Russia-Arabia Saudita è la prima partita del Mondiale 2018 e la prima nel gruppo A: le probabili formazioni, le ultime news e i pronostici. Si gioca giovedì alle 17:00.
Russia-Arabia Saudita è la prima partita del Mondiale 2018 e la prima nel gruppo A: le probabili formazioni, le ultime news e i pronostici. Si gioca giovedì alle 17:00.
In qualità di nazione ospitante e nazionale testa di serie nel sorteggio, la Russia ha avuto la fortuna di capitare in un girone abbastanza abbordabile. L’Arabia Saudita, nazionale contro cui giocherà la prima partita, era una delle più deboli inserite nella quarta fascia, mentre l’Egitto deve fare i conti con le non perfette condizioni fisiche del suo calciatore migliore, Mohamed Salah, che ha subìto un infortunio a una spalla nella finale di Champions League. Per la Russia esistono i presupposti per superare la fase a gironi sebbene la squadra sia sostanzialmente povera di talento. Il vantaggio dovrebbe provenire dal fatto di giocare in stadi con un numero di tifosi di gran lunga maggiore, presumibilmente, a quello dei tifosi delle nazionali avversarie. Sarà la prima partita nella storia dei Mondiali di calcio con l’utilizzo del VAR.
Nonostante la progettazione di lungo corso attuata dal momento in cui alla Russia è stata assegnata l’organizzazione del Mondiale 2018, i risultati della nazionale sono stati deludenti, e circola un certo pessimismo riguardo alle possibili prestazioni in questo Mondiale. Nel 2012 la federazione russa aveva affidato all’esperto allenatore italiano Fabio Capello il ruolo di commissario tecnico, per cercare di migliorare l’intero movimento calcistico con i suoi suggerimenti. I risultati sono stati fallimentari. Dopo l’incoraggiante primo posto ottenuto nel girone di qualificazione al Mondiale del 2014, in Brasile è arrivata l’eliminazione già nella fase a gruppi. Poi gli Europei del 2016, con Leonid Slutskiy come commissario tecnico, sono andati addirittura peggio: la Russia è arrivata ultima nel suo girone con appena un punto.
Il lavoro compiuto con la riorganizzazione dei settori giovanili non ha portato all’auspicato ricambio generazionale. E, come se non bastasse, quello che è attualmente ritenuto il calciatore russo più forte in circolazione, Aleksandr Kokorin, si è infortunato e non giocherà nel Mondiale.
Il commissario tecnico Stanislav Cherchesov ha un obiettivo difficile: quello di accontentare il presidente russo Vladimir Putin ottenendo quantomeno la qualificazione agli ottavi di finale. Per riuscirci sarà di fondamentale importanza questa prima partita contro l’Arabia Saudita, perché è sulla carta l’avversario più abbordabile.
Cherchesov fin dalla prima partita ha provato a ridare qualche sicurezza alla fase di non possesso palla, passando alla difesa a tre. I ritiri di Vasili e Alexey Berezutsky uniti agli infortuni di Georgy Dzhikiya e Viktor Vasin hanno reso l’organizzazione della difesa ancora più complicata. Il portiere titolare sarà di sicuro Igor Akinfeev, il quale detiene il non invidiato record di avere giocato 43 partite consecutive di Champions League con il CSKA Mosca senza mai mantenere la porta inviolata. Il rendimento di Akinfeev non è mai stato costante, e questo ha condizionato progressivamente e inesorabilmente il suo valore di mercato (a un certo punto, prima del Mondiale del 2014, era uno dei portieri più sopravvalutati in circolazione).
Le speranze di ottenere qualche risultato positivo in questo Mondiale dipendono da cinque calciatori in particolare: il talento inespresso Alan Dzagoev, il giovane centrocampista Aleksandr Golovin, i gemelli Anton e Aleksei Miranchuk e il fromboliere Fedor Smolov. Dzagoev è diventato famoso a soli 22 anni segnando una doppietta per la Russia nella prima partita degli Europei del 2012, contro la Repubblica Ceca, ma poi non è riuscito a imporsi su altissimi livelli né con la nazionale né con le squadre di club. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per tornare a mostrare tutto il suo talento, dato che le qualità tecniche non gli mancano di certo. Aleksander Golovin è un centrocampista completo: a 22 anni ha già messo in mostra grandi doti tecniche e fisiche che hanno portato la Juventus a interessarsi al suo cartellino attualmente di proprietà del CSKA Mosca. I gemelli Anton e Aleksei Miranchuk hanno contribuito alla vittoria del campionato russo della Lokomotiv Mosca e potrebbero essere due sorprese di questo Mondiale, o quantomeno è questa la speranza della Russia. In attacco si spera infine che Fedor Smolov possa confermare a livello internazionale il buon numero di gol che solitamente riesce ad assicurare nel campionato russo: 52 nelle ultime 73 partite.
