Il Milan ha reso ufficiale l’acquisto del terzino sinistro francese Theo Hernández, pagato 20 milioni di euro al Real Madrid e messo sotto contratto fino a giugno 2024. Il suo arrivo rientra in un piano di “ricostruzione” del Milan di Marco Giampaolo, ritenuto necessario per lo sviluppo di una squadra competitiva a lungo termine. Ha soltanto ventuno anni, Theo Hernández, ed è stato per almeno una stagione uno dei più promettenti terzini d’Europa. Di sicuro ha già in comune una cosa con il Milan: il bisogno di tornare a soddisfare aspettative molto alte dopo averle in parte deluse.
Il valore di Theo Hernández
Theo Hernández è il fratello minore di Lucas Hernández, ex centrale dell’Atletico Madrid da poco passato al Bayern Monaco, titolare nella Francia campione del mondo. Rispetto a suo fratello ha caratteristiche tecniche e attitudini piuttosto diverse. Cresciuto anche lui nelle giovanili dell’Atletico, è un terzino rapidissimo e “moderno”, mancino. Ha una discreta visione di gioco e grande potenza fisica nelle transizioni d’attacco. E deve in buona sostanza la sua attuale valutazione di mercato alle eccellenti prestazioni mostrate nella stagione 2016-17, in prestito all’allora neopromosso Alavés.
Per qualità di gioco e abilità dimostrate fu in quella stagione il miglior difensore e tra i migliori titolari di tutta la rosa dell’Alaves. Segnò due gol e fornì quattro assist in 32 presenze in campionato e 6 presenze in Coppa del Re. Proprio in quell’edizione della coppa nazionale l’Alaves riuscì clamorosamente a raggiungere la finale. Perse contro il Barcellona, 3-1, e fu proprio Theo Hernández a segnare su punizione il gol del momentaneo pareggio. La sua stagione fu talmente convincente da generare subito una accesa disputa di mercato tra l’Atletico e il Real Madrid, che alla fine lo prese per 30 milioni di euro. Aveva soltanto 19 anni, e il giorno della presentazione mostrò una certa comprensibile emozione (Non riuscì a completare una serie decente di palleggi).
Ostruito dalla concorrenza di difensori più versatili e più esperti, e con piedi migliori dei suoi, nel Real Madrid Theo Hernández non è mai riuscito a ottenere un posto da titolare né particolare considerazione da parte dell’allenatore Zinedine Zidane. Nella stagione scorsa è stato quindi rigirato in prestito alla Real Sociedad. Nella squadra basca è riuscito a mettere insieme 28 presenze complessive tra campionato e Coppa del Re, e ha segnato un gol.
Perché prenderlo e perché no
Nelle sue prime tre stagioni nel massimo campionato di calcio spagnolo Theo Hernández ha mostrato limiti principalmente legati al suo temperamento e alle sue migliorabili qualità difensive in senso stretto. Nella sua memorabile stagione all’Alaves ha ricevuto dodici ammonizioni e un’espulsione. Per un terzino non è cosa da poco conto. Nella stagione scorsa alla Real Sociedad, in cui ha giocato complessivamente meno partite che nell’Alaves, ha preso cinque ammonizioni e un’altra espulsione.
È sia una questione di temperamento, come detto, sia una conseguenza del fatto che Theo Hernández finisce per giocare da ala a centrocampo. Privo com’è di straordinarie capacità in fase di copertura, gli capita spesso di dover recuperare la posizione e dover compiere interventi in ritardo sui terzini avversari abili nel dribbling.
Eppure Theo Hernández nel Milan potrebbe decisamente funzionare. Giampaolo ha più volte mostrato di apprezzare un calcio propositivo nelle zone centrali del campo, anche a costo di sacrificare qualcosa nella copertura delle corsie esterne. Nel 4-3-1-2 a “rombo” da lui proposto nella Sampdoria, a difensori non eccezionali come Bartosz Bereszynski, Jacopo Sala o Nicola Murru era spesso interamente affidata la responsabilità delle fasce. A Theo Hernández saranno probabilmente affidati incarichi tattici di questo genere, con richieste di maggiore concentrazione sulle transizioni d’attacco che non sulle marcature strette degli avversari.