Seconda giornata del campionato inglese: analisi, probabili formazioni e pronostici per quattro partite in programma sabato pomeriggio alle 16.
Bournemouth-Watford sarà la sfida tra due squadre che allo stato attuale sembrano in grado di raggiungere la salvezza senza particolari difficoltà, provando magari a diventare delle sorprese in positivo di questo campionato.
Il Bournemouth può contare sulla forza di un gruppo che ormai conosce a memoria il gioco offensivo del giovane allenatore Eddie Howe, che era stato preso in considerazione come nuovo commissario tecnico della nazionale inglese dopo la rottura con Allardyce. La società ha badato al sodo prendendo pochi nuovi calciatori, ma utili alla causa: è tornato il difensore Aké dal Chelsea (dopo la sua partenza nel girone di ritorno i gol subiti erano aumentati in modo vertiginoso), Begovic in porta e soprattutto Defoe in attacco, che con il suo senso del gol potrebbe aumentare la percentuale realizzativa di una squadra che crea parecchie occasioni di partita in partita.
Il Watford il cambiamento maggiore lo ha fatto in panchina, rompendo con Mazzarri e scegliendo Marco Silva, protagonista l’anno scorso di un ottimo finale di stagione alla guida dell’Hull City, che – già spacciato quando è stato chiamato in panchina – ha sfiorato una clamorosa rimonta. L’inizio è stato promettente visto il 3-3 contro il Liverpool, ora però lo stesso Marco Silva dovrà migliorare il suo rendimento in trasferta – comunque negativo all’Hull City – e molto simile a quello del Watford che l’anno scorso ha chiuso il campionato con sei sconfitte di fila fuori casa. Il Watford non ha fatto grandi cambiamenti finora in sede di mercato, non ci sono state cessioni di rilievo e sono arrivati tre potenziali titolari a centrocampo (Chalobah, Cleverley e Will Hughes) più l’attaccante del Burnley Gray, pagato 20 milioni di euro, che potrebbe partire titolare per la prima volta con la maglia del Watford in questa partita.
Probabili formazioni:
BOURNEMOUTH: Begovic, Daniels, Aké, Cook, Francis, Pugh, Arter, Surman, Fraser, King, Defoe.
WATFORD: Gomes, Britos, Holebas, Femenia, Prodl, Cleverley, Chalobah, Docourè, Richarlison, Amrabat, Gray.
Il Leicester ha perso in modo rocambolesco la prima partita di campionato per quattro a tre contro l’Arsenal, ma ha confermato di essere tornata simile per caratteristiche alla squadra capace di vincere il titolo due anni fa. La società a giugno ha deciso di confermare come allenatore Shakespeare, che nel finale della scorsa stagione ha fatto abbastanza bene in sostituzione di Ranieri, salvando la squadra da una retrocessione che a un certo punto era apparsa probabile, e portando la squadra fino ai quarti di finale di Champions League. Shakespeare in realtà ci ha messo ben poco del suo, la squadra ha giocato con la tattica tipica dei tempi di Ranieri, a cambiare è stato l’impegno dei calciatori che forse con l’allenatore italiano si erano rilassati troppo dopo gli inaspettati quanto clamorosi successi dell’anno precedente.
Il Leicester ha confermato tutti i titolari della passata stagione, e anche il fantasista algerino Mahrez – a lungo corteggiato dalla Roma, che aveva fatto un’offerta di 35 milioni di euro – dovrebbe ormai restare al suo posto. In entrata nel corso del calciomercato sono arrivati il centrocampista Vicente Iborra dal Siviglia (attualmente infortunato), l’attaccante Kelechi Iheanacho (Manchester City) e il difensore Harry Maguire (Hull City). Iheanacho non ha giocato da titolare contro l’Arsenal per via di un infortunio, ma ha le caratteristiche giuste per prendere con successo il posto di Okazaki nella formazione titolare. Il problema principale del Leicester – oltre al rendimento negativo in trasferta – riguarda la difesa, che già non sempre affidabile nell’anno della vittoria del campionato dopo la partenza l’anno scorso del mediano recupera-palloni Kanté è diventata molto più fragile. Il sostituto Ndidi è comunque destinato a migliorare il suo rendimento, in casa il Leicester è andato tutto sommato bene anche l’anno passato, soprattutto nel girone di ritorno, e contro il Brighton – squadra neopromossa che non sembra in grado di andare oltre la lotta per non retrocedere – dovrebbe centrare la prima vittoria del campionato. Il Brighton di Chris Hughton ha una rosa con un valore a livello economico molto basso, e parecchi calciatori che hanno centrato la promozione dalla Championship hanno scarsa o nulla esperienza in Premier League. Gli arrivi di Pascal Gross, Josh Kerr, Ales Mateju, Mathias Normann e Mathew Ryan hanno spostato di poco l’equilibrio della squadra, gli ultimi due colpi Izquierdo e soprattutto Propper lasciano qualche speranza in più ma avranno pure bisogno di tempo per ambientarsi nel nuovo campionato con una nuova squadra.
Probabili formazioni:
LEICESTER: Schmeichel, Fuchs, Morgan, Maguire, Simpson, Gray, James, Ndidi, Mahrez, Iheanacho, Vardy.
BRIGHTON: Ryan, Suttner, Duffy, Dunk, Bruno, Knockaert, Groß, Stephens, Skalak, Pröpper, Murray.
