Il Getafe sarà avversario dell’Inter negli ottavi di finale di Europa League, in programma il 12 e il 19 marzo prossimi. Da quindici anni più meno stabilmente presente nella prima divisione del campionato spagnolo, è tornato quest’anno nelle competizioni europee dopo due non recentissime partecipazioni precedenti. Ha sorpreso da subito esperti e addetti per la capacità di replicare anche in un contesto poco familiare un sistema di gioco preciso e coerente, basato su un’organizzazione tattica maniacale.
Che squadra è il Getafe
José Bordalás, cinquantacinquenne allenatore spagnolo originario di Alicante, è al Getafe fin dalla stagione della promozione, nel 2016-2017. La squadra veniva da un anno molto complicato, in cui diversi allenatori si erano alternati senza riuscire a evitare la penultima posizione finale e l’amara retrocessione al termine della dodicesima stagione consecutiva nella Liga.
Fin da quella stagione in seconda divisione, conclusa poi con la qualificazione ai playoff e la vittoria in finale contro il Tenerife, Bordalás ha messo a punto l’ossatura di una squadra che ha poi cambiato ogni interprete ma non di molto il modo di giocare. Diversi giocatori della rosa attuale fanno ancora oggi parte del gruppo che concluse all’ottavo posto in classifica la stagione 2017-2018, quella dell’immediato ritorno in prima divisione.
Tra quei giocatori Bordalás conta ancora moltissimo sul centrale togolese Dakonam Djené, il terzino sinistro Vitorino Antunes e la sua valida riserva Mathias Olivera, l’influente mediano uruguaiano Mauro Arambarri e gli attaccanti Jorge Molina, trentasettenne capitano della squadra, e Angel Rodriguez. Insieme formano lo “scheletro” di un gruppo che ottiene ormai da tre anni risultati che superano le ambizioni attribuibili a una rosa di questo livello tecnico e di simile valore economico. Ci riesce grazie a un ordinato gioco di squadra, un solido 4-4-2 e una tenacia con pochi eguali nel campionato spagnolo.
I punti di forza
Ottavo nella stagione 2017-2018, poi quinto davanti al Siviglia e ora addirittura in lotta per il terzo posto con il Siviglia e l’Atletico Madrid, il Getafe è una squadra che difende – benissimo e con tanta aggressività – e riparte alla prima opportunità. Non a caso, per descriverne meglio il gioco e la mentalità, si utilizzano da tempo termini e definizioni spesso associati in questi ultimi anni all’Atletico Madrid di Diego Simeone.
Bordalás si affida ancora molto al blocco formato da Djené, Arambarri e Molina, un giocatore chiave per ogni reparto. A questi calciatori il Getafe ne ha unito nel corso degli anni altri in grado di elevare il livello tecnico della squadra, in larga parte composta da elementi “di sostanza” ma non proprio insuperabili con i piedi.
Il vantaggio indiretto di una simile struttura è che anche in assenza di qualche giocatore Bordalás è sicuro di poter contare su validi sostituti. Tutti sono in grado di mantenere sostanzialmente immutato il tasso tecnico della formazione titolare senza compromettere agonismo e condivisa attitudine al sacrificio. Vale per esempio per l’attacco, dove si alternano tre centravanti pressoché equivalenti per due posti: Molina, Angel Rodriguez e Jaime Mata.
In questa stagione il discorso dell’alternanza ha funzionato anche in difesa, per quanto riguarda Vitorino Antunes, assente dall’inizio del campionato per due diversi infortuni. Mathias Olivera ne ha preso il posto egregiamente. A sua volta, quando necessario, è stato sostituito dal versatile terzino destro Allan Nyom. In nessun caso il Getafe ci ha mai rimesso, né in resistenza difensiva né in qualità delle giocate in fase di costruzione.
A cosa dovrà fare attenzione l’Inter
Non sarà semplicissimo segnare al Getafe, che ha la quarta miglior difesa del campionato spagnolo. Davanti a un ottimo portiere, David Soria, schiera una coppia di centrali che commettono pochissimi errori. Nel calciomercato invernale ha però ceduto Leandro Cabrera all’Espanyol. È quindi rimasto soltanto con Xabier Etxeita e Chema Rodriguez, ex Levante, come alternative da affiancare a Djené. I terzini sono bravi, abilissimi anche nelle transizioni offensive (specialmente quello destro, l’argentino Damian Suarez).
Arambarri e il venticinquenne serbo Nemanja Maksimovic garantiscono ulteriore copertura sulla mediana e contribuiscono, soprattutto il secondo, a fluidificare le azioni in uscita. Gran parte delle azioni pericolose del Getafe, molte delle quali in contropiede, passano per i piedi di Maksimovic o per quelli di Marc Cucurella.
Il ventunenne esterno sinistro, in prestito dal Barcellona e proveniente dalle giovanili blaugrana, è il calciatore di maggior qualità della rosa, sebbene non sia tra i più continui nelle prestazioni. È lui che devono principalmente ringraziare i vari attaccanti, se insieme in questa stagione hanno segnato complessivamente 23 gol. Angel Rodriguez ne ha segnati dieci, Jaime Mata otto e Jorge Molina cinque.