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CHAMPIONS LEAGUE

Champions League: Atletico Madrid-Real Madrid (mercoledì)

Atletico Madrid-Real Madrid si gioca stasera al "Vicente Calderon": è la partita di ritorno della semifinale di Champions League. Non c'è Gameiro, nell'attacco dell'Atletico: gioca Fernando Torres. Il 3-0 per il Real Madrid all'andata impedisce all'Atletico di nutrire grandi speranze di passaggio del turno. Cerchiamo di capire quali formazioni scenderanno in campo e che partita potrebbe essere.

Atletico Madrid-Real Madrid si gioca stasera al “Vicente Calderon”: è la partita di ritorno della semifinale di Champions League. Il 3-0 per il Real Madrid all’andata impedisce all’Atletico di nutrire grandi speranze di passaggio del turno. Cerchiamo di capire quali formazioni scenderanno in campo e che partita potrebbe essere.

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— Aggiornamento mercoledì ore 19:30 —

Le formazioni ufficiali:

ATLETICO MADRID: Oblak; Gimenez, Savic, Godin, Filipe Luis; Koke, Gabi, Saul Niguez, Carrasco; Fernando Torres, Griezmann.
REAL MADRID: Navas; Danilo, Varane, Ramos, Marcelo; Casemiro, Kroos, Modric; Ronaldo, Isco, Benzema.

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ATLETICO MADRID – REAL MADRID | venerdì ore 21:00

Che il Real Madrid potesse vincere al “Santiago Bernabeu” la partita di andata della semifinale di Champions League contro l’Atletico Madrid – avversario in questa competizione per la quarta edizione consecutiva – era messo in conto da molti osservatori. Così come scontato era il maggiore possesso palla del Real (61,5%). Quello che ci si aspettava di meno è che la squadra allenata da Simeone potesse perdere addirittura 3-0 e giocare una partita così fiacca, senza praticamente mai mostrare i propri punti di forza, ossia un pressing efficace a centrocampo e una solida resistenza difensiva. E invece a centrocampo la partita la hanno dominata Kroos e Modric, che ricevevano il pallone molto presto e lo tenevano per lunghi tratti senza grandi azioni di disturbo da parte dell’Atletico. Kroos è stato il giocatore che ha toccato più volte il pallone (124), seguito da Modric (104).

Il Real Madrid ha concluso la partita con 17 tiri (contro i 4 dell’Atletico), avrebbe potuto segnare almeno altri tre gol, se il portiere avversario Jan Oblak non fosse stato uno dei migliori in campo per l’Atletico Madrid (e ne ha presi comunque tre). Uno dei fattori fondamentali della vittoria è stato il dominio sulle palle alte – 15 contrasti aerei vinti contro i 9 dell’Atletico – ed è una qualità su cui il Real Madrid nelle ultime stagioni ha costruito moltissime delle sue fortune. L’Atletico presenta invece già da tempo una certa vulnerabilità proprio sotto questo punto di vista, e la difesa scesa in campo martedì scorso – priva di Vrsaljko, Gimenez e Juanfran, e con un Savic irriconoscibile – ha mostrato un eccessivo nervosismo su tutti i cross in area.

La posizione di Lucas Hernandez, un mancino, sulla fascia destra nel tentativo di contrastare le corse e gli accentramenti di Ronaldo si è inoltre dimostrata completamente inefficace, dal momento che il portoghese ha cominciato la partita da centrale aggiunto più che da esterno. E i maggiori problemi Lucas Hernandez li ha avuti semmai a contrastare Kroos e Marcelo, i più attivi e presenti su quella fascia sinistra. Ronaldo e Benzema – sempre ben distanziati e pronti a ricevere i cross in area – formano un attacco a due punte formidabile, già visto in molte altre circostanze in questa stagione, e rispetto al quale l’Atletico non è stato in grado di applicare alcuna contromisura.

È finita che Cristiano Ronaldo ha segnato tre gol, per la seconda volta consecutiva dopo i tre gol segnati nel ritorno dei quarti contro il Bayern Monaco: sono diventati 103 i gol da lui segnati complessivamente nel torneo calcistico per club più prestigioso al mondo. Ma per quanti elogi si possano destinare ai singoli giocatori e a tutta la squadra allenata da Zidane – come già è stato fatto più volte – nella partita della settimana scorsa è stata più concreta ed evidente l’impressione che in campo si sia vista una delle peggiori versioni dell’Atletico Madrid di questa stagione.

