Domenica sera alle 22:00 il Barcellona e il Real Madrid giocano al "Camp Nou" la partita di andata della Supercoppa di Spagna, il torneo conteso tra la squadra vincitrice del campionato (il Real Madrid) e la vincitrice della Coppa del Re (il Barcellona). Il Real Madrid viene da due stagioni di straordinario successo; il Barcellona è all'inizio di un percorso di "ricostruzione", senza Neymar (passato al PSG) e con Ernesto Valverde, ex allenatore dell'Athletic Bilbao, al posto di Luis Enrique.
Domenica sera alle 22:00 il Barcellona e il Real Madrid giocano al “Camp Nou” la partita di andata della Supercoppa di Spagna, il torneo conteso tra la squadra vincitrice del campionato (il Real Madrid) e la vincitrice della Coppa del Re (il Barcellona). Il Real Madrid viene da due stagioni di straordinario successo; il Barcellona è all’inizio di un percorso di “ricostruzione”, senza Neymar (passato al PSG) e con Ernesto Valverde, ex allenatore dell’Athletic Bilbao, al posto di Luis Enrique.
La partita di domenica sera tra il Barcellona e il Real Madrid sarà il primo confronto stagionale in partite ufficiale tra le due squadre più forti e vincenti del campionato spagnolo. Si tratta della partita di andata della Supercoppa di Spagna, un trofeo vinto 12 volte dal Barcellona e 9 volte dal Real Madrid; ma è dal 2012 che queste due squadre non si incontrano in questa prima finale stagionale (vinse il Real Madrid, quella volta, grazie alla regola dei gol fuori casa).
Mantenendo stabilmente un profilo basso e un gioco molto concreto e poco spettacolare, il Real Madrid allenato da Zinedine Zidane è riuscito a vincere in due stagioni e mezzo tutti i trofei più importanti in palio, tra i quali due edizioni consecutive della Champions League (è stata la prima squadra a riuscirci, da quando la Champions League ha sostituito la Coppa dei Campioni). Nonostante un inizio di stagione non del tutto convincente nelle amichevoli estive, il Real Madrid martedì scorso ha cominciato la nuova stagione da dove aveva concluso la precedente, cioè sollevando un’altra coppa: ha battuto 2-1 il Manchester United e vinto la Supercoppa UEFA, mostrando peraltro una condizione atletica già abbastanza buona.
È molto probabile che il Real Madrid compia qualche acquisto notevole prima della chiusura del mercato estivo, ma quello che è certo finora è la lista delle cessioni più o meno illustri: Alvaro Morata (al Chelsea a titolo definitivo), James Rodriguez (al Bayern Monaco in prestito) e Danilo (al Manchester City a titolo definitivo), da cui il Real è riuscito a ricavare un guadagno di circa 100 milioni di euro. In particolare la cessione di Morata – pagato 65 milioni dal Chelsea – lascia il Real privo di una riserva utilissima in attacco, ed è probabilmente questo il reparto suscettibile di perfezionamenti nelle restanti settimane di mercato. Nel frattempo il Real ha investito su giocatori giovani e con eccellenti prospettive: ha preso Theo Hernández e Dani Ceballos, e ha ripreso Marcos Llorente, Borja Mayoral e Jesús Vallejo al termine dei loro rispettivi prestiti.
La notizia finora più rilevante riguardo le cose del Barcellona è stata probabilmente quella più raccontata e citata dai giornali di mezzo mondo: la cessione di Neymar al Paris Saint-Germain, che ha pagato al Barcellona 222 milioni stabiliti come clausola per la rescissione del contratto. Si tratta di una cessione importante sotto moltissimi aspetti, da quello tattico a quello puramente economico. Se è vero che dal punto di vista tecnico Neymar è un giocatore praticamente impareggiabile, è altrettanto vero che gli utili derivanti dalla sua cessione lasciano al Barcellona un potere di acquisto altrettanto impareggiabile, probabilmente in grado di sostenere le spese necessarie per il progressivo rinnovamento profondo della rosa in questa e nelle prossime stagioni.
È una scelta radicale – e opinabile – ma molto chiara, come chiara è l’intenzione della società nella scelta di Ernesto Valverde come allenatore. Al di là delle sue inclinazioni tattiche, Valverde è un professionista quasi unanimemente apprezzato per le sue qualità umane e capacità di gestione dei giovani calciatori, caratteristiche che lo rendono teoricamente molto adatto all’humus di quel successo calcistico blaugrana decantato per anni dai media sportivi di tutto il mondo.
Dall’altro lato, però, il Barcellona ha dovuto applicare anche nella scelta dell’allenatore una condizione attualmente valida anche sul piano del mercato dei calciatori: “pescare” il meglio possibile in un ventaglio di scelte al momento non particolarmente ampio. Preso Valverde per la panchina, per migliorare la rosa dei titolari ha preso l’ala destra del Benfica, Nélson Semedo, pagato circa 30 milioni di euro, e l’ala sinistra dell’Everton, Gerard Deulofeu, pagato 12 milioni. Non è detto che questi due si rivelino all’altezza dei rispettivi ruoli, ma al momento il “buco” più preoccupante è quello lasciato da Neymar, a meno che Valverde non intenda cambiare modulo di gioco. C’era ancora, Neymar, nella più recente partita vinta dal Barcellona contro il Real Madrid: 3-2 a Miami a fine luglio, in una partita amichevole del torneo International Champions Cup.
Nel centrocampo del Real Madrid mancherà Luka Modric, squalificato: è un calciatore le cui qualità e influenze nel gioco del Real forse non sono ancora state elogiate a sufficienza. Al suo posto dovrebbe giocare Kovacic, che nella stagione scorsa in quel ruolo ha quasi sempre giocato bene pur essendo un giocatore completamente diverso da Modric. Inoltre è infortunato Jesús Vallejo, che avrebbe potuto giocare qualche minuto. Al Barcellona invece mancano Rafinha e Vermaelen, ancora infortunati dalla stagione scorsa ma mai titolari con Luis Enrique.
Mantenendo il modulo a tre punte, Valverde potrebbe schierare Gerard Deulofeu al posto di Neymar, come già avvenuto nella recente vittoria per 5-0 in un’amichevole contro il Chapecoense. Nel Real Madrid non è sicura la presenza di Cristiano Ronaldo dall’inizio: è da poco rientrato dalle vacanze, e finora ha giocato solo nei minuti finali della partita vinta 2-1 contro il Manchester United. Dalla sua presenza dipende probabilmente la posizione in campo di Isco: con Bale e Benzema nel trio d’attacco (se Ronaldo non gioca), o con Casemiro e Kroos a centrocampo (se Ronaldo gioca).
Le probabili formazioni:
BARCELLONA: Ter Stegen (o Cillessen); Aleix Vidal, Piqué, Umtiti, Alba; Busquets, Rakitic, Iniesta; Deulofeu, Messi, Suarez.
REAL MADRID: Keylor Navas (o Casilla); Carvajal, Varane (o Nacho Fernandez), Ramos, Theo Hernandez; Casemiro, Kroos, Kovacic (o Isco); Isco (o Cristiano Ronaldo), Bale, Benzema.
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