In una lunga intervista al Corriere della Sera il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha detto che la Serie A non potrà finire a settembre o ottobre. Un’ipotesi, questa, tenuta in piedi dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, in caso di impossibilità a ripartire a giugno. Ceferin ha detto che un’eventualità del genere è «abbastanza difficile, avrebbe un impatto pesante sul calendario della stagione 2020-21».
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Serie A e Champions League, le parole di Ceferin
Ceferin ha detto che l’alternanza tra campionati nazionali e coppe europee sarà possibile solo se si riprenderà presto, altrimenti ci sarà prima lo spazio per finire i campionati e poi per giocare in un blocco unico Champions League ed Europa League. In ogni caso il presidente della Uefa chiarisce: «Non c’è una data limite per le finali di coppa. Dipende tutto da quando ricominceremo a giocare».
Un altro tema molto importante in vista della crisi economica del calcio è rappresentato dal fair play finanziario: «Abbiamo già sospeso alcune condizioni, ma non rottameremo il fair play finanziario. Ha portato tanti benefici, però deve essere un aiuto, non un ostacolo: saremo flessibili».
Il presidente dell’Uefa è invece favorevole alle misure previste dalla FIFA per il calciomercato: «Dobbiamo dare maggiore flessibilità a club e giocatori. Mi sembra che estendere la finestra per il calciomercato sia una buona opzione».
In definitiva, il calcio deve provare a ripartire al più presto. Meglio giocare a porte chiuse che non farlo proprio, in attesa che i tifosi possano tornare sugli spalti: «Il calcio riporterebbe nelle case dei tifosi emozioni e gioia di cui hanno disperatamente bisogno. Le misure saranno per un periodo limitato, nel tempo si tornerà alla normalità. Vedremo ancora stadi pieni, ne sono certo».