L’Arabia Saudita torna a giocare un Mondiale dopo dodici anni di assenza. La qualificazione l’ha conquistata con Bert van Marwijk come commissario tecnico, che però poi è stato allontanato per avere rifiutato di mantenere la sua residenza in Arabia Saudita nell’anno di preparazione al Mondiale. Al suo posto era stato inizialmente scelto l’argentino Edgardo Bauza, non confermato dopo le sconfitte in amichevole contro Portogallo e Bulgaria. Il commissario tecnico in questo Mondiale sarà Juan Antonio Pizzi, che con il Cile ha vinto la Coppa America due anni fa ma ha mancato la qualificazione al Mondiale 2018 ed è stato esonerato per questo motivo.
Con Pizzi al posto di Van Marwijk, l’Arabia Saudita sta lentamente cambiando tipo di gioco, passando da una squadra che agiva esclusivamente in contropiede a una che prova a fare possesso palla giocando con un modulo più offensivo, il 4-2-3-1. Provare a fare un gioco offensivo basato sul possesso palla con dei calciatori non eccezionali a livello tecnico potrebbe essere una scelta controproducente. L’Arabia Saudita vista in campo nell’amichevole contro l’Italia, soprattutto nel primo tempo, non è sembrata in grado di fare tre passaggi di fila con buona precisione.
L’Arabia Saudita si è preparata al Mondiale andando in ritiro per tre mesi nella località termale di Bad Ragaz, cantone di San Gallo in Svizzera. La maggior parte dei calciatori proviene dalle squadre Al Hilal e Al Ahli, mentre Salem al-Dawsari, Fahad al-Muwallad e Yahya al-Shehri, prestati tramite l’intervento della federazione saudita a Villareal, Levante e Leganes, teoricamente per fare esperienza, hanno giocato poco o nulla, in Spagna. Il fromboliere sicuro del posto in attacco è Mohammad Al-Sahlawi, che ha segnato ben sedici gol nelle qualificazioni a questo Mondiale. Il dettaglio non incoraggiante è che otto di questi li ha segnati al Timor Est (un’isola tra Indonesia e Australia), e ultimamente non ne ha segnato alcuno nelle amichevoli contro Moldova, Ucraina, Belgio, Algeria, Grecia, Perù e Germania.
In questa prima partita del Mondiale contro l’Arabia Saudita, assolutamente da vincere, il commissario tecnico Stanislav Cherchesov non dovrebbe fare cambiamenti a livello tattico, almeno inizialmente. Questa sarà una partita assolutamente da vincere, ma l’impressione è che non rinuncerà alla difesa a tre e al modulo con un solo attaccante di ruolo.
Le certezze sono il portiere titolare Akinfeev, la presenza tra centrocampo e attacco di Golovin, Dzagoev e Smolov, e quella sulle fasce di Zhirkov a sinistra e Samedov a destra. Al centro della difesa Cherchesov farà affidamento sull’esperienza del trentottenne Ignashevich, convocato dopo gli infortuni di Dzhikiya e Vasin. Molto probabile l’inserimento a partita in corso di almeno uno dei due gemelli Anton e Aleksei Miranchuk.
Il Sudafrica è stata l’unica nazione ospitante a non superare il primo turno nella storia dei Mondiali, nel 2010. La Russia vorrà evitare di eguagliare questo primato negativo, e per farlo è indispensabile una vittoria in questa prima partita contro l’Arabia Saudita. I risultati degli ultimi anni sono stati deludenti, e la Russia è uscita al primo turno in sette degli ultimi otto grandi tornei internazionali a cui ha partecipato. Non ci sono particolari motivi per guardare con fiducia al cammino della Russia in questo Mondiale, anche perché il commissario tecnico Cherchesov, pur aumentando il numero di centrali, non è riuscito a dare sicurezza alla difesa né a dare un preciso piano di gioco a livello offensivo.
I calciatori però giocheranno con grande volontà e vorranno evitare una brutta figura che condizionerebbe la loro carriera: anche con la forza-della-disperazione, o con qualche cambio dalla panchina a partita in corso (vedi Anton e Aleksei Miranchuk), la vittoria dovrebbe arrivare, in una partita che difficilmente regalerà un alto numero di gol tra due squadre povere di talento in attacco e prive di qualità in fase di manovra. E occhio a Dzagoev come possibile marcatore: il destino della Russia dipende soprattutto dalle sue giocate, e negli Europei del 2012 segnò una doppietta all’esordio.
RUSSIA (3-4-2-1): Akinfeev; Smolnikov, Ignashevich, Kutepov; Samedov, Zobnin, Kuzyaev, Zhirkov; Golovin, Dzagoev; Smolov.
ARABIA SAUDITA (4-2-3-1): Al-Mayouf; Al-Harbi, Omar Hawsawi, Osama Hawsawi, Al-Shahrani; Otayf, Al-Faraj; Al-Shehri, Al-Jassim, Al-Dawsari; Al-Sahlawi.
Questo contenuto è stato modificato 14 Giugno 2018 19:01
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