La Viola Pallacanestro, erede della storica squadra di basket di Reggio Calabria, ha chiesto all’amministrazione comunale di dedicare a Kobe Bryant una piazza o una via, e il sindaco ha accolto la richiesta. Bryant, morto il 26 febbraio scorso a 41 anni in un incidente in elicottero vicino Los Angeles, aveva vissuto parte della sua infanzia e della sua adolescenza in Italia, prima di tornare stabilmente negli Stati Uniti nel 1991.
A Reggio Calabria Bryant trascorse il 1986, quando aveva otto anni e suo padre Joe giocava per la Viola dopo una carriera in NBA.
La Pallacanestro Viola @ViolabasketRc chiede ufficialmente al sindaco Giuseppe Falcomatà e al presidente della commissione toponomastica comunale, il professor Giuseppe Cantarella, che una via o una piazza della nostra città siano intitolati a #KobeBryant pic.twitter.com/Flt4mYxYwz
— PallacanestroViola (@ViolabasketRc) January 28, 2020
Di lui ha parlato Gaetano Gebbia, ex allenatore della Viola Reggio Calabria e all’epoca assistente dell’allenatore Santi Puglisi. In un’intervista recente Gebbia ha descritto la vivacità e l’allegria del piccolo Kobe e la sua assidua frequentazione del palazzetto durante gli allenamenti del padre.
Vogliamo ricordarti così con i nostri colori addosso. Li onoreremo anche per te che a Reggio hai iniziato a seguire le orme di papà Joe per diventare leggenda. Siamo vicini alla tua famiglia, non ti dimenticheremo mai. #Kobe #leggenda @kobebryant pic.twitter.com/G062IFPjNI
— PallacanestroViola (@ViolabasketRc) January 26, 2020
È in quegli anni che Bryant cominciò a praticare minibasket, e a Reggio Calabria giocò con i ragazzini della Viola. Nei due anni precedenti era stato a Rieti, dove la sua famiglia si era trasferita da Houston per seguire papà Joe nella sua prima esperienza nel basket italiano, con la Sebastiani in Serie A2.
Gli altri anni di Bryant in Italia
Nel 1987, dopo l’anno a Reggio Calabria, i Bryant si trasferirono ancora, a Pistoia per due anni e poi a Reggio Emilia per altri due. Tornarono quindi a Philadelphia, la città in cui Kobe era nato e in cui iniziò a giocare per la squadra di liceo della Lower Merion High School. A quel punto, appena arrivato dall’Italia, aveva 13 anni. “Non avevo mai visto un giocatore così forte a quell’età, e capii subito di avere l’opportunità di lavorare a qualcosa di veramente speciale”, dirà poi Gregg Downer, allenatore di quella squadra.
Kobe Bryant è morto domenica 26 gennaio insieme a Gianna, la più grande delle sue quattro figlie, anche lei giocatrice di basket, tredicenne. L’elicottero su cui viaggiavano è precipitato all’altezza di Calabasas, a ovest di Los Angeles, probabilmente a causa della scarsa visibilità dovuta alla nebbia. Bryant stava accompagnando sua figlia Gianna agli allenamenti al centro sportivo di Thousand Oaks, di proprietà di Bryant. Gianna, nata nel 2006, giocava per la squadra giovanile di basket femminile allenata da suo padre.
La Pallacanestro Viola è la squadra di basket di Serie C Silver sorta dopo l’ultimo scioglimento della Viola Reggio Calabria. Di quella squadra porta i colori sociali, il nero e l’arancione, e utilizza lo stesso impianto sportivo, il PalaCalafiore (ex PalaPentimele).