Juventus, Napoli e Atalanta, oggi in condizioni non ideali, si apprestano a disputare le partite di andata degli ottavi di Champions League.
Nelle ultime due settimane di febbraio cominceranno le fasi eliminatorie della Champions League, la più importante competizione europea di calcio per squadre di club. Le squadre italiane che sono riuscite a qualificarsi per gli ottavi di finale sono la Juventus, il Napoli e l’Atalanta. Soltanto la Juventus, prima nel suo girone, giocherà la partita di ritorno in casa.
Negli ottavi di Champions League l’Atalanta giocherà mercoledì 19 a San Siro contro il Valencia. La settimana successiva toccherà al Napoli, martedì 25 al “San Paolo” contro il Barcellona, e alla Juventus, mercoledì al Parc OL contro il Lione. Nessuna delle squadre italiane ha propriamente mostrato il meglio di sé in questo primo mese e mezzo del 2020. Ci sono tuttavia elementi sufficienti per sperare che la condizione atletica e mentale di tutte e tre, specialmente di Juventus e Napoli, possa migliorare in tempi ragionevolmente rapidi.
Eccezion fatta per la vittoria all’Olimpico contro la Roma, battuta 2-1 a gennaio, in nessuna delle partite giocate nel 2020 la Juventus, prima in classifica a pari punti con l’Inter, ha mostrato un gioco del tutto convincente. L’impressione condivisa tra gli addetti è che alla squadra di Maurizio Sarri, al netto di alcune apprezzate ma occasionali prestazioni, manchi ancora la continuità del gruppo vincente degli ultimi anni.
E proprio in questa mancanza di continuità diversi osservatori individuano al momento il punto debole della Juventus di Sarri, una formazione altrimenti in grado di battere qualsiasi squadra. Il suo avversario negli ottavi di Champions League, il Lione, era da tutti inserito nel gruppo delle squadre più abbordabili. È chiaramente un vantaggio ma in questo momento della stagione comporta dei rischi. La Juventus ci arriva da squadra largamente favorita, e di sicuro avrà bisogno di reggere questo tipo di “pressione” in entrambe le partite, senza commettere errori. Non è ancora chiaro inoltre se il difensore Giorgio Chiellini e l’esterno d’attacco Douglas Costa, due calciatori potenzialmente molti influenti ma recentemente infortunati, saranno disponibili oppure no.
Prima della partita in Champions League contro il Lione la Juventus affronterà il Milan in Coppa Italia e il Brescia e la Spal in campionato. Saranno presumibilmente buone occasioni per cercare di migliorare più che il gioco la costanza di rendimento, di fatto lacunosa anche all’interno di una stessa partita. Perché al momento la Juventus alterna fasi di gioco rapido ed efficace, pienamente “sarriano”, a momenti di prolungata gestione lenta e troppo attendista in fase di non possesso.
La sconfitta per 3-2 in casa contro il Lecce, domenica 9 febbraio, è finora stata la più allarmante delle cinque già subite dal Napoli in dieci partite con Gennaro Gattuso allenatore. Arrivato a metà dicembre con l’incarico di guidare una squadra nel peggior momento della sua storia recente in Serie A, Gattuso ha dovuto far fronte a difficoltà tecniche concrete.
Il presidente Aurelio De Laurentiis, convinto forse che i problemi della squadra derivassero in larga parte da una compromessa gestione dell’organico da parte di Ancelotti, ha probabilmente individuato in Gattuso il “motivatore” ideale per questo genere di situazioni. L’impressione è che l’arrivo di Gattuso abbia solo in parte risolto quella “crisi”. In compenso ha lasciato emergere problemi tattici più profondi e lacune relative alla composizione della rosa.
I tre acquisti principali di “riparazione” sono stati quelli di Stanislav Lobotka, Diego Demme e Andrea Petagna, ai quali si aggiunge il prestito di Matteo Politano dall’Inter. L’inserimento dei nuovi giocatori, soprattutto i centrocampisti, ha migliorato la manovra del Napoli. Ha però indirettamente reso più fragili e instabili schemi difensivi già indeboliti da certe sottovalutate cessioni compiute nell’estate scorsa.
Nei prossimi dieci giorni, prima di affrontare il Barcellona al “San Paolo”, il Napoli affronterà l’Inter mercoledì prossimo nella semifinale di andata di Coppa Italia. Poi in campionato giocherà due trasferte, a Cagliari e a Brescia. Il rischio che possa arrivare all’andata degli ottavi di Champions League già un po’ sulle gambe esiste. Ma nel confronto con il Barcellona arriverà da principale squadra underdog di questa fase del torneo. Da questo punto di vista giocherà senza avere assolutamente niente da perdere.
L’Atalanta di Gian Piero Gasperini, quarta in classifica in Serie A, è riuscita tra novembre e dicembre a risollevare una stagione cominciata non benissimo. Le difficoltà erano probabilmente dovute alla novità di dover gestire per la prima volta impegni da top club. Il primo chiaro segno di una ripresa, a dicembre, è stata proprio la sorprendente qualificazione agli ottavi di Champions League grazie alla clamorosa vittoria per 3-0 sul campo dello Shakhtar Donetsk.
Nei due mesi successivi l’Atalanta ha mostrato come consueto pregi e difetti del suo approccio alle partite e al calcio. In sostanza le sue straordinarie qualità in fase di attacco bastano molto spesso – ma non sempre – a compensare vulnerabilità difensive della squadra note e conclamate. La precoce eliminazione dalla Coppa Italia, se non altro, darà a Gasperini la possibilità di preparare la partita contro il Valencia senza precedenti distrazioni infrasettimanali.
Prima di quella partita di andata degli ottavi contro il Valencia l’Atalanta avrà però l’importantissimo confronto di sabato prossimo a Bergamo contro la Roma. Entrambe le squadre ambiscono al quarto posto.
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