Il Real Betis, pur con qualche assenza nella formazione, cercherà di vincere una seconda volta al “Benito Villamarín” di Siviglia, contro un avversario in buona forma ma tutto sommato abbordabile: il Deportivo La Coruna. C’è molta curiosità riguardo il probabile impiego di Van der Vaart dal primo minuto.
Considerando il calendario e la qualità degli avversari incontrati finora, l’avvio di stagione del Real Betis – la più ambiziosa e più forte delle squadre neopromosse – non è stato brillante ma può essere ritenuto sostanzialmente positivo. Subire cinque gol al Bernabeu contro il Real Madrid non ammette moltissime attenuanti (cinque sono troppi), ma le altre tre partite sono state una vittoria in casa contro la Real Sociedad, e due buoni pareggi in casa contro il Villarreal e in trasferta contro il Valencia, squadre decisamente più attrezzate del Betis. L’impressione è che giocare al “Benito Villamarín”, quasi sempre affollatissimo, quest’anno non sarà facile per nessuna squadra.
Finora la debolezza più evidente mostrata dalla squadra allenata da Pepe Mel è stata la scarsa capacità di fare gol, frutto più che altro della necessità di badare a difendere quando il Betis era con un uomo in meno: è capitato nelle ultime due partite, e in entrambi i casi il Betis ha dovuto giocare in dieci per tutto un tempo di gioco. Ruben Castro ha già segnato due gol su due, ma Molina – che l’anno scorso “creava” moltissimi pericoli sulle palle alte e segnava pure tanto – finora non ha giocato benissimo. Il Betis si sta quindi affidando molto agli inserimenti dei mediani e al lavoro degli esterni (ci sono due ex Serie A: Joaquin e Vargas).
Un certo interesse in queste ultime ore è cresciuto intorno al possibile primo utilizzo di Rafael van der Vaart, tanto più “giustificato” dalle prestazioni non entusiasmanti di Molina. Arrivato durante il calciomercato estivo dopo tre stagioni con l’Amburgo, con il desiderio di giocare l’ultima parte della sua carriera nel paese di origine dei suoi nonni materni, van der Vaart ha saltato le prime partite per un infortunio alla caviglia ma è già tornato disponibile da due partite (era in panchina contro Real Sociedad e Valencia).
Qui su van der Vaart abbiamo opinioni contrastanti: da un lato lo riteniamo un ex calciatore – nelle ultime occasioni in cui ci è capitato di vederlo giocare, giocava praticamente da fermo – ma dall’altro crediamo, che in una squadra che sta faticando più del previsto a “creare” occasioni, l’esperienza e la visione di gioco di van der Vaart possano tornare molto utili. Dipende pure molto dalla sua posizione in campo nel 4-4-1-1 di Pepe Mel: teoricamente la posizione naturale di van der Vaart sarebbe, appunto, al posto di Molina, alle spalle di Castro. Ma la sua prevedibile “staticità”, in quella zona del campo, potrebbe penalizzare la squadra, se si considera che già alle sue spalle non ci sono dei fulmini (il Betis gioca spesso con due massicci mediani di copertura, Xavi Torres e Alfred N’Diaye, e tutto il lavoro sporco d’attacco devono farlo gli esterni). Dani Ceballos, usato come alternativa a uno dei due mediani, è forte ma non ha ancora mostrato la maturità sufficiente per ricoprire quella zona del campo senza commettere sciocchezze ed esporre la squadra a rischi enormi; si rischia meno a tenerlo largo a sinistra.
E quindi, stando così le cose, non si può escludere che Pepe Mel decida nel prosieguo della stagione di provare a trovare un posto per van der Vaart come centrocampista centrale alle spalle sia di Castro che di Molina. È un’ipotesi che non ha escluso neppure lo stesso van der Vaart, che di recente ha dichiarato in alcune interviste di sperare di ricoprire al Betis un ruolo simile a quello ricoperto da Xavi nel grande Barcellona. In quella zona del campo, effettivamente, l’ottima visione di gioco di van der Vaart e le sue grandi qualità tecniche non rischierebbero di essere neutralizzate dalle probabili marcature strette che riceverebbe da trequartista. Siamo molto curiosi anche noi, di scoprire se e come giocherà van der Vaart in questo Real Betis, ma siamo abbastanza certi che in queste prime partite difficilmente lo vedremo in ruoli diversi da quello di trequartista.
L’avversario di stasera è il Deportivo La Coruna, che pure ha avuto un inizio di stagione molto positivo, e inatteso: ai due pareggi contro Real Sociedad e Valencia è seguita la bella vittoria a Vallecas contro il Rayo. Domenica scorsa però il Deportivo – soffrendo tantissimo sulle palle alte – ha preso una severa batosta in casa contro lo Sporting Gijon, che ha vinto la partita 3-2 e segnato due gol nei primi otto minuti. Era pure riuscito a pareggiarla, il Deportivo, ma un’altra distrazione difensiva ha causato il terzo gol dello Sporting Gijon, arrivato già al 34° del primo tempo.
Per stasera mancheranno per infortunio N’Diaye, Molinero e ancora Digard. La squalifica di Ceballos, espulso nel fine settimana scorso, è stata annullata e quindi sarà in campo. Servirà mantenere la calma (ossia evitare altre espulsioni) e fare molta attenzione principalmente a Luis Alberto e Juanfran Moreno sulle fasce, la zona in cui il Betis soffre di più in fase di copertura. Ma le condizioni per cui il Betis possa ottenere un’altra vittoria al “Benito Villamarín” ci sono tutte, tanto più se si considera che diversi buoni giocatori, tra quelli acquistati in estate, potrebbero finalmente scendere in campo dal primo minuto, non soltanto per vincere la partita ma anche per convincere Pepe Mel di meritare il posto da titolari.
Le probabili formazioni:
REAL BETIS: Adan; Piccini, Bruno Cabrera, Westermann, Vargas; Xavi Torres, Petros; Ceballos, Joaquin; Van der Vaart, Ruben Castro.
DEPORTIVO LA CORUNA: Lux; Laure, Arribas, Sidnei, Navarro; Mosquera, Borges; Juanfran, Luis Alberto, Fajr; Lucas Perez.
Questo contenuto è stato modificato 24 Settembre 2015 23:34
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