Mentre i tempi per la ripartenza della Serie A sembrano allungarsi, l’Associazione Italiana Calciatori ieri ha stilato un comunicato in cui chiarisce di non volere usufruire di corsie preferenziali sui controlli medico sanitari. Allo stesso tempo come ribadito dal presidente dell’AIC Damiano Tommasi, per tornare in campo sarà indispensabile avere le più ampie garanzie di sicurezza per tutti gli addetti ai lavori.
Pur trattandosi di una categoria di privilegiati, anche se non in modo indistinto, l’emergenza coronavirus ha avuto delle serie ripercussioni anche sui calciatori. Secondo una ricerca realizzata dalla Fifpro (il sindacato mondiale dei calciatori) e ripresa dalla Gazzetta dello Sport, sono raddoppiati i casi di depressione tra i professionisti, e ad esser maggiormente colpite sono le donne. Secondo i risultati, «il 22% delle donne e il 13% degli uomini ha riportato sintomi compatibili con la diagnosi di depressione», con uno stato di «ansia generalizzata» segnalato dal 18% delle donne e dal 16% degli uomini ascoltati.
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Serie A, il comunicato dell’AIC
Il Consiglio Direttivo, alla presenza del dottor Della Frera (medico componente della Commissione Medico-Scientifica FIGC), ha analizzato e riflettuto sul protocollo predisposto per la ripresa degli allenamenti dei calciatori professionisti. Sono stati chiariti alcuni dubbi e richiesto ulteriori approfondimenti da sottoporre alla Commissione. Come già espresso in passate situazioni, l’AIC sottolinea l’importanza che a trattare la materia siano gli specialisti medici a garanzia delle misure precauzionali da mettere in atto per la ripresa.
La volontà dei calciatori e delle calciatrici è, e sarà sempre, quella di tornare al più presto in campo con le più ampie garanzie di sicurezza per tutti gli addetti ai lavori.
Un aspetto, molto sentito dall’intero Consiglio, riguarda l’attuale contesto del Paese che, seppur con intensità diversa da regione a regione, è ancora in una fase emergenziale. La volontà di tutti gli atleti e le atlete è di poter tornare a svolgere il proprio lavoro così come tante altre categorie professionali, senza apparire privilegiati o usufruire di corsie preferenziali sui controlli medico sanitari.
Si è sottolineato, nella lunga chiacchierata con il dottor Della Frera, come l’esigenza e la volontà di tornare ad allenarsi e poter ricominciare a svolgere il proprio lavoro in sicurezza rischia di dover superare lo scoglio strutturale di buona parte delle realtà professionistiche. L’auspicio è di poter avere il più alto numero di società in grado di ripartire, qualora le condizioni generali del Paese lo permettano.
Il Consiglio Direttivo ha fatto anche chiarezza sulla voce di bilancio della nostra Associazione “Fondo assistenza mutuo soccorso” che ha avuto l’attenzione di alcuni media nelle ultime settimane.
Il Fondo a bilancio è una voce che compone l’intero patrimonio netto associativo e serve per poter finanziare tutte le attività dell’Associazione. Sono compresi i risultati positivi di esercizio conseguiti di anno in anno, sin dalla costituzione dell’Associazione, per oltre 50 anni. Per questo è sicuramente un elemento di vanto e la dimostrazione della buona gestione economica. Sull’utilizzo di tali somme sarà come sempre il Direttivo a prendersi la responsabilità di garantire la giusta misura tra assistenza agli associati e continuità dell’Associazione.
Infine, si è discussa la possibilità di attivare alcuni corsi online di formazione anche con l’aiuto e il supporto del Settore Tecnico della FIGC. Alcuni di questi corsi sono già attivi, altri ne verranno istituiti nelle prossime settimane per poter contribuire, in questo momento di stop forzato, alla formazione personale degli associati e delle associate.