Wimbledon 2015. Analizziamo la finale del singolare femminile, che mette di fronte Serena Williams e Garbiñe Muguruza.
La veterana contro l’esordiente: l’epilogo del singolare femminile dell’edizione numero 129 del torneo di Wimbledon può essere sintetizzato così. Serena Williams è alla sua venticinquesima finale a livello Slam: finora ne ha perse soltanto quattro, e già questo dato spiega bene lo straordinario valore di una campionessa che impressiona per potenza fisica, personalità e voglia di vincere. Garbiñe Muguruza, invece, si appresta a disputare per la prima volta l’atto conclusivo di un Major: dopo aver mostrato qualità interessanti in più di un’occasione, è esplosa del tutto negli ultimi giorni. I precedenti sono tre: uscita nettamente sconfitta dal primo confronto, disputato quando era ancora una ragazzina, Muguruza si è poi rivelata decisamente più competitiva, battendo l’attuale numero uno del mondo nel 2014 al Roland Garros con un clamoroso duplice 6-2 e perdendo in maniera onorevole la sfida giocata quest’anno agli Australian Open, durante la quale si è arresa solo nel set decisivo. La giovane spagnola, insomma, ha dimostrato di poter creare problemi a Serena Williams e probabilmente la metterà in difficoltà anche in questa occasione, ma l’esperienza è una componente importantissima in una finale e dovrebbe consentire alla statunitense di imporsi.
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