La partita Siviglia-Barcellona mette in palio la Supercoppa di Spagna. Il Barcellona la gioca in quanto vincitrice del campionato scorso, il Siviglia in quanto finalista di Coppa del Re, vinta dal Barcellona pure quella. Per la prima volta si giocherà in gara unica, senza andata e ritorno.
La partita Siviglia-Barcellona mette in palio la Supercoppa di Spagna. Il Barcellona la gioca in quanto vincitrice del campionato scorso, il Siviglia in quanto finalista di Coppa del Re, vinta dal Barcellona pure quella. Per la prima volta si giocherà in gara unica, senza andata e ritorno.
Il Barcellona e il Siviglia si giocano il primo trofeo ufficiale della stagione calcistica spagnola, allo Stadio di Tangeri, in Marocco, in un impianto inaugurato sette anni fa. È una partita che fa storia a sé, come tutte, ma mette di fronte due squadre che nella passata stagione hanno ottenuto risultati molto diversi.
Il Barcellona ha vinto la Liga per la venticinquesima volta nella sua storia, e la Coppa del Re per la trentesima volta. Il Siviglia viene dalla più deludente stagione degli ultimi anni, affrontata con tre allenatori diversi. E il settimo posto finale in classifica, conquistato peraltro con una certa difficoltà, ha costretto la squadra a cominciare questa nuova stagione fin dai turni di qualificazione all’Europa League.
Allenato per il secondo anno consecutivo da Ernesto Valverde, il Barcellona ha sostanzialmente scelto di rafforzare la struttura della squadra senza acquisti veramente clamorosi. Benché si tratti di giocatori comunque piuttosto famosi, i nuovi acquisti sembrano esser stati decisi principalmente in base alle loro disponibilità al trasferimento e in base alle necessità tattiche individuate da Valverde nella formazione titolare.
Sarà la prima stagione senza Andrés Iniesta, ed è proprio il centrocampo il reparto in cui c’è stato più movimento. Già a marzo scorso il Barcellona aveva preso dal Gremio per circa 31 milioni di euro il ventunenne brasiliano Arthur Melo. È un centrale di ottime prospettive, non fortissimo fisicamente ma molto preparato sul piano tecnico e con buona visione di gioco. Potrebbe non essere pronto a prendere da subito il ruolo di Iniesta ma la posizione in campo è più o meno quella. Intanto il Barcellona si è buttato anche sull’“usato sicuro” prendendo Arturo Vidal dal Bayern Monaco per 18 milioni.
Gli altri due acquisti principali riguardano la difesa e la fascia destra. È stato preso per circa 36 milioni di euro Clément Lenglet, il centrale più forte e affidabile del Siviglia. Ed è arrivato Malcom, forte esterno brasiliano di ventuno anni, al termine di una trattativa di cui si è molto parlato per i ripensamenti del Bordeaux nella parallela trattativa con la Roma. È costato 41 milioni di euro, più di qualsiasi altro giocatore preso stavolta dal Barcellona: addetti ed esperti dicono li valga tutti. I posti a centrocampo si sono liberati anche per le varie cessioni all’estero di Paulinho e André Gomes, in prestito, e di Gerard Deulofeu. In difesa sono andati via Lucas Digne e il colombiano Yerry Mina, entrambi ceduti all’Everton generando una certa plusvalenza.
Il Barcellona ha fatto pochi acquisti ma mirati. Il migliore tra questi potrebbe persino finire per essere uno che in verità risale all’estate scorsa: quello di Ousmane Dembélé, che a causa di un grave infortunio muscolare ha saltato gran parte della stagione. Si giocherà il posto con Malcom. Senza dimenticare che questa sarà con ogni probabilità la stagione del definitivo e completo adattamento di Philippe Coutinho nel centrocampo “orfano” di Iniesta.
Dopo la prima traumatica stagione senza il suo storico direttore sportivo Monchi, passato alla Roma, il Siviglia ha scelto di affidare il nuovo progetto tecnico a un allenatore non famosissimo ma che si è guadagnato negli ultimi anni una solidissima reputazione in Spagna. Nato e cresciuto in Castiglia, a Soria, Pablo Machín ha avuto una carriera da giocatore e poi allenatore nel Numancia. Nel 2014 è stato assunto dal Girona, squadra in cui è rimasto per quattro stagioni culminate con la prima storica promozione nella Liga spagnola. Nella scorsa stagione, che il Girona ha concluso con un decimo posto in campionato, Machín è stato uno degli allenatori più apprezzati in assoluto, per gestione tattica della squadra e capacità di lettura delle partite.