Il Liverpool ha iniziato la nuova stagione mettendo in mostra gli stessi pregi e difetti di quella passata: l’attacco è spesso incontenibile, la difesa si concede troppe distrazioni che a volte diventano fatali. Il bilancio è di una vittoria importantissima in trasferta per due a uno nel playoff di Champions League contro l’Hoffenheim e di un pareggio all’esordio per tre a tre contro il Watford, con gol del pareggio subito nei minuti di recupero.
L’allenatore del Liverpool Jurgen Klopp ama il calcio basato sulla velocità, sul pressing e sulle verticalizzazioni: il nuovo arrivato nel corso del calciomercato invernale Salah dalla Roma si sta sposando benissimo con il suo progetto di gioco, e con la presenza di un esterno d’attacco velocissimo come Sadio Mane dall’altra parte la squadra sta diventando ancora più devastante a livello offensivo, anche perché Roberto Firmino è permesso nel ruolo di “falso nueve” che permette gli inserimenti ai due esterni. Il problema principale per il Liverpool sarà sbloccare le partite contro le squadre ben chiuse in difesa, e in tal senso la probabile partenza di Coutinho potrebbe rappresentare un problema, soprattutto dopo l’infortunio di Lallana che resterà fermo per almeno due mesi. Quando il Liverpool potrà giocare in contropiede, potrà essere incontenibile.
La squadra di Klopp presenta però ancora dei limiti strutturali. Il rendimento del portiere Mignolet resta un interrogativo e l’inizio di stagione non è stato entusiasmante, la difesa non è stata adeguatamente rinforzata e mancano alternative anche a centrocampo. Milner schierato nel ruolo di terzino sinistro continua a sembrare una forzatura, nonostante gli sforzi del calciatore che ha mostrato grande dedizione e un buon adattamento dopo un’intera carriera trascorsa da esterno d’attacco.
La prima partita ufficiale della stagione ad Anfield consegna però a Klopp una squadra già in difficoltà dopo appena una partita: il Crystal Palace, che ha perso in malo modo all’esordio tre a zero in casa contro l’Huddersfield, neopromossa destinata secondo gli addetti ai lavori a lottare per la salvezza.
Il Crystal Palace ha cambiato pochissimo sul piano della rosa dei calciatori a disposizione (sono arrivati solo Jairo Riedewald e Ruben Loftus-Cheek), ma tantissimo a livello tattico. Il passaggio da Sam Allardyce a Frank De Boer come nuovo allenatore indica un cambiamento totale nello stile di gioco, si passa da un calcio difensivo con la massima attenzione dedicata alla fase di non possesso palla a un calcio d’attacco che ha bisogno di tempo per essere recepito. De Boer l’anno scorso ha fallito all’Inter, e non solo per colpe sue. Ripartire dal Crystal Palace è un azzardo, i calciatori offensivi non mancano (Puncheon, Bakary Sako, Zaha, Eyenga-Lokilo, Towsend, Chung-Yong Lee e Benteke) ma la qualità tecnica – seppure ci siano buoni giocatori a centrocampo come Cabaye – non è eccelsa se confrontata con il livello altissimo di questo campionato. Gli infortuni di Bakary Sako e soprattutto Zaha, il tempo richiesto per il cambio di modulo e mentalità di gioco, il morale basso dopo la batosta all’esordio fanno pensare a una facile vittoria del Liverpool.
Probabili formazioni:
LIVERPOOL: Mignolet, Alexander-Arnold, Matip, Lovren, Robertson, Henderson, Wijnaldum, Coutinho, Salah, Mané, Firmino.
CRYSTAL PALACE: Hennessey, Riedewald, Milivojevic, Dann, Schlupp, Puncheon, Van Aanholt, Townsend, Cabaye, Benteke, Eyenga-Lokilo.
OVER 2.5 (1.57, Bet365)
Il Southampton nelle ultime quattro stagioni è sempre arrivato tra le prime otto in Premier League e questo ottimo risultato potrebbe essere confermato anche stavolta, senza però dei miglioramenti difficili da immaginare. La società non si è mossa più di tanto in sede di calciomercato, la novità è rappresentata dall’arrivo al posto di Puel del nuovo allenatore Mauricio Pellegrino, che l’anno scorso ha fatto benissimo nella Liga alla guida dell’Alaves arrivando anche in finale di Coppa del Re. Pellegrino, ex assistente di Rafa Benitez, fa giocare alle sue squadre un calcio pratico, basato su una difesa attenta e sulle continue verticalizzazioni. Rispetto all’Alaves, Pellegrino ha a disposizione una rosa di calciatori di livello molto più alto: ci sono due mediani come Romeu e il nuovo arrivato Lemina che hanno il giusto agonismo per coprire gli attacchi di Boufal, Tadic, Redmond e Gabbiadini, quattro calciatori offensivi molto competitivi. Il pareggio all’esordio contro lo Swansea per zero a zero è stato un caso, il Southampton ha creato parecchie occasioni da gol e avrebbe meritato di segnare almeno una volta. Contro la difesa scolapasta del West Ham che ha preso quattro gol all’esordio dal Manchester United almeno un gol dovrebbe arrivare. Il West Ham dovrebbe giocare con una formazione fin troppo sbilanciata, un 4-4-2 che presenta Arnautovic e Ayew come esterni d’attacco e Antonio sulla trequarti libero di svariare al servizio del “Chicharito” Hernandez.
Probabili formazioni:
SOUTHAMPTON: Forster, Bertrand, Stephens, Yoshida, Soares, Lemina, Romeu, Boufal, Tadic, Redmond, Gabbiadini.
WEST HAM: Hart, Ogbonna, Reid, Zabaleta, Cresswell, Obiang, Noble, Arnautovic, Ayew, Antonio, Chicharito.
GOL (1.80, Bet365)