Come diavolo lo compilano, il calendario della Premier League?

Pianificare le 380 partite della stagione 2017-2018 non è stato un lavoro facile, spiega Glenn Thompson, un esperto compilatore di calendari dei campionati inglesi di calcio: ci sono diversi criteri da seguire e condizioni da rispettare.

Questa intervista è stata pubblicata sul sito ufficiale della Premier League il 13 giugno scorso. Lo riproponiamo sul Veggente – traduzione nostra – per soddisfare una curiosità condivisa da noi e dai nostri lettori (e grazie a loro per l’utile richiesta di chiarimenti). A differenza di quanto avviene nel campionato di Serie A e in molti altri campionati di calcio in Europa, in Premier League il calendario non si sviluppa attraverso un girone di andata e un corrispondente girone di ritorno a squadre “invertite”. La compilazione segue altri criteri.

A comporre l’intero calendario della Premier League 2017-2018 non è un sorteggio casuale. Il calendario è il risultato di un meticoloso e scrupoloso processo che dura quasi sei mesi e implica la programmazione di 2.036 all’interno delle quattro principali divisioni di calcio inglesi [Premier League, Championship, Football League One, Football League Two].

La persona che sta dietro questo elenco è Glenn Thompson, del gruppo Atos, un esperto compilatore che, da quando ha preso servizio nel 1992, ha redatto calendari per un totale di quasi 60 mila partite. Ha spiegato come avviene la compilazione.

D: Quando comincia il lavoro di compilazione del calendario della stagione?
GT: All’inizio dell’anno. È quando ricevo le date delle giornate di Premier League. Il tutto è allestito inserendo le date delle competizioni internazionali FIFA e poi delle competizioni europee, quindi la Football Association [la Federazione calcistica dell’Inghilterra] aggiunge le date dei suoi tornei, e quello che ti rimane sono le date in cui puoi giocare partite di campionato e di coppa di lega.

D: Cos’è la concatenazione [“sequencing”]?
GT: È il nostro metodo, che consiste tutto nel suddividere la stagione in un numero di parti costitutive, che chiamiamo set. La dividiamo in cinque set, che vengono posti alla rovescia nella seconda metà della stagione.

D: Avete regole da rispettare?
GT: Le regole auree della concatenazione. Ogni cinque partite devono starcene tre in casa e due in trasferta, o viceversa. Ove possibile, ciascuna squadra non deve giocare più di due partite consecutive in casa o in trasferta, e deve giocare in casa e in trasferta nei turni di FA Cup. Dobbiamo anche fare in modo che nessuna squadra cominci a finisca la stagione con due partite consecutive in casa o in trasferta, perché sarebbe scorretto per una squadra concludere con due trasferte, specialmente se ha bisogno di punti.

Nel periodo di Natale, se giochi in casa nel Boxing Day devi giocare in trasferta nel turno di Capodanno. Cerchiamo inoltre, per quanto possibile, di mantenere un’alternanza casa-trasferta nelle partite di sabato, per tutta la stagione.

D: Le squadre della stessa zona giocano in casa nello stesso giorno?
GT: Nella maggior parte dei casi ogni squadra è accoppiata con una squadra con cui non può incrociarsi. Ci sono le coppie scontate – Manchester United e Manchester City, Liverpool ed Everton – e poi ci sono quelle di Londra, e lì diventa un po’ più complicato e meno scontato.

D: E poi che succede?
GT: Intorno a Marzo la Premier League invia a ciascuna squadra del campionato un modulo chiedendo tre cose: 1) C’è qualche data in particolare in cui preferirebbe non giocare in casa? E per fornire questa risposta ciascuna squadra interpella le autorità locali. 2) Con quale squadra vuole essere accoppiata? 3) C’è qualche squadra contro cui preferirebbe non giocare in casa nel Boxing Day?

D: Riuscite a soddisfare tutte le richieste?
GT: In base alla sequenza delle tre domande capiamo quante di queste richieste possiamo soddisfare. Quando non possiamo, la Premier League chiede alle squadre quale delle richieste è prioritaria sulle altre.

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