Se avete seguito il consiglio di risparmiare per i difensori e spendere “moderatamente” per i centrocampisti offensivi, è il momento di fare gli sceicchi per gli attaccanti. L’obiettivo è riuscire a prendere quello che avete stabilito essere il vostro capocannoniere e punto di riferimento di questa stagione. Ma serve completare il reparto con altri attaccanti dal “rendimento assicurato”.
Cosa fare con Cristiano Ronaldo
Sarà il primo campionato di calcio di Serie A con Cristiano Ronaldo – da molti considerato il calciatore più forte al mondo – nella lista dei giocatori acquistabili dai fanta-allenatori italiani. Circola uno spudorato tatticismo, da settimane: apparente disinteresse, finto distacco e dissimulazioni farsesche. La verità è che nessuno può prevedere con esattezza cosa accadrà durante l’asta del fantacalcio: tenetevi pronti a portare il prezzo di acquisto finale a livelli scandalosamente alti per voi ma non per i molti tifosi juventini, ottenebrati dall’estasi messianica.
Sull’opportunità di prendere Cristiano Ronaldo al fantacalcio ci sono pareri discordanti. In linea generale la tendenza comune qui al Veggente è quella di evitare di fare follie per gli attaccanti che giocano la Champions League. In un modo o nell’altro finiscono sempre per essere coinvolti in frequenti e comprensibili scelte di turnover, come peraltro dimostrato nel caso di Cristiano Ronaldo al Real Madrid durante la gestione di Zinedine Zidane. Le rotazioni quest’anno dovrebbero riguardare anche gli attaccanti del Napoli, dal momento che Carlo Ancelotti è ritenuto un allenatore molto meno rigido e “integralista” di Maurizio Sarri nell’allestimento della formazione titolare. E cioè, con molta probabilità, non farà giocare sempre gli stessi calciatori.
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L’attaccante da avere a tutti i costi, o quasi
I due calciatori che nella passata stagione hanno vinto la classifica cannonieri, Mauro Icardi e Ciro Immobile, non hanno giocato in Champions League. Puntare su calciatori non impegnati in questa competizione può essere una scelta giusta. Nel caso di Icardi la sua squadra addirittura non aveva altro impegno a parte il campionato e, solo per qualche partita, la Coppa Italia.
Il consiglio principale di quest’anno è quello di prendere Gonzalo Higuain, e di sicuro non servono le dritte del Veggente per capire i vantaggi di questo acquisto. 111 gol in 177 presenze in Serie A, e una sola espulsione (per doppia ammonizione), fanno di Higuain un calciatore unico per costanza di rendimento e affidabilità dell’investimento. Il gioco molto “concreto” proposto dal Milan di Gennaro Gattuso potrebbe peraltro generare le condizioni tattiche ideali per permettere a Higuain di sfruttare pienamente le sue qualità di eccezionale realizzatore.
Se salta l’affare Higuain (e preparatevi a questa evenienza) l’altro nome è Andrea Belotti del Torino. Nel campionato scorso il suo rendimento è stato condizionato da problemi fisici e dalle prestazioni non eccellenti della squadra. Ci sono però buoni motivi per puntare su Belotti. Il Torino ha sostanzialmente la squadra dello scorso anno, e nella sua carriera Walter Mazzarri ha fatto la fortuna degli attaccanti centrali che ha avuto a sua disposizione (Rolando Bianchi alla Reggina, Giampaolo Pazzini alla Sampdoria, Edinson Cavani al Napoli).
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Le alternative su cui puntare
Ci sono buone ragioni per credere che quella che sta per cominciare possa essere per il ventinovenne livornese Leonardo Pavoletti la miglior stagione in Serie A di sempre, con il Cagliari. Dopo i 14 gol segnati nel campionato 2015-2016 con la maglia del Genoa, Pavoletti non ha avuto momenti semplicissimi. Conclusa una parentesi alquanto frustrante al Napoli, nel campionato scorso ha segnato 11 gol e fornito un assist con il Cagliari, giocando da titolare per tutta la stagione. Potrebbe trovare negli schemi e nei princìpi di gioco di Rolando Maran, nuovo allenatore del Cagliari, quelle favorevoli condizioni che nelle due stagioni scorse hanno permesso a un centravanti come Roberto Inglese di andare comunque in doppia cifra nonostante gli evidenti limiti tecnici della rosa del Chievo Verona.