Nel frattempo sabato scorso, in campionato, il Real Madrid è riuscito a battere 4-0 il Granada – squadra già retrocessa – mandando in campo le solite riserve eccellenti e devastanti: Alvaro Morata e James Rodriguez avevano già segnato due gol a testa dopo 35 minuti. Cristiano Ronaldo nemmeno ci è andato, a Granada, e Modric, Kroos e Marcelo non hanno giocato nemmeno un minuto di partita. Ben più impegnativa è stata la partita vinta dall’Atletico Madrid in casa contro l’Eibar, che a questo punto mette praticamente al sicuro il terzo posto in classifica.

La buona notizia per l’Atletico Madrid è che alcuni dei difensori assenti per infortunio la settimana scorsa hanno mostrato notevoli miglioramenti nelle ultime ore: sia Juanfran che Gimenez lunedì si sono allenati con i loro compagni. Che sia Juanfran o che sia Gimenez – un centrale, ma tatticamente molto più duttile di Lucas Hernandez, Godin e Savic – l’Atletico ci guadagnerebbe un terzino destro che nella partita di andata sarebbe servito come il pane (ma che probabilmente non sarebbe bastato a evitare la sconfitta).

Detto ciò, non aver segnato almeno un gol al “Bernabeu” rende il compito dell’Atletico praticamente impossibile: dovrebbe segnarne tre e non prenderne nessuno, solo per portarla ai supplementari. E un gol del Real Madrid in qualsiasi momento porterebbe subito a cinque la somma di gol necessari all’Atletico per qualificarsi in finale. Si tratta di scenari altamente improbabili non tanto perché sia impossibile segnare al Real Madrid – non lo è affatto – ma perché l’Atletico fa una fatica del diavolo in genere già soltanto a segnarne uno, di gol. L’intelligenza tattica mostrata da Zidane in queste due stagioni rende verosimile l’ipotesi che il Real, grazie all’ampio vantaggio di tre gol, possa lasciare completamente il controllo all’Atletico, una squadra che invece campa di contrattacchi e transizioni rapide.

Ma stavolta non ha proprio niente da perdere, l’Atletico, e non è che gli capiti così spesso: il più delle volte, in circostanze del genere, si trova o a difendere vantaggi striminziti o ad attendere il momento più adatto per segnare un solo gol necessario. Tra gli scenari ipotetici più positivi per l’Atletico Madrid il più realistico è che – grazie anche al sostegno del pubblico e dei tifosi, e dopo un certo numero di attacchi non necessariamente ordinati – un gol nel primo tempo possa arrivare a segnarlo. Ma è proprio a quel punto – nel momento in cui l’Atletico dovesse cominciare a vedere meno impossibile l’impresa – che probabilmente si aprirebbero i maggiori spazi per i contropiedi del Real Madrid. Un gol del Real Madrid eliminerebbe qualsiasi speranza sul nascere, e a quel punto – trattandosi pur sempre di un derby fondato su una rivalità storica – il pronostico più attendibile è che la frustrazione possa portare qualche giocatore a commettere falli evidenti o persino violenti.

Quanto al numero complessivo di ammonizioni vale la pena ricordare che non dovrebbe esserci riluttanza da parte dei giocatori diffidati a commettere certi tipi di falli, in caso di necessità: dal 2014 tutti i cartellini gialli in sospeso vengono azzerati al termine dei quarti di finale (Art. 49.04). Vale a dire che per chi gioca in semifinale e passa il turno non c’è modo di saltare la finale, se non facendosi espellere nella semifinale di ritorno o ricevendo all’andata un’espulsione con squalifica di almeno due partite.

Le probabili formazioni:
ATLETICO MADRID: Oblak; Juanfran (o Lucas Hernandez), Savic, Godin, Filipe Luis; Koke, Gabi, Saul Niguez, Carrasco; Gameiro, Griezmann.
REAL MADRID: Navas; Nacho Fernandez, Varane, Ramos, Marcelo; Casemiro, Kroos, Modric; Ronaldo, Isco, Benzema.

PROBABILE RISULTATO: 1-1
GOL (1.62, Eurobet)
SEGNA ATLETICO 1°T (2.00, Eurobet e Betfair)
OVER 2,5 CARTELLINI REAL MADRID (1.72, Bet365)
OVER 3,5 CARTELLINI ATLETICO MADRID (1.90, Bet365)
ESPULSIONE SÌ (3.65, Eurobet)



 

Questo contenuto è stato modificato 10 Maggio 2017 19:53

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