Tra le tre partite di domenica pomeriggio nella Liga spagnola ce n'è una da vedere, che l'Atletico Madrid non può permettersi di perdere: al "San Mamés" contro l'Athletic Bilbao.
Tra le tre partite di domenica pomeriggio nella Liga spagnola ce n’è una da vedere, che l’Atletico Madrid non può permettersi di perdere: al “San Mamés” contro l’Athletic Bilbao.
Sia l’Athletic Bilbao che l’Atletico Madrid sono attualmente “in ritardo” rispetto ai traguardi che, verosimilmente, si saranno posti prima dell’inizio della stagione. L’Athletic Bilbao ha trovato in Villarreal e Real Sociedad una concorrenza forse più agguerita rispetto alle attese, per quanto riguarda le posizioni di classifica che valgono la qualificazione all’Europa League della prossima stagione. E l’Atletico Madrid è ancora più indietro, rispetto al proprio obiettivo: provare a contendere il titolo a Real Madrid e Barcellona.
Notoriamente, la trasferta nei Paesi Baschi al “San Mamés” è tra le più complicate partite da affrontare in tutta la Liga. In questa stagione questa tendenza pare essersi rafforzata: il Barcellona è finora l’unica squadra ad aver vinto in quello stadio (1-0 alla seconda di campionato). La fortuna dell’Atletico è che l’Athletic non avrà a disposizione (per una squalifica per somma di ammonizioni) il suo più forte e conosciuto attaccante, Aritz Aduriz: pur non avendo ancora replicato gli straordinari risultati personali ottenuti nella stagione scorsa, è ancora il punto di riferimento principale di tutta la squadra. E mancherà per lo stesso motivo anche Beñat Etxebarria, un giocatore fondamentale negli equilibri di centrocampo, e certamente il più importante in fase di impostazione. Valverde dovrà inventarsi qualcosa, puntando tutto sulla velocità di Williams e la creatività di Muniain (e basta, perché è assente anche Sabin Merino, forse l’unico attaccante di ruolo in grado di occupare tatticamente la posizione di Aduriz).
L’Atletico invece non ha assenze importanti, a parte le poche – di giocatori comunque non titolari – che si porta dietro da un bel pezzo (Tiago, Oblak, Augusto Fernandez). Non è chiaro quali saranno le scelte tattiche di Simeone, stavolta, ma la presenza di Carrasco a centrocampo è improbabile (semmai in attacco al posto di Gameiro, semmai). Se non fosse che ogni partita ha la sua storia e che l’Atletico sta giocando non proprio benissimo, Simeone troverebbe nella sua tradizione recente in questo stadio motivo di grande conforto: con l’Atletico ci ha vinto quattro volte su quattro.
Le probabili formazioni:
ATHLETIC BILBAO: Iraizoz; De Marcos, Boveda, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, San José (o Mikel Rico); Susaeta, Raul Garcia, Muniain; Williams.
ATLETICO MADRID: Moyá; Vrsaljko, Savic, Godin, Filipe Luis; Gaitan, Gabi, Saul Niguez, Koke; Griezmann, Gameiro (o Carrasco).
Il Celta Vigo viene da una vittoria entusiasmante e inattesa – non soltanto per il risultato in sé ma per come è maturato – al “Bernabeu” contro il Real Madrid, battuto 2-1 mercoledì scorso nell’andata dei quarti di Coppa del Re. In vantaggio per 1-0 al 64° grazie a un gol del solito Iago Aspas, il Celta ha preso il gol del pareggio da parte di Marcelo pochi minuti dopo; ma sull’azione da centrocampo immediatamente successiva a quel gol Aspas ha sfruttato un “buco” a centrocampo per servire Jonny solo davanti a Navas, e il Celta è tornato subito in vantaggio. Tre gol e basta, in meno di otto minuti.
Il Celta – che nell’ultimo mese, tra campionato e Coppa del Re, le ha vinte tutte – sembra aver trovato l’equilibrio mancato nella prima deludente parte di stagione. Ed è un obiettivo tanto più apprezzabile se si considera che, del trio su cui si fondava tutto il gioco della squadra nella passata stagione, il Celta – dopo Nolito, passato al Manchester City – ora ha di fatto perso anche un altro terzo: Orellana. Alcune violente – e non ancora chiare – divergenze tra il cileno e l’allenatore Berizzo hanno causato l’esclusione immediata di Orellana dalla rosa, la settimana scorsa, e l’annuncio di una sua imminente cessione o, alle brutte, di una rescissione del contratto. Mai come in questo momento nelle ultime due stagioni, quindi, Iago Aspas è rimasto l’ultimo punto di riferimento del Celta Vigo (insieme a Daniel Wass, del cui leggero avanzamento di posizione l’intera squadra sembra aver tratto beneficio).