L’impressione in queste prime settimane di lavoro e di impegni nei turni preliminari di Europa League è che il Siviglia, considerando le attuali condizioni, abbia azzeccato la mossa. Alla squadra serve urgentemente ritrovare un’identità di gioco e un’autorevolezza perdute l’anno scorso soprattutto in occasione delle partite contro squadre teoricamente “piccole” ma motivate. Abbassare l’asticella prendendo non il migliore allenatore sulla piazza ma un allenatore giovane e molto ambizioso, alla sua prima esperienza in una grande squadra, potrebbe funzionare.
Uno dei reparti su cui sembra essersi concentrata l’attenzione della società e dell’allenatore è la difesa. Per fare cassa è andato via proprio al Barcellona il miglior centrale, Lenglet. Al suo posto sono arrivati dalla Ligue 1, per una trentina di milioni in totale, il ventunenne franco-ivoriano Joris Gnagnon e il mediano venticinquenne Ibrahim Amadou. Quello che proprio non dovrebbe avere alcun problema di adattamento, a differenza di questi due, è il ventiseienne Sergi Gomez, arrivato dal Celta Vigo per circa cinque milioni di euro. È un buon giocatore, e in questa prima parte di stagione sarà forse lui ad affiancare più spesso i titolari Simon Kjaer e Gabriel Mercado.
È poi stato acquistato a titolo definitivo per 6 milioni di euro il ventinovenne spagnolo Roque Mesa, ex Las Palmas, che piace moltissimo a Machin e che nelle prime partite di questa stagione si è già preso un posto da titolare, in attesa di capire le sorti di Steven N’Zonzi. In porta sta giocando stabilmente il nuovo arrivato Tomas Vaclik, ventinovenne ceco arrivato dal Basilea per 7 milioni di euro. Al momento è titolare per necessità: sono andati via sia Sergio Rico, al Fulham, che David Soria, al Getafe. Infine un altro che potrebbe tornare utile, anche per la sua voglia di rifarsi dopo la deludente esperienza al Barcellona, è l’esterno Aleix Vidal, un giocatore veloce, di buona tecnica e anche tatticamente versatile.
Sulla trequarti per ora Machin ha scelto di puntare su Jesús Navas, Pablo Sarabia e Nolito, giocatori che sembrano aver beneficiato delle nuove indicazioni tattiche. In attacco manca ancora qualcosa, forse: né Ben Yedder né Luís Muriel sembrano in grado di sopportare alla lunga le responsabilità in passato prese in carico da giocatori come Kevin Gameiro.
Le prime partite del Siviglia sono state incoraggianti soprattutto per il buon livello di concentrazione e per la tenuta difensiva. Il livello delle due squadre finora affrontate (Ujpest e Zalgiris) non è tuttavia nemmeno lontanamente paragonabile a quello del Barcellona. La squadra allenata da Valverde avrà peraltro il vantaggio di giocare secondo schemi noti e collaudati, a differenza di quelli del Siviglia di Machin “in costruzione”. Una vittoria del Barcellona, magari non troppo ampia ma comunque mai in dubbio, sembra al momento l’esito più verosimile di questa partita.
La partita Siviglia-Barcellona, valida per la Supercoppa di Spagna, primo trofeo della stagione di calcio spagnola, sarà visibile gratis e in diretta sul canale NOVE, alle 22:00. La telecronaca sarà curata da Andrea Distaso e Carlo Pizzigoni.
SIVIGLIA (3-4-2-1): Vaclík; Mercado, Kjaer, Sergi Gomez; Escudero, Roque Mesa, Banega, Jesus Navas; Nolito, Sarabia; Ben Yedder.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Busquets, Rafinha, Arthur; Dembélé (o Malcom), Coutinho, Messi.
Questo contenuto è stato modificato 10 Agosto 2018 16:55
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