Sabato alle 21:30 si gioca Barcellona-Siviglia, la finale di Coppa del Re, allo stadio Wanda Metropolitano a Madrid. Nessuna delle due squadre ci arriva in perfette condizioni psicofisiche, ma tutti riconoscono al Barcellona una superiorità tecnica netta ed evidente. Dovesse vincere questo trofeo, sarebbe la quarta volta consecutiva. La partita si potrà vedere in diretta TV sul canale NOVE, e in streaming su Dplay.
Sabato alle 21:30 si gioca Barcellona-Siviglia, la finale di Coppa del Re, allo stadio Wanda Metropolitano a Madrid. Nessuna delle due squadre ci arriva in perfette condizioni psicofisiche, ma tutti riconoscono al Barcellona una superiorità tecnica netta ed evidente. Dovesse vincere questo trofeo, sarebbe la quarta volta consecutiva. La partita si potrà vedere in diretta TV sul canale NOVE, e in streaming su Dplay.
Per il terzo anno consecutivo la finale di Coppa del Re si giocherà nello stadio dell’Atletico Madrid ma per la prima volta nello stadio Wanda Metropolitano, inaugurato lo scorso settembre. L’inizio della partita è in programma alle 21:30. Il precedente più recente tra queste due squadre in finale di Coppa del Re risale alla stagione 2015-2016. A vincere fu il Barcellona, che segnò due gol nei tempi supplementari (Jordi Alba, Neymar) dopo aver pareggiato 0-0 in quelli regolamentari. Il Barcellona, che ha vinto le ultime tre edizioni della Coppa del Re, è anche la squadra ad aver vinto più volte questo trofeo: 29 volte. Il Siviglia ha vinto solo cinque volte, e l’ultima nel 2010.
Non benissimo. Il cospicuo vantaggio in classifica accumulato dal Barcellona nei mesi scorsi ha reso sostanzialmente scontata la vittoria del titolo per la squadra allenata da Ernesto Valverde. Ha dodici punti di vantaggio sull’Atletico Madrid quando mancano cinque giornate. La qualità del gioco e la straordinaria imbattibilità del Barcellona in campionato – 25 vittorie e 8 pareggi in trentatré giornate – hanno avuto l’inevitabile effetto indiretto di alzare l’asticella. Si è così rapidamente diffusa tra tifosi e commentatori, fin dall’autunno scorso, l’aspettativa che il Barcellona potesse facilmente raggiungere la finale di Champions League.
La sconfitta per 3-0 contro la Roma e l’eliminazione ai quarti di finale, inattesa e clamorosa, hanno rimesso in discussione il lavoro di Valverde e la buona reputazione che si era costruito nei mesi scorsi. Pur avendo ceduto in estate il suo giocatore di maggior talento dopo Messi – Neymar, passato al Paris Saint-Germain – il Barcellona giocava bene, segnava ancora molto e soprattutto difendeva meglio di prima.
Dopo l’eliminazione dalla Champions, il Barcellona è stato invece criticato per una condizione atletica ritenuta inadeguata per questa fase della stagione. E a Valverde è stata contestata una ridotta capacità di trovare e applicare contromisure tattiche al calo fisico di alcuni giocatori, all’intensità di gioco di alcune squadre avversarie e alle scelte sorprendenti di un allenatore avversario (Di Francesco e il suo 3-4-2-1 con Nainggolan e Schick vicinissimi a Dzeko).
Pur avendo ottenuto un risultato storico in Champions League (quarti di finale), il Siviglia di Vincenzo Montella sta attraversando sul piano dei risultati il suo peggiore momento stagionale. A marzo la vittoria per 2-1 nel ritorno degli ottavi all’Old Trafford contro il Manchester United è stata celebrata con grande e comprensibile entusiasmo ma ha in parte contribuito a dissimulare una serie di limiti strutturali che né la società né il nuovo allenatore sono riusciti ad annullare. Il Siviglia gioca a tratti bene, a tratti malissimo, e non ha una formazione titolare affidabile. Montella ha riproposto spesso la stessa, e gli effetti di questa sua insistenza – all’inizio proficua – hanno avuto inevitabili conseguenze sul piano fisico.
La discontinuità di molti giocatori della rosa – persino i più forti ed esperti – ha reso le partite del Siviglia tra le più incerte e imprevedibili del campionato spagnolo. Era un aspetto già emerso in parte durante la precedente stagione, ma il Siviglia l’aveva comunque sfangata grazie soprattutto alle qualità tecniche e umane dell’allenatore Jorge Sampaoli (e secondariamente a quelle dirigenziali del direttore sportivo Monchi).
