Wimbledon 2015. Analizziamo le due semifinali del singolare femminile: Garbiñe Muguruza affronta Agnieszka Radwanska, mentre Serena Williams sfida Maria Sharapova.
Garbiñe Muguruza deve ancora compiere ventidue anni, ma ha già avuto modo di mettersi in mostra più volte. La giovane tennista spagnola sta riuscendo a giocare bene persino sull’erba, superficie che in teoria non dovrebbe essere particolarmente adatta alle sue caratteristiche: capacità di eseguire colpi pesanti e voglia di emergere hanno fatto la differenza anche negli ultimi giorni, come è accaduto in altre occasioni negli ultimi mesi. Va anche detto, però, Muguruza sta per disputare la sua prima semifinale in un torneo dello Slam: ecco perché potrebbe pagare inesperienza ed emozione ad inizio partita contro Agnieszka Radwanska, che vanta una finale a Wimbledon – quella raggiunta nel 2012 – e si è aggiudicata il primo set in tre dei quattro precedenti disputati contro l’avversaria che adesso si appresta nuovamente a sfidare.
Nel 2004, Maria Sharapova sconfisse Serena Williams in due finali: quelle del torneo di Wimbledon e del Masters, appuntamento conclusivo della stagione. Quelle, però, sono rimaste le uniche vittorie ottenute dalla russa in diciannove confronti diretti: il bilancio è dunque nettamente favorevole all’attuale numero uno del mondo, che però nei giorni scorsi è stata messa in difficoltà prima da Heather Watson e poi da Victoria Azarenka, lasciando qualche piccola speranza alle sue rivali nella corsa al titolo in questa edizione dei Championships. Sharapova si affiderà alla propria grinta, cercando di interrompere una lunga serie negativa o quantomeno di non perdere in modo troppo netto: ad inizio 2015 – nell’atto conclusivo degli Australian Open – si è arresa con un onorevole 6-3 7-6, ed è probabile che anche l’ormai imminente nuovo match sia abbastanza combattuto.