Liverpool-Roma è la prima semifinale di Champions League, e anche la più sorprendente. La giocano due squadre che a inizio stagione di sicuro non erano tra le favorite per la vittoria finale. Le quote e i pronostici per la partita di andata danno favorito il Liverpool, ma la Roma può e deve cercare di segnare almeno un gol.
LIVERPOOL – ROMA | martedì ore 20:45
Questa tra Liverpool e Roma è la più sorprendente delle due semifinali di Champions League. Se Real Madrid e Bayern Monaco erano a inizio stagione nella lista delle favorite per la vittoria finale stilata dalle quote dei bookmaker, la Roma era bancata a una quota che andava da 80 a 100, mentre il Liverpool era a 20, dietro alle altre tre inglesi (Manchester City, Manchester United e Chelsea) e dietro Barcellona, Atletico Madrid e Psg. Facile intuire dalla differenza iniziale della quota per la vincente, che nel testa a testa di questa semifinale è il Liverpool a essere favorito sulla Roma.
Su planetwin365 ad esempio il passaggio del turno del Liverpool è a 1.43, mentre la Roma finalista di Champions League è a quota 2.70. Le quote tengono conto anche della maggiore esperienza a livello europeo degli inglesi, perché per i valori delle due rose il confronto appare più equilibrato di quanto non dicano i bookmaker.
(Liverpool-Roma: come vederla in diretta TV o in streaming)
Come gioca di solito il Liverpool
Jurgen Klopp è diventato famoso ai tempi del Borussia Dortmund per il suo gioco basato sul pressing a tutto campo e sulle continue verticalizzazioni. Ma da allenatore del Liverpool nel corso di questa stagione è stato bravo a tralasciare le sue convinzioni tattiche o quantomeno adattarle alle caratteristiche dei calciatori a sua disposizione. Schierare il baricentro troppo alto con i difensori che ha – tutti molto alti e bravi nel gioco aereo ma poco veloci – sarebbe stato troppo rischioso. E cercare di recuperare il pallone con il pressing continuo avrebbe comportato un calo fisico come quello a cui la squadra è andata incontro tra gennaio e febbraio del 2017, senza nemmeno disputare le coppe europee, tra l’altro.
Questo Liverpool è più bilanciato – soprattutto dopo la partenza di Coutinho durante il calciomercato invernale – ed è più attento in difesa. In questa stagione ha subìto meno gol che in quelle passate, anche se la media è di circa un gol preso a partita, e cioè alta. Il vero punto di forza è l’attacco, difficile da contrastare per qualsiasi difesa. Con la velocità di Salah e Manè e la grande tecnica e abilità nelle sponde di Firmino a volte basta anche un lancio lungo preciso per mandare in difficoltà gli avversari. La squadra di Klopp è inoltre molto brava nella fase di manovra, riesce a effettuare un gran numero di passaggi veloci e precisi, ed è brava ad attaccare le seconde palle sulle respinte della difesa avversaria, con il lavoro dei centrocampisti.
Basta elencare qualche statistica per capire la grande forza dell’attacco del Liverpool. Innanzitutto è la squadra che ha fatto più gol in Champions League: 33 in 10 partite. In campionato è seconda solo al Manchester City, e comunque mantiene un’invidiabile media di 2,30 gol a partita. Rispetto alla squadra di Guardiola, tra l’altro, il Liverpool riesce a fare più tiri in porta su azione. Il merito è anche e soprattutto dei tre attaccanti. Salah ha segnato 31 gol in campionato e fornito 9 assist, Firmino 15 gol e 7 assist, Mané 10 gol e 7 assist. Insieme hanno segnato circa il 75 per cento dei gol della squadra. Di sicuro l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha ben chiaro chi dovrà provare a fermare, ma non per questo sarà facile riuscirci.
Le possibili contromosse della Roma
Di Francesco ha dimostrato in questa stagione di essere un allenatore pragmatico. Se di base ama utilizzare il 4-3-3, che lo ha fatto emergere tra i migliori giovani allenatori italiani ai tempi del Sassuolo, in questa stagione ha più volte dimostrato di essere incline a fare scelte diverse e a sparigliare per il bene della squadra. Lo ha fatto sia per adattarsi meglio alle caratteristiche dei suoi calciatori, sia per provare a contrastare i moduli di gioco degli avversari.
