Una crescente rivalità tra i due piloti Ferrari ha portato a un “inevitabile” scontro in pista nel Gran Premio del Brasile di Formula 1.
Al 66° giro del Gran Premio del Brasile, penultima gara del campionato di Formula 1 del 2019, a San Paolo, le Ferrari di Sebastian Vettel e Charles Leclerc si sono ritirate dopo una collisione in fase di sorpasso. È un incidente di cui oggi si discute molto, sui giornali e tra gli addetti, soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere nei rapporti tra i due piloti. Il team principal della squadra, Mattia Binotto, ha definito “sciocco” l’incidente e mostrato evidente insoddisfazione per il comportamento dei piloti.
Al momento dell’incidente Vettel e Leclerc lottavano per la quarta posizione, a cinque giri dalla fine di una gara equilibrata ma con le Ferrari mai chiaramente in corsa per la vittoria. Nelle prime posizioni c’erano la Red Bull di Max Verstappen, la Mercedes di Lewis Hamilton e l’altra Red Bull, guidata da Alexander Albon. Leclerc aveva appena superato Vettel alla prima curva, con un rapido scatto a sinistra al termine di una frenata molto ritardata. Sul secondo rettilineo della pista Vettel ha sfruttato l’effetto scia e il DRS per compiere subito un controsorpasso. Mentre superava Leclerc sulla destra il pilota tedesco ha leggermente sterzato verso sinistra “chiudendo” la traiettoria al compagno di squadra.
Nell’urto, apparentemente non così rovinoso, tra la ruota posteriore sinistra di Vettel e l’anteriore destra di Leclerc entrambe le Ferrari sono rimaste danneggiate. In pratica la posteriore sinistra di Vettel si è forata stallonando lo pneumatico dell’anteriore destra di Leclerc. Ed entrambi i piloti si sono ritirati dalla corsa. L’olandese Max Verstappen ha poi vinto il Gran Premio del Brasile portandosi in terza posizione in classifica nel Mondiale, ora con un vantaggio di undici punti su Leclerc e trenta su Vettel.
Vettel, quattro volte campione del mondo con la Red Bull tra il 2010 e il 2013, è il pilota assunto dalla Ferrari nel 2015 per vincere il titolo. Leclerc, da molti considerato il miglior giovane pilota di Formula 1 insieme a Verstappen, è alla sua prima stagione in Ferrari. Entrambi saranno compagni di squadra per almeno un’altra stagione, da contratto. Ma la loro rivalità, a detta di molti analisti, potrebbe ora danneggiare la Ferrari anziché favorirla in un’eventuale corsa per il titolo.
Già in precedenti occasioni, come nel Gran Premio d’Italia e nel Gran Premio di Singapore, reciproche trasgressioni di ordini di scuderia avevano lasciato emergere una certa conflittualità interna. Quando manca una gara al termine del campionato Leclerc ha un vantaggio di diciannove punti sul suo più esperto compagno di squadra. Concluderà inoltre la stagione da pilota con il maggior numero di pole position in assoluto (7), cosa che in Ferrari non capitava dal 2004 con Michael Schumacher.
“Era soltanto questione di tempo prima che qualcosa del genere potesse accadere”, sintetizza Andrew Benson, esperto analista di Formula 1 per BBC. La stagione 2019 era cominciata con una dichiarata preferenza della Ferrari nelle scelte strategiche in favore di Vettel, ritenuto la prima guida della squadra. Da giugno in poi, per una serie di nove gare consecutive, Leclerc ha costantemente battuto Vettel in qualifica e spesso anche in gara. Fin dalla stagione scorsa, senza ancora Leclerc in squadra, Vettel ha inoltre commesso una quantità di errori di guida insolita per un quattro volte campione del mondo. Questo ha contribuito a indebolire ulteriormente il suo ruolo di prima guida.
Molto probabilmente Leclerc, che ha 22 anni, finirà la sua seconda stagione in Formula 1 e la sua prima in Ferrari con più punti, più vittorie e più pole position di un pilota di 32 anni e con 53 vittorie alle spalle. Difficilmente la Ferrari potrà nel 2020 assegnare a Vettel l’indiscusso ruolo di prima guida che Vettel forse pretende per comprovati meriti sportivi regressi. Nè Vettel accetterà mai di fare da seconda guida per Leclerc. La previsione più realistica e più condivisa tra gli addetti è che questa rivalità sia destinata a proseguire malgrado ogni eventuale lavoro di mediazione di Binotto.
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