Si giocano i quarti di finale del singolare maschile. Roger Federer, Sam Querrey, Jo-Wilfried Tsonga e Tomas Berdych affrontano rispettivamente Marin Cilic, Milos Raonic, Andy Murray e Lucas Pouille.
Si giocano i quarti di finale del singolare maschile. Roger Federer, Sam Querrey, Jo-Wilfried Tsonga e Tomas Berdych affrontano rispettivamente Marin Cilic, Milos Raonic, Andy Murray e Lucas Pouille.
Nella fase iniziale del 2016, Roger Federer ha dovuto fare i conti con problemi fisici di varia natura. Un infortunio a un menisco lo ha condizionato immediatamente dopo gli Australian Open e un virus lo ha costretto a far slittare ulteriormente il proprio ritorno in campo, avvenuto a metà aprile, prima che subentrassero anche guai alla schiena: questi ultimi hanno impedito allo svizzero di prendere parte al Roland Garros e di presentarsi in condizioni ottimali a Stoccarda e Halle. Negli ultimi giorni, però, l’ex numero uno del mondo è apparso in buona forma: non ha ancora ceduto un set in questa edizione del torneo di Wimbledon, anche se bisogna ricordare che gli avversari affrontati finora sono stati quasi tutti di livello non altissimo. Maggiori problemi potrebbero emergere di fronte a Marin Cilic, il cui servizio – decisamente migliorato con il passare degli anni, grazie ai preziosi consigli di Goran Ivanisevic – può essere insidioso sull’erba dei Championships. Il croato è in svantaggio per 5-1 nel bilancio dei precedenti, ma ha vinto la sfida più recente, andata in scena agli US Open nel 2014.
Nei giorni scorsi, tra uno scroscio di pioggia e l’altro, Sam Querrey è stato artefice di una clamorosa sorpresa: ha battuto Novak Djokovic, che è da tempo il numero uno del mondo e sembrava avere grandi possibilità di trionfare a Wimbledon nel singolare maschile, dopo essersi già aggiudicato gli Australian Open e il Roland Garros, i primi due Major stagionali. Il serbo si è trovato in svantaggio di due set, come gli era accaduto contro Kevin Anderson nella passata edizione dei Championships: a differenza di un anno fa, però, stavolta non ha saputo rimontare e si è arreso di fronte a Querrey, bravo a sovvertire le previsioni della vigilia. Lo statunitense ha successivamente battuto anche Nicolas Mahut e si appresta ora ad affrontare Milos Raonic, che è reduce da un faticosissimo successo ai danni di David Goffin e ha perso due dei tre precedenti disputati contro il suo prossimo avversario. Entrambi i giocatori dispongono di un ottimo servizio, che potrebbero far valere soprattutto all’inizio del match, quando avranno più energie a disposizione.
Quando John Isner scende in campo, è spesso protagonista di match lunghissimi. Lo statunitense ha un ottimo servizio, ma non è efficacissimo in risposta: ecco perché agli Australian Open, al Roland Garros, a Wimbledon e in Coppa Davis – tornei in cui non è previsto il tie-break nel set decisivo – i suoi match possono diventare quasi interminabili. Il successo per 70-68 al quinto set ai danni di Nicolas Mahut – ottenuto ai Championships nel 2010 – è entrato nella storia del tennis e rappresenta un record difficilmente battibile, ma nei giorni scorsi Isner è stato protagonista di una sfida combattuta anche contro Jo-Wilfried Tsonga, che ha recuperato uno svantaggio di due set e si è imposto per 19-17 nel parziale decisivo. Il francese ha avuto la fortuna di recuperare qualche energia rimanendo in campo solo per pochi minuti nel match successivo, grazie al ritiro di Richard Gasquet, ma è difficile che questo gli basti per impensierire Andy Murray, apparso recentemente molto solido e in vantaggio per 12-2 nel bilancio dei confronti diretti.
Seppur in due tempi, dopo essersi complicato incredibilmente la vita, Tomas Berdych è riuscito a battere Jiri Vesely. Il numero 9 del mondo avrebbe potuto chiudere i conti in quattro set, ma ha sprecato una lunga serie di occasioni: il match è stato interrotto per oscurità e ripreso il giorno successivo, quando Vesely è apparso però molto più falloso e ha perso il parziale decisivo per 6-3. Superato questo ostacolo, Berdych è ora nei quarti a Wimbledon, dove nel 2010 riuscì addirittura ad arrivare in finale: nonostante non abbia mai compiuto un vero e proprio salto di qualità, il ceco rimane un giocatore di alto livello e può disporre di grande esperienza, perciò parte favorito in vista del prossimo match. Lucas Pouille sta migliorando sempre di più, ma è reduce da una faticosissima partita contro Bernard Tomic – durante la quale ha anche accusato problemi fisici – e non dovrebbe riuscire a raggiungere le semifinali ai Championships.
Questo contenuto è stato modificato 6 Luglio 2016 08:28
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