Le due partite di Liga spagnola in programma domenica pomeriggio, Malaga-Real Sociedad e Las Palmas-Alaves, riguardano la seconda metà della classifica. Al gruppo delle squadre destinate alla retrocessione, che già comprende il Malaga, rischia di unirsi il Las Palmas di Paco Jémez. La cosiddetta lotta per la salvezza, quest'anno, potrebbe chiudersi molto in anticipo.
Le due partite di Liga spagnola in programma domenica pomeriggio, Malaga-Real Sociedad e Las Palmas-Alaves, riguardano la seconda metà della classifica. Al gruppo delle squadre destinate alla retrocessione, che già comprende il Malaga, rischia di unirsi il Las Palmas di Paco Jémez. La cosiddetta lotta per la salvezza, quest’anno, potrebbe chiudersi molto in anticipo.
I recenti risultati della Real Sociedad inducono a una serie di riflessioni riguardo l’opportunità e i tempi dell’esonero del precedente allenatore, Eusebio Sacristan. Da quando la società ha dato a Imanol Alguacil, allenatore delle giovanili, l’incarico di allenare la prima squadra, la Real Sociedad ha giocato quattro partite: una l’ha pareggiata, e tre di fila le ha vinte. La più clamorosa è stata quella di giovedì scorso nel turno infrasettimanale: all’Anoeta la Real ha battuto 3-0 l’Atletico Madrid di Simeone.
È così diventata la sola squadra ad aver segnato più di due gol all’Atletico Madrid in una partita in questo campionato. E in questa stagione in generale era successo solo un’altra volta, all’Atletico, di prenderne più di tre in una partita (in Coppa del Re contro il Siviglia). La Real Sociedad è passata in vantaggio grazie a una bella azione di Januzaj sulla sinistra conclusa in porta con grande tempismo e precisione da Willian José (diciannovesimo gol stagionale, 14 in campionato). Il secondo e il terzo gol – segnati da Juanmi, belli entrambi – sono arrivati negli ultimi dieci minuti, quando la Real è stata perfetta in ripartenza, sfruttando gli ampi spazi insolitamente lasciati dall’Atletico agli avversari.
Nella stessa giornata il Malaga ha perso 1-0 al Ciutat de València, subendo il gol del Levante al terzo e ultimo minuto di recupero. Con questa terza sconfitta consecutiva la retrocessione in seconda divisione, ormai messa in conto da almeno un mese, è diventata aritmetica. Nonostante il completo fallimento stagionale il consiglio di amministrazione della società, guidata dalla famiglia Al Thani, non ha dato l’impressione di sentirsi responsabile per la scellerata campagna acquisti o per il mancato sostegno agli allenatori. Al contrario dei giocatori, che in una difficile conferenza stampa hanno chiesto scusa ai tifosi tramite le parole del capitano Recio, e promesso il massimo impegno per onorare la maglia fino all’ultima giornata. Le prossime settimane e i prossimi mesi, ad ogni modo, potrebbero essere ancora più difficili: difficilmente la società riuscirà a trattenere giocatori come Penaranda, Rosales e Juanpi.
MALAGA (4-4-2): Roberto Jimenez; Rosales, Luis Hernandez, Ignasi Miquel, Miguel Torres; Mehdi Lacen, Iturra, Chory Castro, Lestienne; Adrian Gonzalez, Ideye.
REAL SOCIEDAD (4-3-2-1): Rulli; Odriozola, Diego Llorente, Hector Moreno, Kevin Rodrigues; Illarramendi, Zubeldia, Zurutuza; Oyarzabal (o Januzaj), Juanmi; Willian José.
Il Las Palmas sarà con ogni probabilità la prossima squadra della Liga spagnola a retrocedere in seconda divisione. La partita molto cauta, anche troppo, giocata giovedì scorso al Benito Villamarin è finita con la quarta sconfitta consecutiva, con un gol subìto nel tempo di recupero ma dopo numerosi tentativi del Betis neutralizzati dalla difesa e da Lizoain. Paco Jémez ha mandato in campo una formazione insolita, con la difesa a tre e Lizoain al posto di Chichizola. L’obiettivo dichiarato da Paco era quello di occupare le corsie esterne per impedire al Betis di produrre gioco sulle fasce.
Non ha funzionato benissimo, diciamo, anche se in conferenza stampa Paco ha cercato di legittimare la sua scelta. Già prima del gol impietoso di Junior Firpo a tempo quasi scaduto il Betis aveva praticamente chiuso il Las Palmas in difesa, tentando di segnare in tutti i modi per tutto il secondo tempo. La posizione di classifica del Las Palmas a questo punto è critica: ha tredici punti da recuperare al Levante, in cinque partite. Gli avversari sono tutti teoricamente abbordabili e privi di obiettivi da raggiungere, ma l’ipotesi che il Las Palmas possa vincerle tutte – condizione necessaria ma non sufficiente – appare molto irrealistica.
Sarà già difficile spuntarla contro l’Alaves, una squadra molto in forma e ormai quasi sicura della salvezza. Nel turno infrasettimanale ha perso 2-1 in casa contro il Girona una partita ben giocata e che non meritava di perdere (ci sono anche state numerose proteste per un gol annullato). In precedenza ha battuto sia l’Eibar che il Getafe, senza subire nemmeno un gol.
Per il Las Palmas, peraltro privo dello squalificato terzino destro Michel Macedo, è l’ultima possibilità di non finire aritmeticamente in seconda divisione con quattro giornate di anticipo. Più che chiedere l’ennesima partita di grande attenzione difensiva Paco potrebbe stavolta giocare il tutto per tutto e cercare quantomeno di gratificare gli spettatori di Gran Canaria con una gran prestazione in attacco. Ma l’Alaves di Abelardo è una squadra più in forma (nessun infortunato a parte Vigaray), più serena e soprattutto molto più “quadrata”.
LAS PALMAS (4-2-3-1): Lizoain; Dani Castellano, Ximo Navarro, Alex Galvez, Aguirregaray; Javi Castellano, Etebo; Imoh Ezekiel, Halilovic, Nacho Gil; Exposito (o Calleri).
ALAVÉS (4-4-2): Pacheco; Alexis Ruano, Ely, Laguardia, Ruben Duarte; Manu Garcia, Daniel Torres, Pedraza, Hernan Perez; Sobrino (o Guidetti), Munir.
Questo contenuto è stato modificato 21 Aprile 2018 13:46
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