Un altro nome da fare è quello del ventitreenne polacco Krzysztof Piatek, che il Genoa ha acquistato dal Cracovia quest’estate. Ha segnato valanghe di gol ma in un campionato di basso livello come quello polacco, ragion per cui circola qualche dubbio in merito alla sua “maturità” agonistica e ai suoi tempi di adattamento alla Serie A. Ha eliminato una buona parte di quei dubbi la settimana scorsa, segnando quattro gol in poco più di quaranta minuti nella partita di Coppa Italia vinta dal Genoa 4-0 contro il Lecce. Avviso al banditore d’asta: si pronuncia “Piòntek”·
Tra le altre partite del terzo turno di Coppa Italia ha suscitato una certa sorpresa la recente eliminazione dell’Udinese, sconfitta 2-1 dal Benevento. Serviranno probabilmente altre settimane e altre partite prima che l’Udinese cominci a mostrare un gioco convincente. Del suo nuovo allenatore, Julio Velazquez, è piuttosto nota tra gli addetti una certa inclinazione a far giocare le sue squadre in attacco senza curare troppo la fase difensiva. Potrebbe beneficiarne un centravanti di buona affidabilità come il ventiseienne Kevin Lasagna. Nel campionato scorso ha segnato dodici gol in ventinove presenze, e nel 4-2-3-1 di Velazquez sarà certamente lui, almeno inizialmente, la punta centrale di riferimento.
Aspiranti titolari
Tra i tifosi della Roma sono in molti ad augurarsi che questa possa essere la stagione di Patrik Schick. Arrivato al termine della scorsa sessione estiva di calciomercato, Schick ha dovuto ritardare il suo ingresso in pianta stabile a causa di una serie di infortuni fisici. Quando si è finalmente ripreso, la squadra aveva già lavorato moltissimo con il nuovo allenatore, tanto da rendere più complicato per Schick recuperare il tempo perduto (ha ragioni molto simili, per esempio, la non perfetta integrazione di un fenomeno come Ousmane Dembélé nel Barcellona di Ernesto Valverde). Stavolta Schick ha regolarmente svolto tutta la preparazione con la Roma: è in gran forma, e ha segnato in quasi tutte le amichevoli. Quando giocherà lo farà probabilmente da sostituto di Edin Dzeko, ma proprio per questo motivo potrebbe avere più spazio in campionato che in Champions League. E non è del tutto da escludere nemmeno un cambio di modulo da parte di Eusebio Di Francesco, ossia il passaggio a una Roma a due punte con Dzeko e Schick insieme.
Ha già sorpreso positivamente molti addetti il ventenne argentino Lautaro Martinez, che l’Inter ha acquistato dal Racing Club a un costo non indifferente (circa 25 milioni di euro, si diceva). Nelle partite amichevoli estive ha mostrato non soltanto le qualità tecniche che in molti già gli attribuiscono da tempo (non si spiegherebbe quel prezzo, altrimenti). La parte più sorprendente e meno scontata è stata la sua predisposizione al “sacrificio” e la sua duttilità tattica, qualità già talmente evidenti da rendere non così improbabile che Luciano Spalletti valuti la possibilità di inserirlo stabilmente nella formazione titolare, cambiando modulo. Mauro Icardi è intoccabile, ovviamente, ma Lautaro Martinez può giocare da seconda punta senza problemi. Gioca in un modo completamente diverso da quello di Icardi, tra l’altro: torna indietro e imposta, “scambia” con gli esterni, e – quando e se serve – scatta sulla linea del fuorigioco e sa inserirsi in area. Non è un fenomeno dell’area di rigore come Icardi, ma fuori da lì si muove in modo persino più utile per la squadra.
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Altre aste da seguire
Le prime partite “serie” di questa stagione calcistica sono state, come consueto, quelle dei turni di qualificazione alle competizioni europee. Tra i giocatori di cui si è discusso maggiormente – non soltanto in Italia – c’è Musa Barrow, diciannovenne gambiano cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, seguito nei mesi scorsi da squadre come il Tottenham. Ha segnato già quattro gol in tre partite di qualificazione all’Europa League. Può giocare sia da esterno d’attacco che da punta centrale, e sembra quindi destinato a mantenere un posto da titolare nel 3-4-3 o nel 3-4-1-2 di Gian Piero Gasperini, con o senza Duván Zapata in campo.