Stasera e stanotte si giocano anche le partite di qualificazione della zona sudamericana (CONMEBOL) al Mondiale in Russia del 2018: Bolivia-Perù, Colombia-Venezuela, Ecuador-Brasile, Argentina-Uruguay e Paraguay-Cile.
Stasera e stanotte si giocano anche le partite di qualificazione della zona sudamericana (CONMEBOL) al Mondiale in Russia del 2018: Bolivia-Perù, Colombia-Venezuela, Ecuador-Brasile, Argentina-Uruguay e Paraguay-Cile.
Giovedì 1° settembre si giocheranno in Sudamerica – in Italia dalla seconda serata di giovedì fino alle prime ore di venerdì – le partite della settima giornata del torneo di qualificazione al prossimo Mondiale, in Russia nel 2018. Nella zona CONMEBOL, come noto, le nazionali partecipanti vengono selezionate in base ai risultati di un torneo a girone unico con dieci squadre: si qualificano le prime quattro, e la quinta va a giocare i playoff contro una squadra della zona OFC (Oceania). Si gioca a distanza di oltre sei mesi dal turno precedente, dato che in mezzo c’è stata la Copa América Centenario (vinta dal Cile, per la seconda volta consecutiva dopo il successo in casa nell’edizione “ordinaria” del 2015). E la prossima giornata (l’ottava) si svolgerà la settimana prossima, martedì 6 settembre.
Alle 22:00 (ora italiana) il Perù allenato da Ricardo Gareca affronterà la Bolivia allo stadio “Hernando Siles” a La Paz, in Bolivia (altitudine di 3.600 metri). Il primo terzo del torneo è stato piuttosto deludente per il Perù: al momento si trova al terzultimo posto e ha vinto una sola partita, quella contro il Paraguay 1-0 a novembre 2015. La Bolivia sta messa ancora peggio: è penultima, e non disputa un Mondiale dal 1994. Per cercare di evitare eventuali fatiche e inadeguatezze sul piano atletico, Gareca ha convocato, tra gli altri, alcuni calciatori peruviani abituati a giocare a certe altitudini, come Edwin Retamoso del Real Garcilaso (squadra di Cusco, città a 3.400 metri), Cord Cleque dello Sport Huancayo (prima squadra di Huancayo, città a 3.270 metri) e Minzun Quina del Foot Ball Club Melgar (squadra di Arequipa, città a 2.300 metri). A centrocampo mancherà di certo Óscar Vílchez, che ha subìto un infortunio muscolare in allenamento, e Retamoso dovrebbe quindi essere la prima scelta alternativa.
Le assenze nella Bolivia sono quelle di Yasmani Duk e Gualberto Mojica. Il nuovo allenatore, il 53enne Ángel Guillermo Hoyos, è stato chiamato all’inizio di agosto a sostituire il dimissionario Baldivieso, il cui ambizioso ma difficile progetto di ringiovanire la nazionale è stato in definitiva giudicato fallimentare. Hoyos ha avuto da allenatore una lunga esperienza in Grecia, e in Bolivia ha allenato il Club Bolívar nella stagione 2011-2012. Ha già annunciato di voler cambiare strada e convocare anche qualche “giovane vecchio”, e già alcuni dei sostituti presenti nella probabile formazione (Walter Flores, Escobar, Raldes) hanno in effetti più di 35 anni.
BOLIVIA: Quiñonez; E. Rodríguez, Raldes, Cabrera, Jorge Flores; Wálter Flores, Raul Castro, Machado, Jhasmany Campos, Juan Carlos Arce, Marcelo Martins.
PERÙ: Gallese (o José Carvallo); Corzo, Christian Ramos, Quina, Trauco; Retamoso, Joel Sánchez (o Pedro Aquino), Yoshimar Yotún; Cueva, Ávila, Paolo Guerrero (o Raúl Ruidíaz).
La nazionale colombiana, allenata dall’argentino Pékerman, giocherà in casa, allo stadio “Metropolitano Roberto Meléndez” a Barranquilla, una partita contro un avversario teoricamente piuttosto abbordabile, il Venezuela, che in questo momento è l’ultima squadra in classifica. Allenato da Rafael Dudamel, il Venezuela ha mostrato nella recente edizione della Coppa America Centenario quantomeno una migliore organizzazione in fase difensiva, con solo un gol subìto in tre partite nella fase a gruppi (è stato poi battuto 4-1 ed eliminato ai quarti dall’Argentina).
