Niki Lauda, ex formidabile pilota di Formula 1 e apprezzato dirigente nel mondo delle corse, è morto lunedì per cause non ancora chiarite. A gennaio di quest’anno era stato ricoverato per un’infezione delle vie respiratorie, e l’anno scorso si era sottoposto a un trapianto di polmone. I siti di news di tutto il mondo ne riportano oggi la notizia della morte e ne celebrano il ricordo indelebile tra gli appassionati di sport motoristici.
Lauda è stato uno dei piloti più veloci e vincenti nella storia della Formula 1, e uno dei più acuti e intelligenti osservatori delle dinamiche e dell’evoluzione di questo sport e del mondo delle corse in generale. Da pilota contribuì in modo determinante alle vittorie della Ferrari negli anni Settanta. E a lui vengono attribuite alcune delle intuizioni che hanno portato la Mercedes, di cui attualmente era presidente onorario non esecutivo, ai vertici della Formula 1 di oggi.
Nel 2013 il regista statunitense Ron Howard raccontò nel film Rush la storia della grande rivalità sportiva tra Niki Lauda e il pilota britannico della McLaren James Hunt, campione del mondo di Formula 1 nel 1976. Proprio in quell’anno Lauda saltò due corse a causa del noto incidente in cui rischiò di morire guidando una Ferrari, in Germania. Un anno prima, a una festa di amici in comune, aveva conosciuto la fotomodella austriaca Marlene Knaus, che sarebbe poi diventata sua moglie. Knaus aveva all’epoca una relazione con l’attore britannico Curt Jurgens, più grande di lei. Intorno alla storia di quel primo incontro tra Marlene Knaus e Niki Lauda si sviluppa una delle scene più citate e apprezzate di Rush.
Peter Morgan, sceneggiatore di Rush, ha raccontato una volta di essersi preso molte libertà nella scrittura delle parti del film relative alla vita privata dei protagonisti. Lauda aveva visitato il set poche volte e non si era interessato più di tanto alla produzione del film, raccontò Morgan, che comunque cercò di ottenere l’approvazione dell’ex pilota anche per quelle scene apparentemente secondarie. Da questo punto di vista il primo incontro tra Niki Lauda e Marlene Knaus è una delle parti in cui lo sceneggiatore avrebbe lavorato maggiormente di fantasia, riconosce lui stesso, ma neanche tanto.
“Il modo in cui Niki conobbe sua moglie non fu proprio come l’ho mostrato io” – dice Morgan – “ma a loro due dissi «non sintetizza efficacemente la natura della vostra relazione, l’atmosfera e le vibrazioni che c’erano tra voi?», ed entrambi approvarono”. In un’intervista di qualche anno fa Lauda raccontò che davvero conobbe la prima volta Marlene a una festa, e che davvero le diede poi un passaggio in auto (non lei a lui, quindi). “E no, non mi aveva riconosciuto: pensava che io fossi un tennista”, raccontò Lauda. È vera ma forse relativa a un altro episodio, disse Lauda in quella stessa intervista, anche la storia dei due tipi incontrati facendo autostop e poi spaventati a morte da lui alla guida della loro auto.
Niki e Marlene si sposarono cinque mesi dopo l’incidente di Lauda al Nurburgring, e dalla loro relazione nacquero due figli, Lukas e Mathias. Divorziarono nel 1991, dopo quindici anni di matrimonio e dopo una relazione extraconiugale di lui da cui nacque un terzo figlio, nel 1982.
Lauda si risposò nel 2008 con Birgit Wetzinger, una hostess austriaca che lavorava nella Lauda Air, la compagnia aerea fondata da Lauda alla fine degli anni Settanta. Con la sua seconda e attuale moglie, dalla quale ricevette peraltro un rene per un trapianto nel 2005, ha avuto altri due figli, gemelli, Max e Mia, nati nel 2009.