Germania-Messico, partita del gruppo F, si gioca domenica alle 17:00. È la partita d'esordio al Mondiale 2018 per i campioni del mondo in carica: le probabili formazioni, le ultime news e i pronostici.
Germania-Messico, partita del gruppo F, si gioca domenica alle 17:00. È la partita d’esordio al Mondiale 2018 per i campioni del mondo in carica: le probabili formazioni, le ultime news e i pronostici.
«Il calcio è un gioco semplice: ventidue uomini rincorrono un pallone per novanta minuti, e alla fine la Germania vince». La famosa frase di Gary Lineker, attaccante della nazionale inglese nei Mondiali del 1986 e del 1990 e attuale commentatore televisivo di successo, è tra quelle che circolano frequentemente nei giorni di avvicinamento ai Mondiali di calcio. La Germania, che da campione del mondo in carica esordirà contro il Messico, va sempre inserita di diritto tra le favorite per la vittoria finale. Perché ha una grande tradizione e perché anche nei rari periodi di difficoltà – in cui il livello tecnico non era altissimo (vedi Mondiale del 2002) – è comunque riuscita ad arrivare fino in fondo.
Sul Veggente abbiamo inserito la Germania tra le tre principali favorite per la vittoria del Mondiale, e basta leggere i nomi dei convocati per capire i motivi di questa scelta. Ad esempio la Germania ha uno dei portieri più forti al mondo, Manuel Neuer. A dirla tutta, in questa stagione non ha mai giocato al Bayern Monaco per via di un infortunio, ma è tornato ad allenarsi con regolarità nell’ultimo mese. Ha giocato in amichevole contro l’Austria e l’Arabia Saudita e tornerà a essere il titolare a spese di Marc-André ter Stegen, sostituto di alto profilo, che ha giocato molto bene in questa stagione al Barcellona.
I calciatori più forti la Germania li ha tra il centrocampo e la trequarti, dove il commissario tecnico Joachim Löw ha l’imbarazzo della scelta. Julian Brandt, Julian Draxler, Ilkay Gündogan, Leon Goretzka, Sami Khedira, Toni Kroos, Mesut Özil e Marco Reus sono centrocampisti molto forti e con caratteristiche diverse, motivo per cui l’allenatore potrà scegliere di volta in volta quelli più in forma o più adatti ad affrontare l’avversario di turno.
Stavolta però la Germania ha anche qualche punto debole, e qualche disturbo potrebbe provenire anche da alcune critiche recenti e da alcuni contrasti all’interno dello spogliatoio.
La difesa non è mai stata il punto di forza principale della squadra. Non tanto perché gli interpreti del ruolo siano scarsi – anzi Jérôme Boateng e Matt Hummels sono fortissimi – quanto per la vocazione offensiva dei terzini Kimmich e Hector, e del modulo di gioco, e per la sostanziale assenza di centrocampisti di contenimento. Stavolta poi potrebbe mancare l’attaccante capace di concretizzare le tante occasioni solitamente create dalla Germania. Sarà infatti il primo Mondiale senza Miroslav Klose, un’assenza non indifferente. La Germania non ha ancora trovato un erede, e la conferma viene dal fatto che Joachim Löw abbia deciso di convocare tra gli altri Mario Gomez, il cui rendimento è costantemente calato nelle ultime stagioni. Il titolare dovrebbe essere Timo Werner, forse non ancora pronto ad affrontare un Mondiale da protagonista, sempre che l’allenatore non decida di far giocare Thomas Muller come attaccante. Anche lui però ha segnato meno che in passato: appena 13 gol nelle ultime due stagioni di Bundesliga.
Ci sono inoltre dei problemi con Mesut Özil e Ilkay Gündogan, tutti e due di origini turche, severamente criticati in Germania – e destinatari di molti fischi e contestazioni nelle ultime amichevoli da parte dei tifosi – per avere posato in foto con il presidente Recep Tayyip Erdoğan. Le polemiche per la mancata convocazione di Leroy Sané e la rissa in allenamento tra Rüdiger e Kimmich raccontano anche di uno spogliatoio non proprio sereno e unito: un fattore che potrebbe incidere negativamente.
L’obiettivo in questo Mondiale 2018 per il Messico è quello di arrivare agli ottavi di finale e stavolta provare a superarli, come non accade dal 1986. I calciatori di qualità tra centrocampo e attacco non mancano. Il commissario tecnico Juan Carlos Osorio, che ha una formazione da preparatore atletico, si è poi dedicato allo studio tattico lavorando anche come assistente al Manchester City per cinque anni. In carica dal 2015, al suo primo Mondiale proverà come al solito a sorprendere. È difficile prevedere la formazione titolare del Messico, perché Osorio solitamente cambia tattiche e uomini in base agli avversari, cercando di proporre sempre delle contromosse anche a costo di modificare lo stile di gioco della sua squadra.
