Il programma del gruppo F si apre martedì alle 18: a Bordeaux, l'Austria - cresciuta moltissimo negli ultimi due anni - affronta l'Ungheria, lontana dai fasti del passato.
Il programma del gruppo F si apre martedì alle 18: a Bordeaux, l’Austria – cresciuta moltissimo negli ultimi due anni – affronta l’Ungheria, lontana dai fasti del passato.
Austria e Ungheria si affronteranno martedì alle 18, al “Nouveau Stade de Bordeaux”, conosciuto anche come “Matmut Atlantique” (la partita sarà trasmessa su Sky, non sulla Rai). Le due squadre sono inserite nel gruppo F di Euro 2016, insieme con Islanda e Portogallo.
Recentemente cresciuta in modo clamoroso, l’Austria si è qualificata stravincendo il gruppo G, chiuso con ventotto punti totali, grazie a nove vittorie e un pareggio in dieci partite. Marcel Koller – allenatore di questa nazionale dall’autunno del 2011 – ha saputo creare un buon gruppo, che ha la sua stella indiscussa in David Alaba, fortissimo calciatore del Bayern Monaco. Nel 2008, quando organizzò i Campionati Europei con la Svizzera, l’Austria si rivelò poco competitiva e venne eliminata già dopo la fase a gironi. Da allora, la situazione sembra decisamente cambiata: stavolta, insomma, le possibilità di disputare almeno un match a eliminazione diretta sono abbastanza elevate.
Dopo essersi piazzata al terzo posto nel gruppo F, alle spalle di Irlanda del Nord e Romania, l’Ungheria ha vinto i playoff contro la Norvegia: si è imposta per 1-0 in trasferta nella gara d’andata e per 2-1 in casa in quella di ritorno. Un’efficace fase difensiva non riesce sempre a compensare l’assenza di calciatori di livello altissimo da centrocampo in su: i tempi di Ferenc Puskas, Laszlo Kubala, Zoltan Czibor e Sandor Kocsis, del resto, sono finiti da alcuni decenni. La nazionale ungherese vanta tre medaglie d’oro olimpiche – conquistate nel 1952, nel 1964 e nel 1968 – e ha anche disputato due finali mondiali, nel 1938 e nel 1954, ma adesso si trova in una fase molto meno esaltante. Raggiungere gli ottavi a Euro 2016 sarà quasi impossibile.
L’Austria è abituata a giocare con il 4-2-3-1. Il portiere è l’esperto Robert Almer, protetto da Aleksandar Dragovic e Martin Hinteregger, due difensori nati negli anni Novanta. Sulle fasce c’è spazio per Florian Klein e Christian Fuchs, reduci da una stagione in cui hanno vissuto esperienze diametralmente opposte con i loro rispettivi club: il primo è retrocesso in Zweite Liga con lo Stoccarda, mentre il secondo è stato uno dei punti fermi del Leicester, capace di conquistare la Premier League sotto la guida di Claudio Ranieri. Il vero fuoriclasse è Alaba: in nazionale gioca da interno di centrocampo, anche se nel Bayern viene spesso impiegato come terzino sinistro o centrale difensivo. Il suo compagno di reparto è Julian Baumgartlinger, appena acquistato dal Bayer Leverkusen. I trequartisti sono Martin Harnik, Zlatko Junuzovic e Marko Arnautovic, che non ha lasciato tracce nell’Inter del triplete, ma negli ultimi tempi è apparso meno indolente rispetto al passato e si è rilanciato allo Stoke. La prima punta è Marc Janko, a segno sette volte nelle qualificazioni a Euro 2016.
Anche l’Ungheria si affida al 4-2-3-1. In porta c’è ancora l’ormai quarantenne Gabor Kiraly, famoso per la sua divisa con i pantaloni lunghi: ha una notevole esperienza, ma non è mai stato un fenomeno e adesso deve fare i conti anche con un’età non più giovanissima, che rischia di complicare ancor più la situazione. La difesa è composta da Attila Fiola, Adam Lang, Richard Guzmics e Tamas Kadar, che riescono a farsi valere soprattutto dal punto di vista fisico, ma non sono rapidissimi. A centrocampo, un posto è già assegnato al veterano Zoltan Gera, ex West Bromwich Albion e Fulham. L’altro mediano dovrebbe essere l’emergente Adam Nagy, a meno che il c.t. Bernd Storck non decida di affidarsi ad Akos Elek, in modo da potenziare ulteriormente la fase di non possesso. Sulla trequarti, le speranze sono riposte soprattutto in Balazs Dzsudzsak, al cui fianco c’è spazio per Laszlo Kleinheisler e Gergo Lovrencsics, favorito su Krisztian Nemeth, che non è in condizioni fisiche ottimali. In attacco, Adam Szalai dovrebbe essere preferito a Daniel Bode.
L’Austria controllerà il pallone e proverà a far valere la sua superiore qualità tecnica: Janko e Arnautovic dovrebbero rappresentare due seri pericoli per la difesa avversaria, che sarà presumibilmente impensierita anche dai tiri dalla distanza di Alaba e dai movimenti continui di Fuchs, il cui entusiasmo per il titolo conquistato con il Leicester non va sottovalutato.
L’Ungheria si rintanerà in difesa e cercherà di limitare i danni, puntando eventualmente su sporadiche ripartenze che verranno gestite soprattutto da Dzsudzsak, ma appare sfavorita in vista di questo match.
L’arbitro della partita sarà il francese Clément Turpin.
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Probabili formazioni:
AUSTRIA: Almer, Klein, Dragovic, Hinteregger, Fuchs, Alaba, Baumgartlinger, Harnik, Junuzovic, Arnautovic, Janko.
UNGHERIA: Kiraly, Fiola, Lang, Guzmics, Kadar, Nagy, Gera, Dzsudzsak, Kleinheisler, Lovrencsics, Szalai.
Questo contenuto è stato modificato 14 Giugno 2016 18:12
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