Buongiorno.
Soltanto due parole prima dei consueti auguri per le feste.
Il 2018 è stato un anno molto positivo, per il Veggente. Esprimiamo questa valutazione sulla base di alcuni dati generalmente ritenuti secondari ma a cui noi qui teniamo moltissimo. Il più importante è che, a giudicare dalle statistiche dei volumi di traffico, sul Veggente aumenta di anno in anno non tanto il numero di lettori in assoluto quanto quello dei lettori che “ritornano”. Aumenta il numero di quelli che arrivano sul Veggente non per caso, ossia quelli che ci finiscono direttamente e non attraverso la mediazione di altri canali social o motori di ricerca. E che la nostra facoltà di comunicare con un pubblico che stimiamo da anni e a cui siamo molto affezionati non debba dipendere strettamente dalle decisioni, a volte arbitrarie, degli amministratori mondiali delle attenzioni di massa è un fatto che ci rassicura e ci riempie di ottimismo.
Aumentare il numero di lettori non è mai stato un nostro obiettivo primario, sebbene allo stato attuale si tratti di una condizione necessaria per permettere la sostenibilità economica di gran parte delle iniziative editoriali indipendenti sul web, se non tutte. A noi interessa prima di tutto che il Veggente continui a essere quello che è stato in questi dodici anni e mezzo di vita: uno spazio civile, un luogo di approfondimento e di condivisione, e un’isola delle buone maniere lontana dagli aspetti deteriori del mainstream. E proprio in funzione di questa nostra aspirazione latente abbiamo anche da poco inaugurato una nuova sezione, il Veggente News. Funzionerà come un sito autonomo e risponde all’esigenza di separare le consuete analisi delle partite da un altro genere di contenuti. Soprattutto risponde all’esigenza di applicare anche ad altro il nostro modo di fare le cose, giusto o sbagliato che sia: vogliamo soltanto provare – insieme a voi, come sempre – a trattare e filtrare le parti rilevanti dell’attualità sportiva nazionale e internazionale applicando normali criteri di affidabilità, qualità e attenzione allo stile e alle parole, evitando sensazionalismi, eccesso di enfasi e frettolosità.
Finisce anche quest’anno che gli auguri di buone feste siano più che altro un’occasione per ringraziare tutti voi, e dovremmo farlo più spesso. Perché se dopo quasi tredici anni proviamo a fare cose nuove e continuiamo a fare quelle che ci hanno portati fino a qui è soltanto per merito dei nostri lettori: niente di tutto questo esisterebbe se non ci fosse qualcuno interessato a leggerlo.
Buone feste e tanti cari auguri, a tutti voi e a tutti quelli che ogni giorno, malgrado tutto, restano alla larga dal pessimismo e dal vittimismo dilaganti.
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