La Serie A resterà ferma ad aprile e probabilmente non ripartirà a maggio. Già l’annuncio di ieri della Juventus che ha raggiunto un accordo con i calciatori che rinunceranno alle mensilità dello stipendio da marzo a giugno aveva fatto capire l’impossibilità di ripartire non solo a breve ma anche tra uno o due mesi.
La conferma è arrivata dal ministro dello Sport Spadafora che in una intervista pubblicata oggi da “Repubblica” fa il punto della situazione.
“Il calcio non ricomincerà il 3 maggio. Le squadre di Serie A hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi. Devono capire che nulla sarà più come prima”.
Serie A, le parole di Spadafora
Il ministro dello Sport annuncia un ulteriore stop del campionato. “Pensavo ai nostri ragazzi abituati a stringersi, abbracciarsi, passarsi la bottiglietta d’acqua: tutto questo mancherà per molto tempo. Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura agli allenamenti, sui quali non eravamo intervenuti perché c’era ancora la possibilità si tenessero le Olimpiadi. Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita. Dal calcio di Serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima”.
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