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Fantacalcio

Cristiano Ronaldo al fantacalcio: sì o no?

La presenza ingombrante di Cristiano Ronaldo in Serie A pone qualche dubbio ai moltissimi giocatori di fantacalcio: è una gran mossa, fare follie per prenderlo all'asta? Abbiamo messo insieme le ragioni per cui potrebbe valere la pena sperperare gran parte dei propri crediti, come prevedibile, e quelle per cui potrebbe invece essere più saggio lasciare l'asta ad altri.

La presenza ingombrante di Cristiano Ronaldo in Serie A pone qualche dubbio ai moltissimi giocatori di fantacalcio: è una gran mossa, fare follie per prenderlo all’asta? Abbiamo messo insieme le ragioni per cui potrebbe valere la pena sperperare gran parte dei propri crediti, come prevedibile, e quelle per cui potrebbe invece essere più saggio lasciare l’asta ad altri.

Per quanto precoci possano sembrare i discorsi relativi ai tornei di fantacalcio della prossima stagione di Serie A 2018-2019, un trasferimento di cui forse avrete letto in giro in questi giorni pone ai numerosi fantallenatori una attenta e anticipata riflessione. Sarà proprio una buona idea dilapidare ogni credito per prendere CR7 all’asta, quando sarà il momento? In generale non lo è mai, sperperare il capitale iniziale per un solo giocatore. Ma si tratta pur sempre di Cristiano Ronaldo, e magari con il giocatore più forte al mondo le leggi generali non valgono.

Perché prendere Cristiano Ronaldo all’asta

In Spagna, dove esiste da tempo una diffusa passione per il fantacalcio paragonabile a quella italiana, Cristiano Ronaldo è sempre stato un giocatore ambitissimo alle aste. Rispetto a Lionel Messi ha tradizionalmente un punteggio medio a partita inferiore, anche a causa del minore numero di assist (nella scorsa stagione ne ha forniti 5, e Messi 11).

Nella stagione 2017-2018 pur avendo giocato meno partite di Leo Messi e aver segnato meno (26 gol contro 34), lo ha battuto per media gol: 0,96 gol a partita per Cristiano Ronaldo e 0,94 per Messi. Viene da una stagione positivissima anche sul piano disciplinare, CR7: ha ricevuto una sola ammonizione e nessuna espulsione in 27 partite. Le sue eccezionali statistiche generali in Spagna servono come riferimento di massima: dovranno chiaramente essere rapportate alla realtà della Serie A, un campionato completamente diverso dalla Liga spagnola. L’unico capocannoniere di Serie A che dagli anni Trenta in poi, per capirci, abbia raggiunto e superato la media gol di Cristiano Ronaldo della scorsa stagione è stato Gonzalo Higuain (1,02) con il Napoli nella irripetibile stagione 2015-2016.

Per Cristiano Ronaldo non è nemmeno la miglior media gol generale né stagionale, quella del campionato scorso. Lascia la Spagna dopo aver giocato 292 partite di campionato, dal 2009 al 2018, e aver segnato 311 gol, cioè 1,07 gol a partita: è la più alta media gol nella storia della Liga spagnola. La sua più alta media gol in una singola stagione è stata addirittura di 1,37 nel 2014-2015 (48 gol in 35 partite). Una cosa è certa: non raggiungerà mai queste medie, in Italia, ma Cristiano Ronaldo segnerà un fracco di gol, domenica dopo domenica.

Tra i tanti motivi che potrebbero legittimarne l’acquisto all’asta del fantacalcio, per Cristiano Ronaldo c’è da tenere in considerazione anche quello relativo alla probabile predisposizione positiva e alla “generosità” da parte degli addetti ai voti. Al momento non c’è ragione per credere che le inclinazioni dei giornalisti sportivi italiani nei confronti di Cristiano Ronaldo saranno dissimili da quelle mostrate nel corso di questi anni dai loro colleghi spagnoli (ci sono molteplici affinità tra la stampa sportiva italiana e quella spagnola, in generale). Alla prima partita in cui segnerà un gol il voto di CR7 sarà come minimo otto, ne siamo abbastanza convinti, e tendenzialmente sarà molto più complicato, per un giornalista, motivare un eventuale voto basso che uno alto.

Perché non prendere Cristiano Ronaldo all’asta

Anche se in questi giorni non viene detto né scritto, proprio per evitare di portare l’asticella ancora più in alto, la principale ragione sportiva per cui la Juventus ha preso Cristiano Ronaldo è la Champions League. Non ne vince una da ventidue anni, la Juventus, che come noto è anche la squadra ad aver perso più volte una finale di questo torneo (7). La Champions League l’ha vinta cinque volte, Cristiano Ronaldo, unico giocatore a vincerne così tante nella storia, e indiscusso capocannoniere di questa competizione con 120 gol in 153 presenze.

La “curva” delle prestazioni di CR7 nelle stagioni più recenti lascia supporre che certe tendenze saranno confermate anche in questa sua prima, nuova esperienza in Italia. È stato più volte notato il fatto che, rispetto alle sue prime stagioni nel Real Madrid, Cristiano Ronaldo abbia cambiato la sua “gestione” delle forze. Nel campionato spagnolo 2017-2018 ha giocato meno partite che mai (27). Tendenzialmente ha giocato meno ma ha giocato meglio, e soprattutto si è presentato in condizioni atleticamente ottimali nei momenti più importanti e decisivi della Champions League. È un merito che è stato spesso attribuito a Zinedine Zidane, ma che più verosimilmente si può ricondurre a un “istinto di autogestione” sviluppato da Cristiano Ronaldo stesso.

Nel caso probabilissimo in cui la Juventus dovesse confermare nella propria rosa tutti gli attaccanti a disposizione (solo la conferma di Higuain pare in serio dubbio), il turnover in campionato per Cristiano Ronaldo potrebbe diventare una circostanza frequente a ridosso delle partite di Champions League e nei turni infrasettimanali. E potrebbe il turnover, come avvenuto nel Real Madrid negli ultimi tempi, assecondare richieste provenienti dallo stesso CR7 prima ancora che soddisfare scelte esplicite di Massimiliano Allegri.

 

Questo contenuto è stato modificato 14 Luglio 2018 16:34

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