Sarebbe una gran partita, quella tra Celta Vigo e Real Sociedad allo stadio “Anoeta”, e probabilmente lo sarà. A conti fatti si tratta delle due squadre più in forma in tutto il campionato, peraltro avversarie anche in classifica (il Celta ha da recuperare cinque punti sulla Real). C’è però un’assenza molto pesante, che rischia di essere determinante, nella Real Sociedad: è squalificato per somma di ammonizioni Asier Illarramendi, il miglior centrocampista – e tra i giocatori di maggior talento in assoluto – nella rosa della squadra. In questo campionato la Real Sociedad non ha ancora mai giocato una sola partita senza di lui, e la sua sostituzione al 55° della partita scorsa – vinta 2-0 in casa del Malaga – è stata la prima dall’inizio del campionato.
A controbilanciare questa assenza nella Real Sociedad ce ne sono due, nel Celta, non meno rilevanti: mancano sia Wass che Jonny, i due principali “propulsori” di gioco sulla fascia destra. (In questo campionato, anche per il Celta, sarà la prima volta che gioca senza Wass dall’inizio, e la seconda senza Jonny). Manca anche il mediano Marcelo Diaz, assenza che costringerà Berizzo a schierare quasi sicuramente il “Tucu” Hernandez in posizione arretrata (più vicino a Radoja che a Iago Aspas, per capirci). Queste numerose assenze a centrocampo potrebbero rendere la partita forse meno prevedibile ma potenzialmente ancora più divertente, meno “ragionata”, e con più spazi a disposizione dei tanti trequartisti e mezze punte presenti sia da una parte che dall’altra.
Le probabili formazioni:
REAL SOCIEDAD: Rulli; Odriozola, Elustondo, Iñigo Martínez Yuri; Illarramendi, Zurutuza, Xabi Prieto; Oyarzabal, Juanmi, Willian José.
CELTA VIGO: ergio Álvarez; Roncaglia, Sergi Gómez, Fontás, Planas; Tucu Hernández, Jazobed, Señé; Lemos, Pione Sisto, Guidetti.
Le due sconfitte per 1-0 contro l’Espanyol e per 6-1 contro il Real Madrid rappresentano le sole eccezioni rispetto a una tendenza finora molto positiva nella stagione del Betis: il “Benito Villamarín” è tornato a essere uno stadio molto complicato in cui giocare. Il Betis non ci perde da ottobre, e nelle due partite più recenti giocate lì ha battuto l’Athletic Bilbao e il Leganes.
Lo Sporting Gijón, terzultimo in classifica, ha esonerato l’allenatore Abelardo e ha preso Joan Francesc Ferrer, più noto come Rubi, ex allenatore di Real Valladolid e Levante: è stato a lungo collaboratore di Tito Vilanova ed è un allenatore da tempo apprezzato anche nel giro del Barcellona. La prima partita però sarà complicatissima: alle difficoltà dello stadio ospitante, c’è da aggiungere quelle molto probabili legate all’assenza di alcuni titolari in difesa e a centrocampo. È squalificato Sergio Alvarez, che quest’anno non ne aveva ancora mai persa neppure una. E in difesa mancano il diciannovenne Jorge Meré (tra i più promettenti centrali spagnoli) e il terzino destro Douglas Pereira, in prestito dal Barcellona.
Le probabili formazioni:
BETIS: Adán; Piccini, Bruno, Donk, Pezzella, Durmisi; Petros, Ceballos, Jonas Martin; Ruben Castro, Alex Alegria.
SPORTING GIJÓN: Cuellar; Lillo, Babin, Amorebieta, Isma Lopez (o Canella); Xavi Torres, Nacho Cases, Carmona, Moi Gomez, Viguera (o Cop), Carlos Castro.
Questo contenuto è stato modificato 28 Gennaio 2017 11:21
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