In Australia e in Nuova Zelanda la National Rugby League, il principale campionato professionistico di rugby, è stato sospeso lunedì 23 marzo fino al 1° maggio come minimo. La decisione accompagna e segue una serie di misure adottate dai governi dei due paesi per contrastare l’emergenza epidemiologica dovuta al coronavirus.
Per le medesime ragioni di riduzione del rischio di nuovi contagi le partite in programma nel fine settimana scorso si sono svolte senza pubblico. Di conseguenza le squadre hanno giocato in ambienti quasi totalmente vuoti all’interno degli stadi.
Il contesto, surreale e piuttosto insolito, ha permesso di apprezzare altri aspetti del gioco. In particolare l’assenza di altri suoni in campo ha dato modo agli spettatori televisivi di cogliere l’entità degli impatti tra i corpi negli scontri.