Dopo questa finale di Coppa del Re, ci sarà da pensare soltanto al campionato. Il Siviglia non vince una partita dal 2-1 all’Old Trafford contro il Manchester United, il 13 marzo scorso. Da allora ha giocato due partite nei quarti contro il Bayern Monaco: ha perso 2-1 a Siviglia e pareggiato 0-0 in Germania, al ritorno. In campionato ha giocato sei partite: tre le ha pareggiate e tre le ha perse, e non erano tutti avversari da temere. Il Siviglia avrà ora cinque partite per contendere il quinto posto al Betis e al Villarreal, e al momento non può essere considerata la squadra favorita.
Montella non ha quasi mai avuto dubbi di formazione, da quando è a Siviglia. L’unico reparto in cui ha mostrato di aver cambiato opinione è stato l’attacco. A beneficiare dell’arrivo di Montella, almeno inizialmente, era stato il colombiano Luis Muriel, che peraltro Montella già conosceva per averlo allenato ai tempi della Sampdoria. Ma dopo i due gol segnati da Wissam Ben Yedder all’Old Trafford, Montella ha fatto molta più fatica a considerare il francese ancora la riserva di Muriel.
Nella partita del turno infrasettimanale, pareggiata 0-0 martedì scorso a La Coruna contro il Deportivo, il Siviglia è sceso in campo con Sandro Ramirez e Carlos Fernandez. Muriel è entrato soltanto nell’ultimo quarto d’ora, e Ben Yedder nemmeno era in panchina (era squalificato). A meno di clamorosi cambi di modulo, uno soltanto tra Muriel e Ben Yedder sarà scelto come titolare in attacco. Sulla trequarti Montella potrebbe decidere di affidarsi alla maggiore esperienza di Nolito, lasciando in panchina Joaquin Correa.
Sulla probabile formazione del Barcellona, visto l’ampio turnover recente, circolano persino meno dubbi. Alla trasferta del turno infrasettimanale a Vigo (la partita è finita 2-2) non ha partecipato praticamente nessuno dei giocatori considerati titolari stabili. Messi è entrato solo per l’ultima mezz’ora di gioco, così come Sergi Roberto (è stato poi espulso per fallo da ultimo uomo, ma la squalifica vale solo per il campionato). Jordi Alba, Umtiti e Luis Suarez sono rimasti in panchina del tutto. E Iniesta, Rakitic e Busquets non erano stati nemmeno convocati (anche per favorirne la guarigione, nel caso di Rakitic e Busquets, dopo alcune loro recenti fratture).
Il favorito per il ruolo di portiere non è Ter Stegen bensì il nazionale olandese Jasper Cillessen, titolare in Coppa del Re e decisivo in almeno due occasioni in semifinale. In conferenza stampa Valverde è sembrato dare una conferma indiretta della presenza di Cillessen, che però non gioca una partita da due mesi.
Nonostante la recente eliminazione dalla Champions League, è opinione largamente condivisa che il Barcellona sia una squadra tecnicamente di molto superiore al Siviglia. Se tutto il lavoro di Valverde è stato rimesso in discussione non è per ragioni numerose o accresciute da eventi che si sono ripetuti: è solo perché il Barcellona ha sbagliato una sola partita – la più importante – in tutta la stagione. Proprio questo fallimento ha però reso prioritario e quasi obbligatorio vincere tutti gli altri trofei in palio, a cominciare dalla Coppa del Re.
L’arbitro della partita sarà Gil Manzano, da sei stagioni professionista nella prima divisione spagnola, e tra i più apprezzato dal comitato di designazione. A marzo ha arbitrato Barcellona-Atletico Madrid, vinta 1-0 dal Barcellona con un gol di Messi, che fu peraltro ammonito. La più recente partita del Siviglia con Manzano arbitro è stata all’inizio di quest’anno, in occasione del derby rovinosamente perso 5-3 contro il Betis il 6 gennaio. Era la prima partita di campionato di Vincenzo Montella da allenatore del Siviglia.
Barcellona-Siviglia si potrà vede in diretta in TV dall’Italia sul canale NOVE, a partire dalle 21:15. La stessa trasmissione sarà disponibile anche in streaming sul sito Dplay.
BARCELLONA (4-4-2): Cillessen; Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Jordi Alba; Busquets, Paulinho, Iniesta, Coutinho; Messi, Luis Suarez.
SIVIGLIA (4-2-3-1): Soria; Layún, Lenglet, Mercado, Escudero; N’Zonzi, Banega; Sarabia, Vazquez, Nolito (Correa); Ben Yedder (o Muriel).
Questo contenuto è stato modificato 21 Aprile 2018 23:13
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