Nella partita di ritorno dei quarti di finale contro il Barcellona ha fatto una scelta a sorpresa che poi si è rivelata decisiva, passando al 3-4-1-2. È un modulo che potrebbe riproporre anche contro il Liverpool, ma potrebbe leggermente cambiarne l’interpretazione.
Nel corso di questa stagione la squadra allenata da Klopp ha incontrato difficoltà in attacco solo quando ha affrontato squadre schierate con il baricentro molto basso. In particolare il Manchester United di Mourinho, non concedendo mai la profondità a Salah e Mané, è riuscito a neutralizzare l’attacco del Liverpool finendo la partita senza subire gol.
La Roma non è in grado di reggere una partita sulla difensiva per novanta minuti, non è nelle sue corde, ma probabilmente Di Francesco consiglierà ai suoi calciatori di tenere la linea di difesa meno alta rispetto al solito, affidandosi comunque alla velocità di Manolas per recuperare eventuali lanci lunghi a scavalcare la difesa. Per mantenere intatte le possibilità di qualificazione la Roma deve evitare di subire la goleada, perché il Liverpool in campo europeo in trasferta non è la stessa squadra che gioca ad Anfield. In questa stagione Alisson ha preso più di due gol in una singola partita solo a inizio stagione contro l’Inter e poi contro il Barcellona al Camp Nou, dove avrebbe meritato migliore fortuna e dove due gol sono stati in realtà due autogol (più un regalo di Gonalons a Suarez). La solidità difensiva mostrata in stagione e la sicurezza del portiere Alisson possono permettere alla Roma di evitare di subire più di due gol.
Le ultime notizie sulle formazioni
Altra considerazione da non trascurare: al Liverpool mancano due titolari, Matip in difesa ed Emre Can a centrocampo. I sostituti sono Lovren, partner del costosissimo ma fin qui utile acquisto del calciomercato invernale Van Dijk, e Milner. Soprattutto in quest’ultimo caso c’è una certa differenza. Milner non fornisce alla squadra la stessa intensità di Emre Can nel pressing, e la Roma potrebbe avere più tempo per fare girare il pallone a centrocampo. Klopp manderà in campo i suoi col solito 4-3-3: il portiere sarà Karius, che di solito non è un fenomeno. I terzini dovrebbero essere Alexander-Arnold a destra e Robertson a sinistra. A centrocampo oltre a Milner giocheranno Oxlade-Chamberlain e il capitano Henderson.
Dall’altra parte Di Francesco ha il dubbio se confermare il 3-4-1-2 con cui ha battuto il Barcellona o se schierare il solito 4-3-3 che si trasforma in 4-2-3-1 in fase d’attacco con Nainggolan nel ruolo di trequartista. Nel caso di 4-3-3 giocherebbe Perotti in avanti con Under e Dzeko. Con il 3-4-1-2 troverebbe posto in difesa Juan Jesus insieme a Fazio e Manolas. Gli esterni sarebbero Florenzi e Kolarov, con De Rossi e Strootman al centro. In avanti è molto più probabile l’impiego di Under rispetto a Schick, vista la maggiore velocità del turco per sfruttare gli spazi che ogni tanto il Liverpool lascerà in contropiede, e anche per la sua migliore intesa con Dzeko.
Rispetto al Liverpool, la Roma sembra avere maggiori alternative di qualità da utilizzare anche a partita in corso, come Pellegrini, Perotti, El Shaarawy e Schick. È un altro fattore da tenere in considerazione e che potrebbe risultare importante anche nell’ottica del doppio confronto.
I pronostici
La differenza soprattutto in questa partita di andata potrebbe farla Salah, passato nel corso dello scorso calciomercato estivo proprio dalla Roma al Liverpool. Nella sfida tra due squadre che creano in ogni partita parecchie occasioni da gol, a spuntarla sarà quella che riuscirà a sfruttarle al massimo. E in questo momento il senso del gol dell’egiziano, che rispetto ai tempi di Roma è migliorato tantissimo nella finalizzazione, potrebbe diventare un fattore.
Le probabili formazioni di Liverpool-Roma
LIVERPOOL (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, Van Dijk, Robertson; Oxlade-Chamberlain, Henderson, Milner; Salah, Firmino, Mané.
ROMA (3-4-1-2): Alisson; Manolas, Fazio, Juan Jesus; Florenzi, De Rossi, Strootman, Kolarov; Nainggolan; Džeko, Ünder.
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