Calciomercato, l’idea della Fifa: sessione da luglio a dicembre

La diffusione su scala mondiale del coronavirus e lo stop forzato a tutto lo sport e al calcio sta pesando parecchio anche in termini economici. C’è grande fretta nel cercare le giuste risposte e reazioni in grado di permettere al mondo del calcio di riprendersi da questa botta che mette a rischio i conti economici di club e federazioni.

Tra le idee sul tavolo ce n’è una della Fifa, la federazione che governa il calcio a livello mondiale e a cui si devono le norme che regolano tutti i trasferimenti. Secondo quanto riportato oggi dai principali quotidiani sportivi italiani, in particolare dalla “Gazzetta dello Sport” che ha dedicato al tema anche l’intera prima pagina, c’è l’idea di aprire una finestra di trattative di calciomercato allargata, con inizio appena saranno dichiarate concluse le stagioni agonistiche, fino all’ultimo giorno del 2020.

Calciomercato: acquisti e cessioni no stop per aiutare le società

Gianni Infantino, presidente della Fifa, aveva anticipato una decisione di questo tipo in una precedente intervista alla Gazzetta dello Sport: «Pensiamo alle modifiche temporanee per i regolamenti dello status dei calciatori e i loro trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione».

La proroga dei contratti in scadenza a fine giugno pare ormai obbligatoria, se davvero ci sarà la necessità e la voglia di concludere la stagione agonistica a luglio e addirittura agosto, visto che prima della fine di maggio sarà difficile vedere qualche paese europeo già fuori dall’emergenza coronavirus.

In cosa una finestra più larga di calciomercato sarebbe d’aiuto a livello economico per club di calcio? Ecco la risposta della Gazzetta: “La chiusura dei bilanci in estate impone in alcuni casi dei sacrifici economici che nel futuro prossimo risulterebbero ancora più dolorosi: vendere, o a volte svendere, un giocatore è un’esigenza che già oggi costringe i club a cessioni tormentate. Dover limitare le perdite in futuro porterebbe molte società a cedere con ulteriori sconti i propri pezzi pregiati. Oppure a dover trattenere calciatori controvoglia per poi liberarli solo a giugno o a gennaio, senza benefici immediati. Lo stesso vale per chi acquista, che rivedrebbe le proprie strategie in funzione di una maggiore libertà sui tempi”.

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