Martedì a Dortmund il Real Madrid gioca contro il Borussia la più impegnativa e attesa partita della fase a gironi di Champions League. Il pronostico è reso più incerto dalle assenze previste nelle probabili formazioni e dalle scialbe prestazioni recenti del Real Madrid, che però proprio in queste trasferte difficili in momenti difficili tende a tirar fuori il meglio di sé.
A guardare soltanto le posizioni che Borussia Dortmund (primo) e Real Madrid (quinto) occupano nei rispettivi campionati, si potrebbe avere quasi la tentazione di dare la squadra tedesca se non come favorita quanto meno in grado di fermare sul pareggio i campioni d’Europa in carica, come del resto già accaduto per due volte nella fase a gironi della scorsa edizione della Champions League (due pareggi con lo stesso punteggio di 2-2).
Sarebbe però un errore, che in effetti i quotisti dei bookmaker non fanno, visto che è il Real Madrid ad avere la quota mediamente più bassa per la vittoria, 2.25 contro 3.00. Il Borussia Dortmund è primo in classifica in Bundesliga ma è una squadra attualmente meno competitiva dell’anno passato, per via della cessione di Ousmane Dembélé e per via dei tanti infortuni: André Schürrle, Raphaël Guerreiro, Erik Durm, Sebastian Rode, Marcel Schmelzer e Marco Reus non saranno della partita. Come si spiega il primo posto in classifica? Il livello della Bundesliga non è altissimo, e i sedici punti in sei partite sono arrivati tutti contro squadre tutto sommato abbordabili, con il solo neo del pareggio per zero a zero contro il Friburgo che era tra l’altro rimasto in dieci uomini per più di un tempo.
Il nuovo allenatore Peter Bosz, che ha sostituito Thomas Tuchel, ha mantenuto la vocazione offensiva della squadra e pare abbia un rapporto migliore con i calciatori rispetto al predecessore, che imponeva regole di allenamento molto rigide e mal sopportate dalla squadra. Bosz schiera solitamente il Borussia Dortmund con il 4-3-3, il baricentro è sempre molto alto, i due difensori centrali arrivano fino alla linea del centrocampo e l’idea è quella di pressare sempre in avanti anche quando si perde palla. Il Borussia Dortmund in campionato ha subito un solo gol, tra l’altro nell’ultimo turno di campionato contro il Borussia Monchengladbach in una partita vinta comunque 6-1, in quasi tutte le partite ha però concesso clamorose occasioni da gol in campo aperto alle squadre avversarie, non brave ad approfittarne.
Il Tottenham segnando tre gol nella partita di esordio in Champions League ha restituito un’idea più precisa di quello che è il valore della difesa del Borussia Dortmund in campo europeo. Bosz è un integralista a livello tattico, pur affrontando il Real Madrid non dovrebbe cambiare il suo schieramento e le sue idee di gioco. Non lo ha fatto l’anno scorso con l’Ajax nella finale di Europa League contro il Manchester United, non lo farà contro il Real Madrid.
Aver ottenuto soltanto undici punti in sei giornate di campionato – e occupare attualmente il quinto posto in classifica, dietro il Barcellona, l’Atletico Madrid, il Siviglia e il Valencia – è stato per il Real Madrid un motivo sufficiente a generare tra gli addetti una serie di dubbi e di perplessità sullo stato di forma della squadra ma anche sulla gestione della campagna acquisti da parte della società nella scorsa estate. Per una squadra che ha vinto lo scorso campionato spagnolo, più o meno facilmente, e soprattutto ha vinto la Champions League per due edizioni consecutive, è chiaro che l’asticella delle aspettative è a un’altezza diversa da quella di qualsiasi altra squadra. C’è sicuramente ragione di ritenere rilevanti alcune delle preoccupazioni emerse nelle ultime settimane, ma probabilmente non è ancora il momento di dare per “esaurita” la forza di una squadra che in due stagioni ha vinto quanto nessun’altra al mondo.
Il campionato spagnolo è cominciato da circa un mese, e il Real Madrid ha già pareggiato due partite, contro il Levante (1-1) e contro il Valencia (2-2), e perso la partita dello scorso turno infrasettimanale in casa contro il Betis (1-0). Il Barcellona, primo in classifica, ha già sette punti di vantaggio, che – per quanto precoce possa essere qualsiasi valutazione – cominciano a rappresentare già un margine significativo sul Real Madrid, se si considera che nelle ultime tre stagioni entrambe le squadre hanno concluso il campionato con almeno novanta punti ciascuna e mai con più di tre punti di distacco l’una dall’altra. Ma al momento la preoccupazione più fondata per l’allenatore del Real Madrid è la situazione degli infortuni nella lista dei titolari.
Il terzino sinistro Marcelo – tra i giocatori più importanti per gli equilibri tattici del Real già da prima dell’arrivo di Zidane, e ancor di più dopo – ha subìto una lesione al bicipite femorale della gamba sinistra qualche giorno fa, durante la partita persa dal Real contro il Betis. Sarà assente fino a metà ottobre almeno, e si tratta di un’assenza resa ancora più pesante dalla concomitante assenza per infortunio di Theo Hernández, il promettente terzino sinistro francese di diciannove anni “soffiato” dal Real all’Atletico Madrid nella scorsa estate, e che nella passata stagione ha impressionato tutti gli osservatori per le sue prestazioni con la maglia dell’Alavés. In poche parole: a Zidane sulla fascia sinistra non resta che schierare lo spagnolo Nacho Fernández, che negli ultimi tempi è cresciuto molto (commette meno errori che in passato) ma il cui ruolo più congeniale rimane quello di centrale.
