Serie A, obiettivo 31 maggio per riprendere il campionato

Ancora non è chiaro se la Serie A riuscirà a chiudere la stagione. Però i vertici del calcio e dello sport stanno cercando di fare il possibile in modo tale da farsi trovare pronti se la situazione sanitaria dell’Italia permetterà di riprendere regolarmente. A porte chiuse, di sicuro, ma con la massima sicurezza per i calciatori.

Il nuovo DPCM ha prorogato fino al 3 maggio lo stop agli allenamenti, ma secondo quanto scrive il Corriere dello Sport il presidente della FIGC Gravina e il ministro dello Sport Spadafora sono costantemente in contatto per accelerare i tempi. Si sta lavorando per ottenere una deroga affinché i club possano convocare – con una settimana di anticipo rispetto alla data fissata del 4 maggio – i propri calciatori per effettuare le visite mediche e i controlli necessari per riprendere gli allenamenti. Una mossa che farebbe guadagnare una settimana preziosa nell’iter della ripresa. Una data indicativa per queste visite mediche è quella di lunedì 27 aprile, ma andranno prima individuate le strutture adatte per effettuarle e dimostrare che ci siano le necessarie condizioni di sicurezza. L’obiettivo dichiarato è quello di fare ripartire il campionato giorno 31 maggio.

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Serie A, no della FIGC ai campi neutri

Intanto la FIGC si è opposta alla proposta di giocare tutte le partite in un’unica città, trovando una “safe zone” dove portare in un maxi ritiro tutti i calciatori e gli staff dei club di Serie A.

Quando e se si ripartirà ci saranno le condizioni per potere giocare le partite regolarmente negli stadi delle squadre che giocheranno di volta in volta in casa, senza particolari distinzioni. Gli unici dubbi riguardano le due città più colpite, Bergamo e Brescia. L’idea è comunque quella di fare eventualmente giocare le partite di Atalanta e Brescia in zone limitrofe.

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