La Colombia ha invece mostrato un miglioramento ancora più netto ed evidente, se si considera quanto male aveva invece cominciato le qualificazioni al Mondiale. In Coppa America si è agevolmente qualificata ai quarti, in cui ha battuto il Perù ai rigori, prima di perdere in semifinale 2-0 contro il Cile. Prima ancora, nelle due più recenti partite di qualificazione al Mondiale, aveva battuto 3-1 in casa il forte Ecuador di Gustavo Quinteros e 3-2 la Bolivia a La Paz. James Rodriguez, in particolare, pur essendo calato molto di quotazione rispetto allo scorso Mondiale in Brasile, ha mostrato con la nazionale le qualità e l’impegno che per tutta una serie di ragioni non ha potuto esprimere nel Real Madrid in queste due stagioni.
Per la Colombia, attualmente in quinta posizione ma che certamente vuole evitare qualsiasi spareggio, comincia un periodo molto impegnativo, in cui di fatto si giocherà la partecipazione al Mondiale: martedì prossimo affronterà il Brasile, poi Paraguay e Uruguay a ottobre, e poi Cile e Argentina a novembre. Vincere contro il Venezuela è quasi necessario. Gli unici assenti Santiago Arias per squalifica e probabilmente Teo Gutierrez, che viene da un infortunio muscolare. Ben più “pesante” è da ritenere l’assenza di Alejandro Guerra, infortunato, nel Venezuela.
COLOMBIA: Ospina; Farid Díaz, J. Murillo, O. Murillo; Medina; Daniel Torres, Carlos Sánchez, Cuadrado, James Rodriguez; Teo Gutierrez (o S. Pérez), Bacca.
VENEZUELA: D. Hernandez; A. González, Wilker Ángel, Vizcarrondo, Feltscher; Rincon, Peñaranda, Figuera, Juanpi; Rondon, Josef Martínez.
Si è fatto riprendere dall’Uruguay in prima posizione in classifica (hanno entrambi 13 punti), ma l’Ecuador è stata senza dubbio la nazionale più sorprendente e forte in queste prime sei giornate del torneo di qualificazione al Mondiale. Grazie soprattutto alla velocità dei suoi esterni, è riuscito a rimanere imbattuto in casa, allo stadio “Atahualpa” a Quito, in cui ha pareggiato 2-2 contro il Paraguay e battuto 2-1 l’Uruguay e 2-0 la Bolivia. Il Brasile, al momento sesto in classifica, ha da poco vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi a Rio, a cui ha partecipato convocando tra gli altri anche Neymar (decisivo in finale, e anche prima). Dopo l’esonero di Dunga, l’incarico di nuovo commissario tecnico è stato conferito a Tité.
Una delle qualità generalmente riconosciute all’Ecuador allenato da Gustavo Quinteros è quella di avere giocatori di medio-alto livello, la maggior parte dei quali gioca in campionati all’estero, e ciononostante riuscire a mantenere una buona organizzazione e intesa in ogni zona del campo, specialmente tra il centrocampo e la trequarti. Il Brasile è a Quito soltanto da lunedì, e l’altitudine delle Ande (Quito è a 2.800 metri) potrebbe effettivamente rappresentare un fattore rilevante, benché alcuni risultati delle ultime giornate – il 3-2 della Colombia in Bolivia, per esempio – neghino questa tendenza. A prescindere dall’influenza delle condizioni ambientali sulla prestazione dei giocatori, il Brasile potrebbe impostare la partita sui rilanci e sui contropiedi, sia per risparmiare fiato sia per sfruttare uno dei punti deboli dell’Ecuador, ossia la difesa (sette gol subiti in sei partite non sono pochi).
Nell’Ecuador sarà assente Antonio Valencia, squalificato, ma sarà di nuovo disponibile Felipe Caicedo, miglior realizzatore con quattro gol in quattro partite (è stato assente per infortunio nelle ultime due giornate, ossia nel pareggio contro il Paraguay e nella sconfitta contro la Colombia).
ECUADOR: Domínguez; Paredes, Mina, Achilier, Ayoví; Ibarra, Orejuela, Noboa, Montero; Bolaños, Caicedo.