L’assenza di Marcelo si era a sua volta aggiunta a quella di Karim Benzema, il cui infortunio muscolare per quanto lieve lo terrà indisponibile probabilmente fino al rientro dalle partite di qualificazione delle nazionali al prossimo Mondiale, nella prima settimana di ottobre. È vero che il Real Madrid dispone dei tre migliori giovani trequartisti spagnoli in circolazione – Isco, Marco Asensio e, da quest’estate, Dani Ceballos – ma è anche vero che nessuno dei tre può ricoprire esattamente il ruolo di Benzema, così come né Ronaldo né Bale possono farlo senza alterare inevitabilmente il gioco della squadra. L’unico giocatore in grado di sostituire quasi perfettamente Benzema senza costringere Zidane a cambiare modulo il Real Madrid lo ha venduto l’estate scorsa: Alvaro Morata, ceduto al Chelsea per 64 milioni di euro.
Ad ogni modo, pur continuando a mostrare un’insolita incertezza in fase difensiva (anche da parte del portiere Keylor Navas), il Real Madrid ha mostrato sabato scorso di essere in grado di far fronte alle assenze allestendo un modulo – una specie di centrocampo a quattro – più favorevole alle caratteristiche dei suoi giovani talenti. Ronaldo e Bale restano in attacco, con una completa libertà di accentrarsi o allargarsi a seconda delle circostanze di gioco, ma stanno attenti a favorire più spesso gli inserimenti dei trequartisti per vie centrali. Oltre che ai già noti Isco e Asensio questo tipo di modulo sembra poter esaltare lo stile e la tecnica dell’altro giovane fenomeno, Dani Ceballos, autore dei due gol con cui il Real Madrid sabato scorso ha battuto 2-1 l’Alavés in una non facilissima trasferta di campionato.
Gli inserimenti dei trequartisti e la velocità di Cristiano Ronaldo e Gareth Bale potrebbero mettere ripetutamente in difficoltà la difesa schierata alta del Borussia Dortmund, che a sua volta ha però dei calciatori in grado di segnare: il nuovo arrivato Yarmolenko si è subito ambientato bene, Philipp sta facendo capire perché è stato pagato 20 milioni in estate, e Aubameyang continua a segnare con la stessa incredibile continuità degli ultimi anni. In una partita in cui i gol non dovrebbero mancare, è comunque il Real Madrid a partire favorito per la maggiore capacità di adattamento tattico all’avversario che Zidane ha rispetto a Bosz.
Probabili formazioni
BORUSSIA DORTMUND: Bürki, Piszczek, Papastathopoulos, Bartra, Toljan, Weigl, Castro, Götze, Philipp, Yarmolenko, Aubameyang.
REAL MADRID: Keylor Navas; Carvajal, Varane, Ramos, Nacho Fernandez; Casemiro, Kroos, Modric, Isco; Ronaldo, Bale.
APOEL NICOSIA – TOTTENHAM | martedì ore 20:45
Il Tottenham ha vinto la prima partita del girone e adesso ha l’opportunità di approfittare dello scontro diretto tra Borussia Dortmund e Real Madrid: vincere in casa dell’Apoel Nicosia sarà di fondamentale importanza per il passaggio del turno, anche perché sarebbe molto più facile affrontare il doppio impegno con il Real Madrid avendo già sei punti in classifica.
La missione è alla portata vista la differenza di qualità tecnica tra le due squadre, ma vedere una goleada da parte degli Spurs sarà difficile: l’Apoel Nicosia ha resistito al “Bernabeu” subendo soltanto tre gol, ha una buona organizzazione a livello difensivo e soprattutto dall’altra parte Pochettino avrà dei problemi di formazione soprattutto in attacco dove mancheranno Dele Alli per squalifica ed Eriksen per infortunio. Gli altri assenti saranno Jan Vertonghen, Danny Rose, Erik Lamela, Victor Wanyama e Mousa Dembele: un numero così alto di indisponibili sarebbe stato un grave problema nell’affrontare una tra Borussia Dortmund e Real Madrid, la fortuna del Tottenham è che questi problemi di formazione coincidono con la partita sulla carta più agevole del girone.
L’allenatore dell’Apoel Nicosia Giorgos Donis ha messo le mani avanti, dicendo che le assenze del Tottenham sono pareggiate da quelle di Lorenzo Ebecilio, George Efrem, Facundo Bertoglio e Zhivko Milanov che non saranno a sua disposizione in questa partita. La sua squadra scenderà in campo con un 4-5-1 che avrà quasi esclusivamente compiti difensivi, in attacco si affiderà all’esperto De Camargo e all’ex Palermo Sallai, che in Italia non ha di certo incantato.
Per il Tottenham la partita potrebbe diventare complicata se tarderà a passare in vantaggio: vero che mancano Alli ed Eriksen, ma c’è Kane in gran forma in questo avvio di stagione e poi Son e Llorente sono ottime alternative in attacco se di fronte c’è una squadra come l’Apoel Nicosia.
Le probabili formazioni:
APOEL NICOSIA: Waterman, Vouros, Carlão, Rueda, Roberto Lago, Zahid, Nuno Morais, Vinicius, Aloneftis, Sallai, De Camargo.
TOTTENHAM: Lloris, Aurier, Alderweireld, Sánchez, Davies, Winks, Dier, Moussa Sissoko, Son, Kane, Llorente.