Stasera, nel momento probabilmente peggiore della sua stagione, il Barcellona giocherà contro l'Atletico Madrid la partita di ritorno dei quarti di Champions League, dopo aver vinto all'andata per 2-1. Il Barcellona è in "crisi" sul serio? I bookmaker non ci credono.
Stasera, nel momento probabilmente peggiore della sua stagione, il Barcellona giocherà contro l’Atletico Madrid la partita di ritorno dei quarti di Champions League, dopo aver vinto all’andata per 2-1. Il Barcellona è in “crisi” sul serio? I bookmaker non ci credono.
La sconfitta per 1-0 subita sabato sera dal Barcellona allo stadio “Anoeta” contro la Real Sociedad ha di fatto riaperto un campionato che sembrava chiuso da un pezzo: mancano sei giornate alla fine, e il Barcellona ha soltanto tre punti di vantaggio (76 a 73) rispetto all’Atletico Madrid, secondo, e quattro rispetto al Real Madrid, terzo (la squadra che vincendo 2-1 due settimane fa al “Camp Nou” ha avviato questo periodo negativo per il Barcellona). Nel frattempo il Barcellona, sette giorni fa, ha vinto 2-1 in casa l’andata dei quarti di finale contro l’Atletico, in una partita che – nonostante la vittoria finale, in superiorità numerica – suggerisce una serie di considerazioni, confermate anche dalla seguente sconfitta all'”Anoeta”.
Non è una crisi ma certamente si tratta del peggior momento stagionale, per la squadra allenata da Luis Enrique. Per comprenderne i motivi bisogna tenere presenti almeno tre aspetti: 1) il Barcellona ultimamente sembra a terra sul piano atletico, innanzitutto; 2) il Barcellona – sembra incredibile dirlo ma è così – non ha una panchina all’altezza dell’undici titolare; e 3) il Barcellona, ora come ora, non può proprio fare a meno di Luis Suarez, l’unico in grado di segnare gol anche “brutti” e anche quando la squadra non “gira”.
Sabato contro la Real Sociedad il Barcellona ha subìto il gol della sconfitta dopo solo cinque minuti dall’inizio della partita (in questa stagione è la quinta volta che in campionato subisce un gol nei primi 15 minuti della partita). Lo ha segnato di testa Oyarzabal, lasciato completamente libero da Piqué (e se anche non ci fosse arrivato Oyarzabal, a saltare alle sue spalle c’era già anche Zurutuza, altrettanto libero).
Come in tutte le partite in cui il Barcellona non vince, il portiere avversario (in questo caso Rulli) ha compiuto numerose parate e giocato una gran partita; ma in parte è anche vero che Messi ha sprecato alcune occasioni in cui in altri momenti della stagione, probabilmente, avrebbe segnato a occhi chiusi. Il Barcellona giocava senza Suarez, squalificato, e con diverse riserve: in attacco con Messi e Neymar (insufficienti entrambi) c’era Munir, sempre fuori dal gioco e per niente utile in fase di copertura; a centrocampo hanno giocato (male) Rafinha e Turan; e in difesa al posto di Alba sulla fascia sinistra c’era Sergi Roberto, che non ha giocato benissimo ma tra tutte le riserve del Barcellona resta probabilmente il giocatore più duttile e potenzialmente utile.
Nel frattempo l’Atletico ha battuto 3-1 l’Espanyol in trasferta, schierando una formazione piuttosto “offensiva”: insieme a Griezmann e Carrasco (poi sostituiti nel secondo tempo) in attacco c’era anche Fernando Torres, che ultimamente sta giocando molto bene ma che a causa dell’espulsione ricevuta nella partita di andata dei quarti non potrà giocare stasera nel ritorno al “Vicente Calderon”. Il migliore in campo, autore di un gol e due assist, è stato Koke, probabilmente il giocatore più in forma in questo momento della stagione, preziosissimo per l’Atletico sia in copertura che in fase di impostazione.
Non molte, in ogni caso. Aver segnato un gol in trasferta è certamente una buona cosa, ma l’Atletico ha comunque perso 2-1 e ora per riuscire a qualificarsi alle semifinali all’Atletico servirà la partita perfetta (una vittoria per 1-0, o qualsiasi altra vittoria con almeno due gol di scarto). Già molto diverso sarebbe stato un pareggio con gol. In altre parole: l’Atletico può difendere quanto vuole ma stavolta deve segnare almeno un gol, e questo pone il Barcellona nella posizione privilegiata di “attendere” l’avversario e approfittare della prima occasione utile per segnare quel gol che metterebbe la partita in discesa.
Inoltre all’Atletico manca il suo attaccante più in forma, Fernando Torres, e il partner ideale di Godin in difesa, il suo connazionale José Gimenez. Il Barcellona, al contrario, avrà il vantaggio di giocare la partita più importante della stagione senza assenze rilevanti (Mathieu, Rafinha, Sandro, Vermaelen e Aleix Vidal non sono titolari).
Per quanto incerto possa sembrare l’esito di questo quarto, molti meno dubbi ci sono riguardo il fatto che sarà, molto probabilmente, una partita molto combattuta e piena di falli, proteste e perdite di tempo da parte dei giocatori. Lo è tradizionalmente (un’espulsione nella partita della settimana scorsa, ben due in quella di campionato giocata a fine gennaio). E potrebbe esserlo a maggior ragione dopo le polemiche dell’andata: la decisione dell’arbitro tedesco Félix Brych di dare il secondo giallo a Torres dopo 35 minuti è stata duramente contestata da Simeone e da tutto l’Atletico. Arbitrerà Rizzoli, e non sarà una partita facile per lui. Per niente.
Borussia Dortmund-Hoffenheim, chi vince?
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Le probabili formazioni:
ATLETICO MADRID: Oblak; Juanfran, Godín, Lucas Hernandez (o Savic), Filipe Luis; Saúl Ñíguez, Gabi, Augusto Fernandez, Koke; Carrasco, Griezmann.
BARCELLONA: Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Alba; Busquets, Rakitic, Iniesta; Messi, Neymar, Suárez.
Questo contenuto è stato modificato 13 Aprile 2016 23:55
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