Il portiere è ancora Gullermo Ochoa, la cui valutazione subì una consistente, forse esagerata, crescita durante il Mondiale del 2014. Se non è mai arrivato a giocare in un grande club, un motivo ci sarà (qui al Veggente lo sospettiamo da tempo): Ochoa è bravo tra i pali e molto reattivo, ma è un disastro nei tempi di uscita. I calciatori più forti il Messico li ha tra centrocampo e attacco. Hector Herrera ha giocato la sua migliore stagione di sempre al Porto e ha l’età giusta (28 anni) per giocare un gran Mondiale. La tecnica e la “fantasia” non manca a Marco Fabian, Giovani Dos Santos e Carlos Vela, calciatori purtroppo noti anche per la loro discontinuità. Le fortune del Messico dipenderanno in gran parte dalle scelte azzeccate o meno del commissario tecnico Osorio e dal rendimento di Hirvin Lozano e Javier Hernandez.
Il giovane Lozano (22 anni) ha giocato molto bene al PSV Eindhoven (17 gol e 11 assist in 29 partite). Javier Hernandez non ha fatto granché nel West Ham, condizionato da infortuni e scelte penalizzanti degli allenatori Bilic e Moyes che lo hanno o ignorato o schierato in posizioni a lui inadatte.
Il “Chicharito” Javier Hernandez è il calciatore che ha segnato più gol nella storia della nazionale messicana (49 in 101 presenze), alcuni dei quali proprio nei due precedenti Mondiali a cui ha preso parte. Non è un campione, e a volte gli capita di sbagliare anche gol facili. Eppure è un attaccante che ha giocato con squadre come il Real Madrid e il Manchester United, e che ha una radicata abitudine a far gol. Insomma, è un attaccante di quelli che se ingranano da subito fanno gol a ripetizione, e in un torneo come il Mondiale sarebbe un gran vantaggio per il Messico.
Il portiere titolare della Germania sarà Neuer, ormai recuperato dall’infortunio. È abbastanza prevedibile anche lo schieramento difensivo: al centro giocheranno Boateng e Hummels, sulle fasce Kimmich e Hector. Più difficile prevedere con sicurezza centrocampo e attacco. La coppia di mediani dovrebbe essere formata da Kroos e Khedira: difficilmente Joachim Löw farà a meno della loro esperienza. Sulla trequarti i più probabili titolari sono Müller, Özil e Draxler, e Timo Werner in attacco. Occhio però al possibile impiego di Marco Reus, penalizzato in questa stagione da un infortunio, ma potenzialmente il migliore attaccante della Germania.
Per quanto riguarda il Messico, come al solito Osorio modellerà il Messico in base al modulo della Germania, già affrontata l’anno scorso in Confederations Cup con scarso successo (sconfitta per quattro a uno). In questo ultimo precedente Osorio decise di schierare il Messico a specchio con lo stesso modulo della Germania, il 4-2-3-1. Stavolta per aiutare la difesa potrebbe optare per un centrocampo più folto e schierare il 4-3-2-1, con Herrera nel ruolo di mediano. Titolari sicuri dovrebbero essere il portiere Ochoa, il difensore ex Roma Hector Moreno, i terzini Salcedo e Herrera, il centrocampista Guardado e in attacco Vela, Lozano e Javier Hernandez.
L’anno scorso in Confederations Cup la Germania vinse 4-1 giocando con le riserve, senza i suoi migliori calciatori (e cioè Neuer, Boateng, Hummels, Khedira, Kroos, Müller e Özil). Tra i già presenti in quella formazione ci saranno Kimmich, Hector, Draxler e Werner. È molto improbabile che a un anno di distanza il Messico sia riuscito a colmare quel divario. La Germania parte favorita, ma dovrà comunque fare attenzione all’attacco avversario, che ha esperienza e tecnica sufficienti per mettere in difficoltà qualsiasi difesa.
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, J. Boateng, Hummels, J. Hector; Khedira, T. Kroos; T. Müller, Özil, Draxler; T. Werner.
MESSICO (4-3-2-1): Ochoa; Salcedo, Ayala, Moreno, Layun; Herrera, J. dos Santos, Guardado; Vela, Lozano; Javier Hernandez.
Questo contenuto è stato modificato 17 Giugno 2018 09:04
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