BRASILE: Alisson; Dani Alves, Gil, Miranda, Marcelo; Casemiro, Renato Augusto, Coutinho, Willian; Neymar, Gabriel Jesús.
Con una vittoria in casa, allo stadio “Malvinas Argentinas” di Mendoza, l’Argentina riuscirebbe a sopravanzare in classifica l’Uruguay, che viene da una delle sue peggiori prestazioni di sempre in Coppa America, ma che nelle qualificazioni al Mondiale ha finora ottenuto buoni risultati e giocato anche meglio del solito. Per l’Argentina sarà la prima partita con il nuovo allenatore Edgardo Bauza, già allenatore del San Lorenzo, subentrato a Gerardo Martino. Sarà anche la prima partita di Messi dopo la decisione di lasciare la nazionale argentina, da lui comunicata al termine della scorsa finale di Coppa America persa contro il Cile, e poi ritrattata. Nelle ultime ore si è parlato di una sua possibile indisponibilità a causa di un fastidio agli adduttori, ma alla fine dovrebbe farcela a giocare, nella linea a tre insieme a Di Maria e Dybala, e alle spalle dell’ex Genoa Lucas Pratto, “El Camello”, dell’Atlético Mineiro (che sostituisce l’assente Aguero). L’altra assenza da segnalare è quella di Pastore.
L’Uruguay potrà sì contare sull’attacco formato da Luis Suarez e Cavani, ma dovrà fare a meno degli infortunati Vecino e Maxi Pereira, uscito in seguito all’infortunio con il Porto durante la recente partita contro la Roma. A destra dovrebbe quindi giocare Fucile, sostituto abituale di Maxi Pereira ma non proprio considerato il massimo dell’affidabilità, mentre sulla mediana con Arevalo Rios ci sarà probabilmente Mathías Corujo.
ARGENTINA: Romero; Zabaleta, Otamendi, Funes Mori, Emmanuel Mas; Mascherano, Biglia; Messi, Di María, Dybala; Lucas Pratto.
URUGUAY: Muslera; Fucile, Godín, Giménez, Gaston Silva; Arévalo Ríos, Corujo, Carlos Sanchez, Cristian Rodríguez; Cavani, Suárez.
Paraguay e Cile si affrontano ad Asunción in una situazione di classifica piuttosto simile: il Cile è quarto con dieci punti, il Paraguay settimo con un solo punto in meno.
Il Cile torna a giocare una partita ufficiale dopo avere vinto per la seconda volta consecutiva (in due soli anni) la Coppa America: prima nell’edizione giocata in casa nel 2015, poi quella del “Centenario” nel 2016 battendo in finale sempre l’Argentina. Tra un’edizione e l’altra della Coppa America è cambiato il commissario tecnico, con Pizzi che è stato bravo a continuare l’ottimo lavoro svolto da Sampaoli.
In porta sarà Cristopher Toselli il sostituto di Bravo, nel 4-3-3 in cui ci sono gli intoccabili Medel, Isla, Aranguiz, Vidal, Alexis Sanchez ed Edu Vargas ci saranno Enzo Roco al posto dell’infortunato Gonzalo Jara ed Eugenio Mena per l’acciaccato Jean Beausejour. Sulla trequarti spazio per Fuenzalida, calciatore dell’Universidad Católica.
Il Paraguay ha giocato una Coppa America pessima facendo appena un punto nel girone in cui ha segnato un solo gol, nel 2016 non è ancora riuscito a vincere una partita (tre pareggi e tre sconfitte) e difficilmente riuscirà a farlo stanotte contro il Cile, squadra più organizzata tatticamente e dotata di una qualità media decisamente superiore in tutti i reparti.
PARAGUAY: A. Silva; Moreira, Da Silva, Gustavo Gómez, Candia; Ayala, Rojas, Cristian Riveros, Óscar Romero; Lezcano, Santander.
CILE: Cristopher Toselli; Eugenio Mena, Enzo Roco, Gary Medel, Mauricio Isla; Francisco Silva, Charles Aránguiz, Arturo Vidal; Alexis Sánchez, Eduardo Vargas, José Pedro Fuenzalida.
Questo contenuto è stato modificato 2 Settembre 2016 08:24
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