Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha detto che la data del 3 maggio è irrealistica per la ripartenza della Serie A. La FIGC non si arrende e secondo quanto riportato oggi da “La Repubblica“, avrebbe fissato una nuova dead line da non superare ad ogni costo.
L’intenzione è quella di fare ripartire il campionato di Serie A il 16 maggio e poi cercare di chiudere regolarmente la stagione disputando tutte le giornate restanti fino a metà luglio. In realtà le squadre che vogliono chiudere a tutti i costi la stagione iniziano a essere sempre di meno. Crescono i club che puntano a chiudere il discorso iniziando a pensare all’organizzazione della prossima stagione, provando a mettere a posto i conti. La Juventus è un esempio per il modo in cui ha gestito il taglio degli stipendi, e le altre società proveranno a seguirla. Nel frattempo anche il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori pensa che sia il caso di mettere la parola fine al campionato.
Serie A, le parole di Damiano Tommasi
Damiano Tommasi, in un’intervista al “Corriere dello Sport”, ha fatto capire che le possibilità di chiudere regolarmente il campionato di Serie A restano basse. «La nostra posizione è chiara: stabilire condizioni per il futuro, in assenza della certezza di ricominciare, è difficile. C’è un tema delicato che riguarda il prolungamento della stagione a luglio. Senza un accordo tra le parti nessuno può prorogare un contratto oltre la sua scadenza. Bisognerà sedersi a tavolino e parlarne. Le parole del ministro Spadafora confermano che prima di ripartire dobbiamo mettere al sicuro la salute del Paese. Vuol dire prepararsi all’eventualità che i campionati vengano decretati chiusi. In questo caso l’accordo raggiunto dalla Juve mi pare una base di partenza».
Leggi anche —> Juventus, ufficiale: accordo coi calciatori per taglio stipendi