La sessione di qualifiche del Gran Premio del Messico di Formula 1 è stata una delle più equilibrate degli ultimi tempi. Tre squadre, Ferrari, Mercedes e Red Bull, si sono ogni volta contese il miglior tempo in ciascuna delle tre manche. In quella che conta veramente, la terza, il pilota olandese Max Verstappen è riuscito a ottenere la pole position. Ha stabilito il tempo più veloce sia nel suo primo che nel suo secondo tentativo. Nel secondo ha però ignorato un incidente in pista che aveva determinato l’esposizione delle bandiere gialle.
Verstappen ha riconosciuto di aver notato l’incidente causato da un’uscita di pista della Mercedes di Valtteri Bottas nell’ultimo settore. Ha anche aggiunto di non aver visto le bandiere e di aver scelto di conseguenza di non alzare il piede. Ha così migliorato il suo tempo, fugando ogni dubbio su un eventuale rallentamento da parte sua, e i commissari hanno deciso di penalizzarlo con un arretramento di tre posizioni in griglia. La Red Bull non ha fatto nemmeno troppe storie, dato che le bandiere erano chiaramente esposte e visibili, come chiarito dalle immagini televisive.
Onboard with Max Verstappen as he passes the yellow flag waved at the end of Q3 👀
The race stewards handed him a three-place grid penalty for Sunday's race for failing to slow down – dropping him from P1 to P4#MexicoGP 🇲🇽 #F1 pic.twitter.com/3m9seD5e8V
— Formula 1 (@F1) October 26, 2019
In virtù del rallentamento forzato di tutti i piloti nel loro ultimo tentativo a Verstappen sarebbe bastato il tempo ottenuto nel suo primo tentativo, per rimanere in pole position.
La griglia di partenza
I pronostici per la gara
I risultati del Gran Premio del Messico potrebbero assegnare a Hamilton il sesto titolo mondiale in carriera. Per ottenerlo in questo Gran Premio, con tre gare di anticipo, Hamilton dovrà quantomeno finire sul podio. La condizione che gli permetterebbe di vincere il campionato è infatti quella di ottenere almeno 14 punti in più del suo compagno di squadra Bottas, e in nessun caso ci riuscirebbe fuori dal podio.
Ma considerando l’ampio margine di vantaggio in classifica e il rischio praticamente inesistente di perdere questo titolo, Hamilton correrà non solo per il podio ma per vincere. In assetto da gara durante le prove libere del venerdì tutte e tre le squadre più forti – Mercedes, Ferrari e Red Bull – hanno mostrato velocità simili e un “passo” più o meno equivalente. A differenza delle due Ferrari, che hanno utilizzato prevalentemente gomme di tipo medio, le due Mercedes – come già accaduto molte volte in questa stagione – hanno compiuto prove sia con le medie che con le dure, un tipo di gomma invece trascurato dalla Ferrari.
Gli addetti concordano nel ritenere l’usura delle gomme una variabile fondamentale di questo Gran Premio, che si corre in condizioni tradizionalmente atipiche (2.286 metri di altitudine) rispetto alle altre corse del campionato. La strategia migliore dovrebbe essere quella a due soste, ma molto dipenderà da come si metteranno le cose e da eventuali ingressi della safety car in pista. Il miglior pilota, in altre parole, potrebbe finire per essere non il più veloce in assoluto ma il più bravo a gestire il consumo delle gomme.
Vettel è stato più o meno stabilmente più veloce di Leclerc per tutto il fine settimana, salvo poi essere superato in qualifica. La velocità di punta della Ferrari potrebbe essere un vantaggio importante ma paradossalmente anche uno svantaggio in caso di “battaglia” tra i piloti. Nel tentativo di superarsi a vicenda Leclerc e Vettel potrebbero ignorare quell’atteggiamento prudente e conservativo che in molti descrivono come essenziale per finire questa corsa davanti a tutti. Verstappen, pur partendo dalla quarta posizione, è in condizione di vincere la gara. Ma il primo avversario delle Ferrari, considerando anche le qualità e le capacità di adattamento della macchina a tutte le piste, è Hamilton.