta. Al momento la bassa disponibilità di tamponi impedisce di utilizzarli per il controllo periodico di tutti i calciatori di Serie A. I tamponi andrebbero fatti a tappeto per continuare tranquillamente gli allenamenti ed eventualmente isolare subito un caso positivo.
Il presidente Gravina nel suo discorso al ministro Spadafora ha infatti reso nota la volontà da parte della società di Serie A di acquistare i tamponi, qualora l’esecutivo non potesse metterli a disposizione del calcio per motivi etici. «Ogni club comprerà 1.000 tamponi, ma ne pagherà 2.000 in modo da lasciarne la metà alle persone che ne hanno bisogno». Ieri sera è emersa la possibilità di alzare il rapporto tra i tamponi usati per i calciatori e quelli pagati da mettere a disposizione della popolazione da 1 a 2 addirittura a 1 a 5.
Figc e Lega di Serie A stanno facendo il possibile per provare ad accelerare i tempi di ripresa, ma è impossibile non guardare anche all’andamento dell’emergenza coronavirus in Italia. E fin quando non ci sarà una riduzione drastica dei morti giornalieri, non si potrà nemmeno pensare più di tanto a una ripresa. Sarà il comitato tecnico scientifico del ministero della salute e del governo a dovere decidere sul via libera definitivo. E con quali tempistiche.